Quotidiano | Categorie: Arte

Mau Masc: un percorso di narrazione tra colore e scrittura

Di Pietro Rossi Venerdi 11 Settembre 2015 alle 16:56 | 0 commenti

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Maurizio Mascarin, pittore e giornalista, ma entrambe le etichette gli stanno strette, è un vicentino che sfugge alle regole e agli spazi. Nella sua personale - Cambio di Stagione, le superfici informali di Maurizio Mascarin - in mostra al Caffè Lioy, c'è il linguaggio del viandante: ciò che appare margine si pone come centralità, come punto di partenza verso altro.

I segni graffiati danno profondità alle tinte delicate, quasi pastello, come in un viaggio alla ricerca di quell' essenzialità che si trasforma in meta e relazione con se stessi.

"Mi piace credere - afferma l'autore - che ad ogni fine corrisponde un inizio. Così margine e centralità si espandono nella medesima narrazione".

"Galeotta fu la matita colorata Giotto. Poi fu tutto un gioco: disegno, pittura, scrittura. Scrittura con l'Olivetti prima e il computer poi, pittura con l'acquerello prima, gli acrilici e le terre poi. Sì, si può pur cambiare il mezzo di locomozione, ma penna e pennello ti conciliano con il "viaggio" della narrazione".
Parte subito così Mascarin: da un lato, sulla scrivania, una pila di libri, quelli di Magris e quelli di Sebaste, in bella vista; nell'altro angolo della stanza il cavalletto da pittore circondato da tubetti di colore, mastici, gesso, vernici. "Non c'è storia senza narrazione - dice - scrittura e pittura mi permettono di narrare le emozioni. Magari attraverso metafora, che è un declinare la storia, il quotidiano, le persone e le cose, per come noi le percepiamo. Attraverso la metafora si aprono molteplici finestre: dallo stesso punto si osserva sempre più lontano e in maniera sempre più nitida".
In questa personale denominata non a caso "Cambio di stagione" l'artista si è così avvicinato ad una pittura più pulita, sobria, lineare rispetto al passato; lo si nota soprattutto nei colori al naturale, a tratti sbiaditi, che hanno preso il sopravvento sugli eccessi cromatici apparsi nel suo percorso pittorico precedente. "In fondo - afferma Mascarin - tutto ha un inizio e tutto ha una fine".

Maurizio Mascarin

Maurizio Mascarin (alias "L'officina di MauMasc") espone dal 18 al 30 settembre nello spazio- galleria del Caffè Lioy 10 di contrà Paolo Lioy a Vicenza. Si tratta, come spiega l'autore, di una "small" di 6 opere - 5 materiche su pannelli in legno e una tela monocromatica, dal titolo "Cambio di stagione" - che all'inizio del 2016 verranno esposte in una più ampia personale a Palermo.

Al centro di questa sua narrazione, che si esprime in tracce, segni, sagome, tessere dal contenuto simbolico, letterario, metaforico, c'è il dipingere la memoria senza nostalgia e rimpianto. "Moduli costruttivi del transito da un tempo all'altro, da uno spazio all'altro, che si trasformano nel recupero lirico di un moto lontano - afferma la pittrice Michela Santoro - Da qui il passaggio ad una scala di colori sempre più tenui, quasi accennati, che si abbandonano nel margine più remoto dell'artista".

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