Quotidiano | Categorie: Politica

Mattarella a Vicenza: una pura formalità mediatica

Di Pietro Rossi Martedi 16 Giugno 2015 alle 17:29 | 0 commenti

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Si può dire che c'è uno stile Mattarella? Riservato, quasi in disparte, senza fronzoli? Così è stata la visita del Capo dello Stato a Vicenza (primo servizio e fotogallery) arrivato in orario al Teatro Olimpico e partito in orario, poco prima di un violento acquazzone, dalla Libreria Galla. Non grande la partecipazione di pubblico, dalle trecento alle cinquecento persone a seguire la passeggiata del Presidente della Repubblica tra le vie del centro.

Moderata anche la protesta, uno sparuto gruppo di sindacalisti USB a fissare scritte in Piazza Venti Settembre, sorvegliati dalle forze dell'ordine che sicuramente erano maggiori dei rappresentati. "Siamo qui perché la politica per il cittadino ormai non conta più nulla - sottolinea Germano Raniero Usb Vicenza - guardiamo le Regionali, questo governatore che sfila è stato votato dalla metà della metà dei cittadini, il 25%%".
Scuola, pensioni, jobs act, immigrazioni. Sono temi scritti a pennarello rosso e nemmeno tanto urlati nella solitudine di Ponte degli Angeli. "Siamo qui per un diversivo - aggiunge Raniero - in realtà ci sarà un blitz durante la visita di Mattarella per mostrare le nostre istanze". Un blitz dei dipendenti della Provincia del quale si sono accorti in pochi, ai Chiostri di Santa Corona.

Da lì il Capo dello Stato è proseguito alla volta della Basilica e infine alla libreria Galla. Alberto Galla, il re del libro vicentino, presidente dell'Associazion Librai Italiano è stato ben contento di ricevere Mattarella, noto appassionato di libri storici. Anche Variati non era in se dalla felicità, i vecchi fasti della Democrazia Cristiana, con l'occasione di fare omaggio al patriarca Mariano Rumor per le celebrazioni del centenario della nascita, sono tornati in pompa magna nella città del Palladio. Forse un po' imbarazzato Luca Zaia, che da qualche parte avevano già cominciato a etichettarlo come un "democristiano verde" - il colore della Lega Nord - ma che invece, ultimamente, ha tirato fuori un po' di vecchio celodurismo con la questione profughie e immigrati, forte della vittoria elettorale. L'incontro che ha avuto con Mattarella, a fine giornata, ha assunto i toni della formalità e, come lo stesso governatore del Veneto ha dichiarato "Senza accenno al tema delle infrastrutture". E anche senza accenno a quelle dichiarazioni, non proprio ortodosse verso le istutizioni, sugli sbarchi e quell'allineamento con i "governatori ribelli del nord".
"Non abbiamo parlato di economia, il Presidente della Repubblica in queste visite, non ha questo compito - ha invece sottolineato Roberto Zuccato, presidente degli industriali Veneti di ritorno dopo le due parole scambiate con Mattarella - l'unica cosa che gli ho chiesto è di farsi portavoce di un messaggio: che il Veneto non è quella terra inospitale che viene dipinta in questi giorni, abbiamo una grande forza e una grande cultura. E la dimostreremo sempre di più, soprattutto ora che l'economia si sta lentamente riprendendo. Lui mi ha detto che queste cose le sa e che si prende a cuore questa promessa". Veneto dal cuore grande è stato anche il leitmotiv di Achille Variati nel suo discorso di saluto al Presidente: «Questa non è una terra, come qualcuno ci dipinge, di arricchiti ed egoisti. È terra di lavoro, di fatica, di onore, di generosità, di solidarietà, ove piacciono più i fatti concreti che le promesse».
Tutto tranquillo, insomma. Nessuna tensione sociale in una Vicenza blindata, invasa dalla sicurezza - che però non si è dimostrata così invasiva - e da giornalisti in cerca della voce del popolo e di quella dei potenti. Tra gli appluasi, quasi di rito e le presenze dei vicentini - non così massicce: al culmine ci saranno state sulle cinquecento persone - e la visita fuori programma alla teca che sotto alla Loggia del Capitaniato ospitava la carcassa della macchina del giudice Falcone, la visita è finita esattamente come da programma. Nessuno si aspettava qualcosa di più, nessuno si aspettava qualcosa di meno. Un po' di borbottio da parte di qualche sindaco: "Non ha neanche voluto ricerverci in privato" e un commento quasi storico da parte di un passante : "Tutti questi soldi spesi per farlo venire qui per una passeggiata: se la faceva da solo, con gli occhiali da sole, non se ne sarebbe accorto nessuno".


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