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Maria Cristina Caretta scrive a tutte le associazioni venatorie del Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Agosto 2013 alle 14:46 | 0 commenti

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Maria Cristina Caretta Presidente Associazione Cacciatori Veneti CONFAVI - Come da accordi assunti nel corso delle riunioni tenutesi a Thiene il 26 giugno, 5 e 9 luglio u.s., tra i responsabili regionali delle associazioni venatorie del Veneto, è stata inviata alla Regione del Veneto una lettera sottoscritta dai responsabili regionali delle sopracitate associazioni, datata 9 luglio u.s., con la quale si chiedevano chiarimenti sulle conseguenze dell’applicazione della sentenza della Corte costituzionale n. 139/2013.

Al momento non ci risulta che a questa lettera la Regione del Veneto abbia ancora dato riscontro.

A seguito del successivo incontro tenutosi a Thiene il 16 luglio u.s., alla presenza dei responsabili di tutte le sopracitate associazioni venatorie, è stato unanimemente sottoscritto un documento con il quale si chiedeva alla Regione del Veneto di apportare alcune modifiche alla legge regionale n. 25/2012, parzialmente dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale.

 In risposta alla richiesta di modifica della legge regionale n. 25/2012, la Giunta Regione del Veneto, con delibera approvata il 30 luglio u.s., ha ritenuto di non accogliere la richiesta di modifica della legge regionale 25/2012 ma di intervenire con atto amministrativo con il quale non solo non recepisce la richiesta avanzata da tutte le associazioni venatorie del Veneto, ma ritiene di aggiungere nuovi problemi a quelli già esistenti.

In effetti la richiesta delle associazioni venatorie del Veneto mirava a far modificare la legge regionale 25/2012 inserendo in legge il concetto di “precarietà” degli appostamenti ad uso venatorio in modo tale da evitare che i possessori di tali appostamenti fossero obbligati a richiedere le preventive autorizzazioni di carattere edilizio e di carattere paesaggistico.

Il maldestro intervento della Giunta regionale del Veneto non solo non risolve il problema della preventiva richiesta di autorizzazione di carattere edilizio e di carattere paesaggistico, ma aggiunge a questi onerosi adempimenti a carico dei cacciatori anche l’obbligo di demolire tutti i capanni, ricostruendoli (dopo aver conseguito le sopracitate autorizzazioni) non prima dell’1 agosto 2013, tornando a demolirli entro e non oltre il 28 febbraio 2014.

Dopo questa ennesima performance da parte della Giunta regionale del Veneto, invitiamo i dirigenti di tutte la associazioni venatorie del Veneto ( e con essi tutti i loro associati ) a chiedersi se il problema consista nell’incapacità di comunicare da parte delle associazioni venatorie del Veneto o nell’incapacità di comprendere da parte dei componenti della Giunta regionale.

Rimanendo in attesa di Vostre auspicabili prese di posizione, Vi invito ad organizzare un nuovo incontro tra i dirigenti regionali di tutte le associazioni venatorie del Veneto per concordare nuove urgenti iniziative miranti ad affrontare con serietà le problematiche che, a meno di un mese dall’inizio della stagione venatoria, rimangono ancora purtroppo irrisolte.


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