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Maltempo, Negretto (Confagricoltura): è il momento della rabbia

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 4 Febbraio 2014 alle 18:35 | 0 commenti

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Confagricoltura Vicenza  -  C'è tanta disperazione nelle campagne del vicentino, ma c'è anche tanta rabbia per le conseguenze di un evento che ancora una volta si sarebbe potuto evitare. Mentre si spera che il peggio stia per passare, si sta iniziando la conta dei danni dell'ondata di maltempo che si è abbattuta nel vicentino creando seri problemi alle colture, con allagamenti nei campi, frane e smottamenti nelle zone collinari, e danni alle infrastrutture.

Nel Basso Vicentino, la situazione più critica si è registrata nei comuni di Sossano, Agugliaro, Albettone, S.Germano dei Berici, Grancona, Villaga, Barbarano, Mossano, Nanto, Castegnero
I nostri tecnici effettuano la stima dei danni ma è ancora prematuro fare un calcolo definitivo, afferma Michele Negretto, Presidente di Confagricoltura Vicenza, però di certo c'è forte preoccupazione per le conseguenze che, le piogge ed allagamenti di questi giorni, avranno sull'economia del settore agricolo, che vive già un momento di difficoltà.
Inoltre, afferma Negretto, non si capisce come possa accadere che ormai, ogni qualvolta vi siano piogge superiori alla norma, si vivano situazioni di emergenza senza che si riesca a prevenire ed evitare i danni ad aziende e cittadini.
Non ultima, ad aggravare la situazione già resa insostenibile dalle abbondanti piogge, la comunicazione di ieri sera del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta che annunciava la sospensione del funzionamento di alcuni impianti idrovori e quindi l'ulteriore pericolo di allagamenti nelle aree ricadenti nel comprensorio consorziale.
Nelle zone colpite dagli allagamenti sono state irrimediabilmente compromesse le colture autunno-invernini, quali ad esempio frumento ed orzo, e le colture orticole, senza considerare i costi indiretti per gli agricoltori che, con i propri mezzi, lavorano per mettere in salvo persone, animali, scorte agricole, ed attrezzature.
Come viene sempre ricordato in queste occasioni, la causa di tutto questo è la scarsa attenzione verso il territorio di questi anni, da parte di tutta la classe politica, ma anche dei cittadini sempre pronti a chiedere nuove infrastrutture, che impone una seria riflessione sulle scelte e strategie politico economiche da adottare in futuro, che non seguano solo le logiche dello sviluppo economico senza regole, e solo di alcuni settori dell'economia; è il momento di perseguire politiche che portino al rispetto delle campagne.
Ancora una volta le nostre aziende sapranno, pur con fatica, rialzarsi, ma per il futuro, per prevenire il ripetersi di questi eventi chiediamo al Governo un forte impegno affinché:
venga riconosciuto agli agricoltori il prezioso ruolo di presidio dell'ambiente e del territorio;
si ponga un freno alla cementificazione selvaggia;
si facciano scelte politiche concrete affinchè vengano valorizzate le campagne ed il mondo rurale;
venga avviata una gestione sostenibile e integrata del suolo, promuovendo opportune pratiche conservative e attuando uno specifico e organico piano di protezione e di difesa dell'assetto idrogeologico;

Le notizie di questi giorni, provenienti da ogni parte d'Italia, impongono una seria riflessione al riguardo.

 


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