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Maltempo e nutrie, Cerantola: occorre disporre un piano di contenimento razionale

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 7 Febbraio 2014 alle 11:14 | 0 commenti

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Coldiretti Vicenza  -  Un po' di tregua, ma le previsioni sono chiare ed annunciano ancora abbondanti precipitazioni sul Vicentino. Resta alta l'attenzione ad Arcugnano e nel Basso Vicentino, in particolare a Montegalda, dove i danni registrati dalle aziende agricole sono significativi, anche se appare ancora prematuro avanzare delle ipotesi economiche, in quanto il fenomeno sembra non essere ancora volto al termine.

"Ad Arcugnano agriturismi ed aziende agricole hanno subito significativi allagamenti - spiega il presidente provinciale Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola - ed hanno confermato di non aver mai visto il Lago di Fimon raggiungere un livello così alto. Analoga preoccupazione desta il territorio di Montegaldella, dove tutta l'area golenale è sotto acqua con le coltivazioni di frumento ed alcuni vigneti". E proprio a Montegalda sono stati utilizzati numerosi strumenti tra idrovore e pompe fornite da Comuni e Provincia per riuscire a contenere gli allagamenti, che sono arrivati a ridosso delle abitazioni ed in alcuni casi hanno varcato le soglie. "È stato provvidenziale l'intervento di Protezione civile, Genio civile e Consorzi di bonifica, con la fornitura di numerose idrovore - prosegue il presidente Martino Cerantola - che hanno agito efficacemente e con un buon lavoro di squadra per far fronte all'emergenza. Dobbiamo renderci conto, però, che non si può continuare ad agire in regime di emergenza, ma occorre porre in atto al più presto interventi di manutenzione, consolidamento e pulizia indispensabili per la sopravvivenza dell'ambiente, delle colture e dell'uomo. A Montegalda, ad esempio, molti vigneti che hanno subito dal 2010 ad oggi ripetuti allagamenti, non sono più produttivi, così come altre colture in campo". Sulla polemica sollevata attorno alle nutrie, Coldiretti Vicenza ritiene che indubbiamente concorrano a provocare danni, ma non possono essere additate quali principali responsabili dei dissesti. "La nutria è un animale non autoctono, che si riproduce molto velocemente - conclude il presidente Martino Cerantola - ed è di certo molto insidiosa, in quanto non esistono predatori autoctoni in grado di contrastarla. Le sue tane danneggiano dighe e sistemi di irrigazione. Fa irruzioni in risaie ed altre colture. Dotandosi dei predatori più comuni, ad esempio le volpi, la riduzione ci sarebbe, ma sarebbero minacciate le colture ed altre specie animali. Occorre disporre un piano di contenimento razionale di questo insidioso roditore, che provoca tane del diametro di 20-30 cm, e rispettoso della fauna e delle colture. L'ipotesi della cattura con le gabbie potrebbe apparire il metodo più semplice".

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