Quotidiano | Categorie: Politica

Maltauro, Marzotto e i silenzi in sala Bernarda

Di Marco Milioni Martedi 17 Dicembre 2013 alle 23:55 | 1 commenti

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Il Pd non se ne accorge ma ormai sul piano della trasparenza e della correttezza la sua presunta superiorità morale è definitivamente morta.  Basti guardare la pantomima del giorno 17 quando con una scusa men che banale la maggioranza di centrosinistra ha fatto quadrato attorno alla giunta impedendo una chiara discussione sul caso Aim, che si sarebbe dovuta coronare con l'audizione di Gianni Giglioli, ex assessore alle partecipate, finito nel vortice del caso Aim e uscito poi a testa alta dopo l'assoluzione al processo.


Il niet opposto dalla maggioranza variatiana, ha lo stesso profumo, o meglio la stessa puzza, dei dinieghi opposti dai capataz del Pdl quando lo scandalo Marghera deflagrò in una sala Bernarda a trazione destrorsa. È normale che in un contesto del genere Beppe Grillo ed i suoi emuli abbiano gioco facile nel parlare di Pdl e Pdmenoelle. A parti invertite infatti il gioco è sempre lo stesso, o come diceva il compianto Bombolo, invertendo le chiappe il prodotto non cambia.

In questa storia di silenzi e di timori chi comunque perde più di ogni altro la faccia è il presidente del consiglio comunale Federico Formisano. Dopo le rivelazioni shock di Giglioli, in tribunale e nelle sue interviste a VicenzaPiùTv, ma soprattutto dopo la sentenza, un presidente con gli attributi se ne sarebbe infischiato di bilance e bilancini e buttandola giù dura avrebbe usato i poteri concessi per dare egli stesso la parola a Giglioli. Invece, come al solito a Vicenza ha vinto la palude, unitamente alla modestia dei Possamai, dei Pupillo e dei Guarda che si sono limitati a pappagallare gli ordini di scuderia cucinati da Variati e predigeriti da Bulgarini.

Ma in una città che continua a non volere fare i conti con sé stessa le miserie non arrivano mai da sole. In queste ore sui media locali è tutto un florilegio di indiscrezioni sulla possibile nomina di Matteo Marzotto quale nuovo numero uno di Fiera di Vicenza spa. Basterebbe un sussurro del sindaco democratico Achille Variati per far capire al rampollino che sarebbe meglio continuare a occuparsi di beneficenza e lustrini giacché sul figlio di Marta Marzotto nata Vacondio pesa come un macigno una inchiesta per evasione fiscale che lo ha portato alla sbarra. Vicenza e la sua Fiera si meritano uno così? Variati durante il suo primo mandato a metà anni '90 subissò di intemerate il Gruppo Maltauro. Urlò urbi et orbi che mai sarebbe stato eticamente accettabile affidare i lavori per i tunnel tra Vicenza Est e Vicenza Ovest a un gruppo finito nel gorgo di Tangentopoli. A distanza di qualche anno Maltauro sul suo medagliere vanta l'ampliamento della Fiera, la maxi lottizzazione del Cotorossi, chiacchieratissima, e altri lavoretti in giro per il Vicentino (nella foto Variati con Gianfranco Simonetto, presidente della Maltauro, inaugura lavori in Fiera, ndr),  Per caso la cappa di silenzio calata sulla sala Bernarda serve a sopire celesti imbarazzi per qualche imprenditore in procinto di canonizzazione sull'altare del dio mercato?


Commenti

Inviato Mercoledi 18 Dicembre 2013 alle 09:18

Quando la città è così corrotta è molto difficile trovare persone con la schiena dritta e le proprie idee... Sono sempre più comode quelle del capo. Un pò alla volta però, nome dopo nome anche le responsabilità dei consiglieri che "silentemente" lasciano passare tutto verranno fuori.
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