Made in Italy, Coldiretti Vicenza: "vergognoso attacco al ministro De Girolamo"
Giovedi 5 Dicembre 2013 alle 14:35 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - Coldiretti è dalla parte del ministro De Girolamo e, soprattutto, della tutela del made in Italy, che lo stesso ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha sempre sostenuto indefessamente. Non basta la manipolazione del prodotto perché questo sia considerato made in Italy, ma occorrono materie prime prodotte in Italia.
“Invece di trincerarsi dietro un europeismo a corrente alternata – commenta il ministro Nunzia De Girolamo - Confindustria si adoperi per difendere il made in Italy che è così prezioso per tutto il Paese, compresi i suoi associati, ed è minacciato da una concorrenza sleale senza precedenti. Sono andata al Brennero per manifestare solidarietà a migliaia di agricoltori messi in ginocchio dalla crisi e da coloro che chiudono gli occhi e si voltano dall'altra parte quando le produzioni italiane vengono massacrate da gente senza scrupoli. E mi auguro di vedere o sentire una partecipazione di Confindustria così vibrante come quella espressa nella nota diffusa oggi, in tema di lotta alla contraffazione: se c'è già  stata, in molti non se ne sono accortiâ€.
Coldiretti Vicenza apprezza l’impegno del ministro De Girolamo e ne riconosce il valore e la profonda convinzione: “ci attendiamo che il nostro progetto venga condiviso da tutte le categorie produttive, in quanto la nostra non è un’iniziativa a salvaguardia delle sole aziende agricole, nonostante le stesse producano un bene indispensabile quale il cibo, ma di tutto il made in Italy. Ricordiamo, infatti, che il falso made in Italy mette in difficoltà ogni settore produttivo, senza esclusione, quindi ogni associazione di categoria, quanto meno per amor di Patria, oltre che per tutelare le aziende associate, dovrebbe promuovere un’analoga convinta battagliaâ€. Non si tratta di criminalizzare chi produce all’estero, ma chi lo fa senza i dovuti crismi e, soprattutto, con un prodotto che non è italiano e viene spacciato per tale.
“Ci sono molti imprenditori che, con senso di responsabilità ed onestamente – conclude il presidente Martino Cerantola – portano all’estero i veri prodotti made in Italy o le materie prime seguendo scrupolosamente le lavorazioni secondo i disciplinari o le tradizioni previste. Evidentemente, però, Coldiretti non lotta genericamente contro chi commercializza il made in Italy in terre straniere, ma si schiera contro coloro i quali utilizzano altre materie prime ed altri prodotti spacciandoli per italiani, spesso utilizzando persino denominazioni che ricalcano il nome italianoâ€.
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