Quotidiano | Categorie: Politica

M5S Vicenza accusa Ferrarin ma non ne fa il nome: sono grillini o demitiani?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 19 Aprile 2014 alle 13:56 | 1 commenti

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A firma "Il Movimento Cinque Stelle Vicenza" arriva una nota, che pubblichiamo di seguito come sempre, in omaggio alla nostra linea editoriale che dà spazio a tutte le notizie citandone le fonti, per distinguere i comunicati e le note stampa dalle informazioni che pubblichiamo direttamente assumendocene con la nostra firma la paternità.

E in questo caso premettiamo una domanda doverosa a nostra firma al comunicato seguente de "Il movimento Cinque Stelle Vicenza" che, districandoci tra i vari meetup vicentini di cui bisogna essere decifratori per capire la paternità di notizie e opinioni dell'uno piuttosto che dell'altro, appare e pare una critica forte e decisa al consigliere comunale M5S Daniele Ferrarin, referente di un altro meetup da parte di quello che si rifà alla consigliera Liliana Zaltron.

La domanda è semplice: perchè in base alla trasparenza che giustamente invocate per le vicende made in Ferrarin non ne fate il nome e cognome con chiarezza? Senza usare giri di parole tipiche della politica d'altri tempi che altrettanto giustamente condannate ma al cui linguaggio la vostra nota attinge a piene mani senza dire alla gente che volete tutelare da impostori qal'è l'oggetto preciso dell'accusa e chi è l'accusato. Se questa nota la facessimo leggere a un non vicentino o a un vicentino per giunta non addentro alle segrete stanze della poltica, che di certo non iutate così ad aprire alla gente, e se magari non dessimo indicazioni dulla data di scrittura e diffusione molto probabilmente tra gli autori potrebbe essere indicato tranquillamente Ciriaco De Mita.

Se si può condividere la vostra poizione o se si può contrastarla, come voi sempre giustamente dite,  non è mica necessario ammantarla così tanto di ipocrisia vicentina doc?

Di cui tutto si può dire, fuorché che rientri nello spirito di Beppe Grillo. Lui le cose le dice e i nomi li fa, giuste o sbagliate che siano le sue opinioni.

Voi, novelli Ciriachi, in questo siete fuori dal Movimento Cinque Stelle almeno se non più di quanto diciate, senza farne il nome, che lo sia Daniele Ferrarin peri fatti, che non enunciate.

Coraggio ragazzi e coraggio signora Zaltron, siate diversi, sì, ma anceh da Ciriaco De Mita!

Altrimenti dopo il 23% e passa delle politiche del 2013 a Vicenza con Grillo a trascinare le sue truppe, sarà un sogno confermare sia pure il solo e misero 6,5% conquistato da voi direttamente e senza papà Grillo alle amministrative solo pochi mesi dopo.

Il direttore

P.S. faccio parte anche io ora della stampa nemica?

 

MoVimento Cinque Stelle Vicenza  - Il Movimento Cinque Stelle ha fatto della coerenza uno dei suoi punti cardine, che noi attivisti vicentini sentiamo di condividere in pieno. E' la nostra intransigenza - quella si, scomoda alla massa dei partiti - a renderci "diversi", non minando la credibilità che a fatica acquistiamo tra i cittadini giorno per giorno.
Perciò, anche a costo di ricorrere a frasi fatte, preferiamo avere la certezza che non ci siano travi nei nostri occhi prima di cercare le pagliuzze in quelli degli altri. Ciononostante siamo costretti a fare i conti con chi, eletto nel Movimento Cinque Stelle, non solo utilizza questo come scudo per le proprie vicende giudiziarie, ma indica quest'ultime - in alcun modo connesse con l'esercizio del mandato - come conseguenza naturale dell'impegno politico e istituzionale.
E' inaccettabile poi che senza alcun titolo si evochi lo spettro della persecuzione non appena si paventi l'insorgere di una qualche "questione morale". Se è vero che simili argomentazioni abbiano costituito la fortuna di qualche politico-imprenditore, lo è altrettanto constatare come il tentativo di riproporle nel nostro movimento risulti alquanto grottesco.
Non solo, accettare il "garantismo" come principio incontestabile non significa ammetterne l'eccesso o peggio ancora derubricare fatti di indubbia gravità a semplici "cavilli burocratici", tali da non meritare il confronto con la maggioranza degli attivisti.
E' per questo che riteniamo vi siano situazioni in cui, al fine di sgomberare il campo da critiche o peggio ancora evitare di essere tacciati di bieco opportunismo, è doveroso in certi casi rivedere le proprie posizioni e, se necessario, fare un passo indietro.
Non pretendiamo che tutti condividano quello che per noi appare come presupposto imprescindibile per proseguire l'attività politica nel Movimento Cinque Stelle di Vicenza.
Allo stesso modo però, non possiamo permettere che vi sia chi, fuoriuscito, spacci regole proprie come norme di valenza generale o nel peggiore dei casi, elegga comportamenti quantomeno discutibili al rango di esempi da seguire.


Commenti

Inviato Martedi 22 Aprile 2014 alle 11:18

Caro direttore,

chiediamo venia se ingenuamente abbiamo peccato di buona fede, rei di aver creduto che certa stampa locale si limitasse all?analisi politica piuttosto che alle pruderie da rotocalco e, per non discutere di contenuti, non trova di meglio che ricorrere all?ormai stantia giaculatoria sulla ?democristianeria?.

Con tutta onestà però, pensavamo fosse superata quell?esaltazione del cliché che appena sei mesi fa aveva portato uno dei suoi migliori cronisti a definirci ?fantozziani? per il sol fatto di non avergli consentito di presenziare ad una nostra riunione privata e al punto di rivendicare il ?diritto al libero origlio? minacciando l?uso della forza pubblica. Anche quella volta, si discuteva di problemi interni al movimento grillino. Puro caso quindi o precisa linea editoriale?

Chiedere a noi una sorta di probatio diabolica che francamente non ci compete e che in altre occasioni non sembrano aver suscitato cotanto sdegno da parte sua (una su tutte quella sulle anonime note spese della Fiera), è l?ulteriore riprova di come desti maggiore interesse un valzer d?accuse a tinte rosa che una discussione sul merito politico (non giudiziario) delle questioni.

Comunque sia, riteniamo la maggioranza dei lettori dotati di quell?arguzia sufficiente ad identificare senza dovizia di particolari qualsiasi riferimento più o meno esplicito a fatti o persone o cose, peraltro già ampliamente dibattuti dai suoi colleghi nelle scorse settimane.

La nostra, teniamo a precisare, voleva solo essere una presa di posizione generale e per nulla ipocrita sul dover essere del Movimento Cinque Stelle non solo vicentino, nei confronti del quale sono proprio le ambizioni personali a concretizzare il rischio che lei giustamente paventa e di cui certi accadimenti ne sono diretta espressione.

A tacer d?altro le riportiamo un passo dell?intervista di Gianni Barbacetto a Gianroberto Casaleggio apparsa sul Fatto Quotidiano di ieri:

?(...) Se tu prendi un impegno con me e non lo rispetti, io non ti voglio più vedere. Finito. Non è un discorso politico. In quello noi abbiamo delle regole: se all?interno dei gruppi ci sono posizioni diverse, si decide a maggioranza e quella decisa è la posizione del gruppo. Ma se mentre il gruppo sta discutendo, chi è in minoranza esce e dichiara ai giornali: qui non c?è democrazia e io voto come mi pare, allora così non va?.

Con francescana benevolenza

Movimento Cinque Stelle Vicenza
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