Quotidiano | Categorie: Sindacati

L'USB Alto Vicentino lancia un tavolo di coordinamento anticrisi e attacca confederali

Di Guido Gasparin Domenica 26 Maggio 2013 alle 12:11 | 0 commenti

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Duro attacco contro i confederali, accusati di "inciucio con i padroni"

"Gli altri sindacati ci sabotano e quindi noi proponiamo a tutti i lavoratori, siano iscritti o meno alle organizzazioni sindacali, di creare un coordinamento per affrontare in modo serio il problema del lavoro nell'Alto Vicentino": è l'idea lanciata dall'Unione Sindacale di Base per voce di Luc Thibault, responsabile della sede di Schio e membro del direttivo provinciale.

Non è una novità il fatto che i rapporti tra USB e la triade Cgil, Cisl e Uil siano tesi. L'Unione Sindacale di Base accusa i confederali di non rispettare le regole democratiche per quel che riguarda le RSU. L'USB, non avendo firmato gli ultimi contratti nazionali, è infatti tagliata fuori dalle rappresentanze sindacali nelle fabbriche. Capita così che in alcune fabbriche l'USB abbia la maggioranza degli iscritti alle sigle sindacali ma non abbia alcun diritto di esprimere propri rappresentanti all'interno delle rappresentanze sindacali unitarie. Gli accordi nazionali, inoltre, danno di diritto un terzo dei rappresentanti dei lavoratori a Cgil, Cisl e Uil e questo a prescindere dal numero degli iscritti all'interno dell'azienda.
"L'accordo con Confindustria sulla rappresentanza nel settore privato sancito nella riunione dei direttivi congiunti - spiega Thibault - è parte del più ampio patto proposto da Squinzi e raccolto con giubilo da Cgil, Cisl, Uil, Fiom e Ugl e ricalca, in salsa sindacale, l'inciucio che ha portato al ‘governissimo' di salvezza nazionale di Letta ed Alfano. L'accordo parte dalla necessità dei padroni e dei sindacati di rendere immediatamente esigibili gli accordi raggiunti, escludendo la possibilità che i lavoratori mettano in discussione quanto concordato a maggioranza tra le parti. Se lo facessero attraverso le rappresentanze elette, queste sarebbero sanzionate ed espulse dalle RSU! Se ciò non fosse sufficiente - continua Thibault - si vuole che chiunque abbia intenzione di partecipare alle RSU debba preventivamente sottoscrivere il patto con Confindustria e quindi accettare preventivamente il divieto di sciopero in caso di dissenso dall'accordo raggiunto a maggioranza".
Accuse pesanti, che si inseriscono in un clima già piuttosto avvelenato per via delle numerose crisi aziendali che come un morbo stanno corrodendo il sistema economico dell'Alto Vicentino.
"Siamo molto preoccupati per l'attuale situazione del mondo produttivo - commenta Thibault - perché quasi ogni giorno riceviamo segnalazioni di aziende che intendono ridurre il personale o addirittura chiudere. Per questo lanciamo il nostro appello, rivolto a tutti i lavoratori, affinché si venga a creare un tavolo unico di discussione, che vada al di là delle classiche logiche sindacali e si ponga come motore di una lotta serrata contro il modo in cui oggi viene gestita la concertazione.
Lanciamo una grande campagna di informazione e di mobilitazione fabbrica per fabbrica, ufficio per ufficio, per mettere un freno al massacro che gli accordi firmati dai confederali provocheranno e soprattutto smettiamola di dare ancora credito e sostegno, con la propria iscrizione, a chi non ha altro orizzonte che la propria sussistenza".
L'USB ha dunque deciso di tirare dritto per la sua strada, nella convinzione che sia l'unica percorribile per fronteggiare in modo efficace le pesanti ripercussioni della crisi. Un primo incontro è già stato organizzato. Nelle prossime settimane ne seguiranno altri, al fine di raccogliere adesioni e di creare un calendario di appuntamenti fissi.
"Dentro la Cgil e la Fiom ci sono dei bravi compagni. Non stiamo zitti, denunciamo questo ennesimo inciucio - conclude Thibault -. Non accettiamo l'omertà! Oggi chi si dice dalla parte dei lavoratori deve prendere una posizione unica: non accettare e denunciare chi fa il doppio gioco".


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