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L'orso M4 continua a fare vittime tra le mandrie, il commento di Cerantola

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 18 Agosto 2014 alle 16:44 | 0 commenti

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Coldiretti Vicenza - Un’altra manza è finita sotto le sgrinfie dell’orso M4 ed è morta dopo ore di agonia. Si tratta di un bovino di razza Limousine, il quarto ad essere stato sottratto dall’orso alla malga Mandriolo, al confine con il Trentino, gestita dall’azienda agricola di Modesto Spiller, con sede a Villaverla. E con questo animale ucciso sull’Altopiano arriva a quota venti la strage compiuta dall’orso che da alcuni mesi si aggira indisturbato facendo morti tra gli animai delle malghe ed in alcuni casi spaventando dei passanti.

“È una pura fatalità che quest’orso non abbia ancora attaccato alcun essere umano – commenta il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, cogliendo a pieno l’appello rivolto dall’assessore Elena Donazzan – ed in un periodo di grandi presenze sull’Altopiano occorre agire tempestivamente per garantire la sicurezza alle persone. Non dimentichiamo che questo periodo di ricerca di funghi espone ulteriormente al pericolo gli esseri umani, particolarmente esposti anche per l’impreparazione ad affrontare l’incontro con l’orso”. Quanto occorso a Daniele Maturi, il cercatore di funghi che a Pinzolo incappando in un’orsa con i suoi piccoli è stato aggredito ed essendo impreparato ad affrontare la situazione ha riportato, per una pura fatalità, soltanto delle ferite importanti, ma non mortali. “L’interessamento di Elena Donazzan, unico assessore vicentino ad essere intervenuto sulla pericolosità dell’orso – prosegue il presidente Martino Cerantola - è ammirevole, ma ora è indispensabile fare un ulteriore passo avanti ed agire con azioni rapide e coordinate per la cattura e l’allontanamento dell’animale da questi luoghi”. L’estate poco calda e l’avvicinarsi della stagione più fredda, quindi l’abbandono delle malghe da parte degli animali, preoccupa particolarmente Coldiretti, che esorta ad intensificare le operazioni di cattura dell’orso M4, al fine di munirlo di radiocollare e spostarlo in un territorio dove non rechi offesa a persone ed animali. “Stante l’incapacità delle autorità di affrontare questo orso – conclude il presidente Martino Cerantola – di certo l’anno prossimo molti malghesi ci penseranno bene prima di riportare in montagna i propri animali. E questo determinerà un danno economico ai Comuni, che affittano le malghe, alle famiglie, che non potranno più sfruttare l’opportunità di trascorrere delle ore all’aria aperta con i propri figli ed anche alla sanità ed al benessere animale. Infine, va considerato che con il freddo l’orso potrebbe spostarsi in pianura, non trovando più cibo in quota, andando alla ricerca di altri animali o di qualunque altro cibo possa trovare”. Ed il presidente di Coldiretti Asiago, Dino Panozzo aggiunge: “ci auguriamo che le autorità che si stanno occupando di ciò che l’orso M4 ha fatto in Altopiano non giustifichino solo i comportamenti dei plantigradi, ma riflettano in particolare sullo stato d’animo delle persone che vivono sulla propria pelle e con una tensione nervosa preoccupante, da oltre due mesi, le scorribande del selvaggio animale. È inammissibile che le autorità preposte siano sensibili solo verso gli animali selvatici e non verso le persone che vivono sul territorio. Coldiretti si unisce alle richieste dei malghesi e di molti cittadini altopianesi, affinché venga posta la parola fine a questo problema, che comporta costi rilevanti per la comunità”.

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