Opinioni | Quotidiano |

L'invasione dei mendicanti

Di Edoardo Andrein Lunedi 8 Luglio 2013 alle 13:45 | 1 commenti

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Tra le tre virtù teologali della Chiesa Cattolica, che hanno per oggetto Dio e sono infuse dallo Spirito Santo, oltre a fede e speranza compare anche quella della carità. E in qualsiasi messa celebrata, anche nella chiesetta più sperduta tra i monti, il prete celebrante a volte capita che tralasci qualche canto o qualche preghiera. Ma il cestino dell’offerta non manca mai.

L’azione di fare la carità è insita nella mentalità del buon cristiano. Pochi giorni a Vicenza fa sotto i portici di Porta Castello, dove fuori dalla panetteria staziona tutti i giorni una signora che chiede l'elemosina, una donna ha dato delle monete alla questuante. Un signore dietro a lei, probabilmente suo conoscente, le ha chiesto:

“Perché lo fai?”

E la risposta lapidaria della donna è stata:

“Perché se torna a casa senza soldi la picchiano”.

Sull’onda delle polemiche generate dal parroco del Duomo di Mestre, che ha deciso di allontanare i mendicanti dal sagrato della chiesa con l’aiuto di alcuni parrocchiani, oggi su Il Giornale di Vicenza padre Giuseppe Zaupa, priore di Monte Berico, afferma che:

“Siamo convinti che le circostanze attuali non siano il prodotto della crisi economica che spinge alla povertà molte famiglie; forse, dietro, c´è dell'altro”.

Le forze dell’ordine da anni dicono che spesso c’è un’organizzazione criminale dietro a queste persone trasandate che si vedono fuori dalle chiese cittadine di tutte le città italiane.

Con la carità molte persone si liberano la coscienza, ma non serve proprio per nulla a risolvere il problema delle situazioni di disagio: per quello l’unica strada è quella di maggiori, migliori e più trasparenti politiche sociali. Ma già oggi esistono diverse opportunità di aiuto per le persone in difficoltà, dalla Caritas ai servizi sociali del Comune.

Il fenomeno dell’accattonaggio continua a esistere perché c’è un mercato che lo alimenta, un po’ come per il problema delle prostitute sulla strada. E allora, cari sacerdoti, invece di rilasciare interviste ai giornali ditelo in chiesa, ad alta voce, ai vostri fedeli:

“Non fate la carità!”

No, forse è meglio di no, perché poi i cestini delle offerte durante la messa rimarrebbero vuoti.

Leggi tutti gli articoli su: Chiesa, Giuseppe zaupa, medicanti, carità

Commenti

Inviato Lunedi 8 Luglio 2013 alle 17:07

La carità può tradursi in un aiuto o anche in una negazione di fornire qualche cosa. Non è insipiente, ma sa vagliare.Talora è più carità dire "no" che "sì", soprattutto quanto vi è un fenomeno delinquenziale oppure di persecuzione o sfruttamento di minori inconsapevoli o di donne che poi vengono picchiate. Che cosa si deve fare? Esistono organismi statali di intervento coem i Servizi Sociali, l'ULSS e anche le forze di polizia. Attivare queste è anche carità e per favore non facciamo i buonisti a tutti i costi.
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