Quotidiano | Categorie: Politica

Legge che impedisce partecipazione enti regionali e proposta modifica legge elettorale

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 30 Luglio 2014 alle 17:03 | 0 commenti

ArticleImage

NCD - Stop alla partecipazione in società da parte degli enti pubblici regionali. Lo prevede un Progetto di Legge presentato da Costantino Toniolo (NCD) e approvato oggi a larga maggioranza, 42 si e il solo voto contrario dell’assessore Isi Coppola, dal Consiglio regionale. In sostanza la legge stabilisce che agli enti pubblici regionali, ivi comprese le aziende sanitarie e le amministrazioni controllate dalla Regione, non è consentito costituire società e detenere partecipazioni in società, salvo espressa autorizzazione da parte della Giunta regionale in ragione dell’accertata convenienza economica della
partecipazione.

Il provvedimento prosegue il percorso avviato dalla Regione e finalizzato a ridurre la spesa della politica, che ha visto prima la soppressione di alcune società regionali ritenute inutili (Ferrovie Venete
srl, Immobiliare Marco Polo, Società Veneziana Canalgrande e Terme di
Recoaro, oltre il recesso dalla società Alemagna) e successivamente, con la
legge 39/2013, l’introduzione di nuove norme per quanto riguarda gli organi
direttivi, gli amministratori e il personale delle società partecipate. Per
quanto riguarda le società controllate la nuova legge applica proprio
quanto previsto dalla legge 39/2013, ovvero limitando a 3 il numero massimo
dei componenti dei consigli di amministrazione (due dei quali dovranno
essere dipendenti regionali) e stabilendo che lo stipendio
dell’amministratore delegato non possa superare gli 80 mila euro lordi (25
mila euro per i consiglieri di amministrazione e 20 mila euro per i
revisori dei conti). Aboliti, inoltre, i gettoni di presenza per i
componenti degli organi sociali. Il trattamento economico annuo del
personale - non potrà essere superiore a quello del personale della Regione
con analoga qualifica. Bilanci, costi, acquisti e reclutamento del
personale dovranno essere pubblicati nel sito web della società, in modo da
garantire la trasparenza di gestione. La legge approvata stabilisce,
inoltre, che gli enti regionali, che non intendano produrre lavori, servizi
e beni, li acquisiscano facendo ricorso al libero mercato tramite gara,
mentre la Giunta valuterà il raggiungimento delle finalità e gli effetti
prodotti dall’affidamento. "Dopo la legge per regolare il funzionamento e
limitare le spese della società partecipate direttamente dalla Regione - ha
spiegato Toniolo - ora interveniamo sulle società partecipate dagli enti
regionali, come Arpav, Iov, Istituto Zooprofilattico, Esu, Ater, Enti
Parco, Comunità montane, Consorzi di Bonifica e Veneto Agricoltura. Sono
circa un'ottantina - ha precisato l’esponente del NCD - senza contare
quelle partecipate dalle ULSS. E' evidente che anche a questo livello ci
vuole un quadro ordinamentale - prosegue - tenendo come norma fondamentale
il fatto che non possono essere costituite o mantenute da parte degli enti
strumentali partecipazioni in società terze, salvo in quei casi di una
dimostrata necessità e convenienza economica. E’ indubbio – ha concluso
Toniolo – che con questa normativa per la Regione vi sarà un buon ritorno
economico in termini di minori costi diretti ed indiretti”.

 

Parità dei generi e ripristino
delle preferenze, limite per gli assessori regionali a due mandati
consecutivi, soglia del 37% per beneficiare del premio di maggioranza al
primo turno (prevedendo, qualora nessuno superi tale soglia, un
ballottaggio con le norme delle elezioni comunali). Sono questi alcuni dei
punti principali del progetto di legge di modifica e integrazione delle
norme di elezione del presidente, della giunta e del Consiglio Regionale
Veneto, presentato oggi dal gruppo consiliare del nuovo Centro Destra. Per
quanto riguarda la parità di genere è prevista la possibilità di esprimere
tre voti di preferenza, indicando nome e cognome, purché riguardino
candidati di sesso diverso. Viene proposto il limite di due mandati
consecutivi per la carica di assessore, mentre il terzo è consentito se uno
dei due mandati ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno.
Prevista anche la possibilità di un terzo mandato dopo un’attesa di
un’intera legislatura.  "E' un progetto - ha detto il capogruppo, *Giancarlo
Conta* - che ha tutti i crismi di legittimità e costituzionalità e lo
proporremo alle varie commissioni e all'aula. Dove avanzeremo anche la
proposta di un collegio unico regionale, anziché i sette provinciali".
"Quando abbiamo approvato la legge 5 del 2012 eravamo convinti che fosse
un’ottima norma elettorale, rispetto ad un quadro politico bipolare - ha
commentato *Carlo Alberto Tesserin* - Ma oggi quel quadro politico è
saltato e quindi adesso risulta superata. Tecnicamente la Giunta vi ha
messo mano, ma noi lo facciamo ulteriormente, per garantire la certezza di
poter governare, anche a seguito della sentenza della Corte Costituzionale
che ha sottoposto a censura alcune norme relative all’elezione dei
componenti di Camera e Senato e in particolare per quanto riguarda le norme
relative al premio di maggioranza . La scelta della soglia del 37% da noi
fatta si rifà alla legge approvata alla Camera e giacente al Senato,
prevedendo però un premio che porti al 57% dei seggi anziché al 52% e
quindi 28 consiglieri sui 49 eletti, che darebbero alla Regione certezza di
governabilità”. "E’ una provocazione politica che vuole però essere la base
per una discussione - ha aggiunto il vicepresidente della Giunta, *Marino
Zorzato* - . E la basiamo sui nostri principi, essendo noi per le
preferenze e sulla parità di genere. Poniamo poi la questione di Belluno e
Rovigo, che allo stato delle cose non avrebbero oggettivamente una
rappresentanza completa". Un appello agli altri gruppi politici del
Consiglio l’ha fatto il Presidente *Clodovaldo Ruffato, *il quale ha
sottolineato che "è necessario un iter veloce in Consiglio, perché credo
che questo progetto di legge porti novità importanti, soprattutto per
quanto riguarda la parità dei generi e la rappresentatività di tutti i
territori del Veneto. Spero quindi che troverà l'avallo anche da parte
degli altri gruppi consiliari, perché non possiamo arrivare a ridosso delle
prossime elezioni regionali senza affrontare la relativa questione
legislativa”.

Leggi tutti gli articoli su: ncd

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network