Legambiente Vicenza aderisce al manifesto "Stop Corruzione Veneta"
Sabato 14 Giugno 2014 alle 17:00 | 0 commenti
Legambiente Parco Retrone - Legambiente Vicenza aderisce all'appello dell'Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia e promuove la raccolta firme in favore di “Stop Corruzione Venetaâ€, un manifesto che chiede alla Regione e agli enti locali di adottare una serie di proposte, concrete e verificabili, che potrebbero consentire un cambio di rotta nella gestione dell'ambiente e dei beni comuni.
È possibile leggere il manifesto e aderire on-line al sito stopcorruzioneveneta.wordpress.com.
Inoltre dal 24 al 29 giugno, in occasione di Festambiente Vicenza al Parco Retrone, sarà possibile
informarsi e sottoscrivere il documento lo stand di Legambiente.
L'obbiettivo finale è di recarsi in Consiglio Regionale con tutte le firme raccolte e chiedere che le
misure presenti nel documento siano attuate facendo sì che le istituzioni diventino davvero la casa
dei cittadini e delle persone responsabili. Sarebbe un segnale molto importante proprio in un
periodo in cui risulta in modo evidente, quali siano le conseguenze dell’imprenditoria criminale,
spesso ai danni dell’ambiente.
L'iniziativa è stata lanciata in concomitanza con la presentazione del rapporto “Ecomafia 2014†di
Legambiente, che anche quest'anno ha messo nero su bianco le cifre dei crimini ambientali nel
nostro paese.
Dal rapporto traspare che esiste una vera rete tra criminalità organizzata e funzionari pubblici di
vario livello, consenzienti e corrotti che trasformano i complicati iter burocratici autorizzativi, in
mere procedure di facciata finalizzate ad aprire le porte a qualsiasi tipo di ambizione di pochi
potenti.
Nel rapporto sono state quantificate in 29.274 le infrazioni accertate nel 2013, più di 80 al giorno,
con un fatturato relativo di 15 miliardi di euro. Da notare il forte aumento, rispetto al 2012, dei reati
relativi al settore agroalimentare (+56,3%), a quello dei rifiuti (+14,3%) e dei reati contro la fauna
(+6,6%). In calo invece gli incendi dolosi (-63%) e i reati nel ciclo del cemento (-12,7%).
Per quanto riguarda le regioni, non stupisce vedere vincenti, per densità di reati, in ordine
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Il Veneto “guadagna†una posizione e si classifica al 10°
posto.
A contribuire alla situazione della Campania, c’è ovviamente la questione “Terra dei Fuochiâ€, dove
sono stati sospesi i campionamenti sui suoli a rischio e non sono state rispettate le scadenze previste
per legge, mentre sta diventando critica l’emergenza “rifiuti radioattiviâ€. Ora Legambiente chiede ai
vertici ministeriali (Salute, Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) un “cambio di passoâ€, per
arrivare alla trasparenza e per avere certezze sulla programmazione degli interventi e sulle
tempistiche.
Nel rapporto viene analizzata anche l’ingente quantità di denaro sporco, riciclato attraverso gli
appalti e la realizzazione dei Centri Commerciali, che continua nella gestione di tutta la filiera, fino
al controllo delle forniture nella Grande Distribuzione Organizzata.
E non sfugge alla criminalità neanche il mondo della Green Economy e delle energie rinnovabili,
settori che rappresentano la parte sostenibile dell’economia e sui quali si sta puntando molto, a
partire dalle piccole aziende. Gli ambienti della criminalità hanno tratto spunto da questo, per
cavalcare l’onda delle opportunità , beneficiando anche della debolezza di regolamentazione di cui
questi settori sono affetti.
Questi temi saranno discussi in relazione anche al problema della cementificazione, pure a
Festambiente Vicenza , nella serata di domenica 29 giugno alle 20.30 presso la sala Conferenze.
Interverranno:
Enrico Fontana, direttore nazionale Libera;
Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente;
Ivan Cicconi il direttore dell’Associazione nazionale ITACA e consulente della Comunità Montana
Valdisusa-Valsangone per il progetto TAV/TAC Torino-Lione;
Gianni Belloni, coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia.
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