Quotidiano | Categorie: Politica

Lega Nord, che tensione: il Consiglio vota 35 epurazioni, è guerra tra tosiani e bossiani

Di Filippo Zenna Sabato 13 Aprile 2013 alle 16:17 | 0 commenti

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Alle mani Goisis e Bragantini, manifestanti bossiani imbavagliati. Zaia: avessi potuto, avrei votato contro

Un tempo c'era...Lega. Ora è l'insieme delle frammentazioni. Il Carroccio ha troppe corde che tirano in direzioni opposte con un unico imbarazzante risultato: lo stallo, che in termini di consenso significa fine della super potenza politica nel Veneto. Le ultime elezioni hanno già dato un segnale inequivocabile, ma col passo attuale la Lega Nord rischia seriamente di sprofondare.

L'ultima dimostrazione di degenerazione questa mattina a Noventa Padovana nel corso del Consiglio nazionale. Ordinate ben 35 epurazioni, passata la linea dell'intransigenza voluta dal segretario Tosi nei confronti dei "dissidenti" Bossiani. Fuori addirittura l'ex parlamentare Paola Goisis ed il consigliere regionale Furlanetto. Chiunque alzi la voce o dimostri d'essere dalla parte del senatur, l'uomo che la Lega l'ha fondata e l'ha resa una potenza, ormai vien scaricato giù dal Carroccio. Così alta la tensione da degenerare perfino in violenza fisica: alle mani ci sono arrivati l'ex segretario regionale Pizziolato ed il deputato veronese Bragantini. Necessario addirittura l'intervento delle forze dell'ordine, chiamate pure a scortare Flavio Tosi, preso di mira da quasi duecento leghisti "bossiani" inviperiti e riuniti a Noventa fin dalle prime ore del mattino con tanto di bavaglio verde alla bocca in segno di protesta. Una situazione insostenibile. Uno dei pochi a non esserne uscito con le ossa rotte è stato il presidente della Regione, Luca Zaia, che ha partecipato al Consiglio ma non ha votato (non avendone il diritto) per le epurazioni. Il Governatore, acclamato dai manifestanti bossiani, avrebbe scelto una linea molto più morbida, fatta di dialogo e non di caccia alle streghe. Lui stesso l'ha confermato: "Non potevo votare, altrimenti avrei votato conto le epurazioni. I provvedimenti non risolvono i problemi e noi dovremmo dare segnali di una Lega compatta". Ma pure provarci è diventato impossibile. Lo stesso Zaia, nonostante i tentativi di ricucire lo strappo, è da tempo in conflitto con Tosi e già dopo le politiche non risparmiò staffilate al segretario per la composizione delle liste. Da allora la situazione è ulteriormente peggiorata. Il Carroccio che un tempo dava bastonate ora si dà la zappa sui piedi. E perde consenso, inesorabilmente. Perché un tempo colpiva alla pancia degli elettori, ora si fa invece colpire da troppi mal di pancia interni.


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