Le videointerviste di Gianni Poggi ai "piccoli maestri" Renzo Ghiotto e Dante Caneva
Lunedi 20 Maggio 2013 alle 22:35 | 0 commenti
Riceviamo da Gianni Poggi e pubblichiamo
Alle recenti pubblicazioni dedicate a Toni Giuriolo ed al suo gruppo dei "piccoli maestri" ("Toni Giuriolo - un maestro di libertà " riedizione della biografia scritta da Antonio Trentin ed "Il letto era l'erba" di Roberto Pellizzaro) si affianca in questi giorni una inedita opera: le videointerviste di Gianni Poggi ai "piccoli maestri" Renzo Ghiotto e Dante Caneva.
L'uscita delle testimonianze filmate dei due protagonisti della storia nel libro di Meneghello colma una lacuna nella documentazione esistente, finora quasi del tutto contenuta, oltre che nel libro stesso, in saggi e memoriali. In filmato esistono solo alcune interviste allo scrittore di Malo, ma mai ne era stata realizzata prima una ai suoi compagni.
Registrati nello scorso aprile e riprodotti in due dvd della durata di un'ora ciascuno, i colloqui con Ghiotto e Caneva sono intitolati semplicemente "Renzo" e "Dante" in ossequio alla scelta, fatta all'epoca dai "piccoli maestri", di non assumere nomi di battaglia, come invece era d'uso per gli altri partigiani.
Renzo Ghiotto e Dante Caneva sono rispettivamente il più giovane ed il più anziano dei vicentini che fecero parte del gruppo partigiano aggregatosi, a metà maggio del 1944, nella zona a nordest dell'Altipiano.
Ghiotto proviene da Montecchio Maggiore ed è fratello di Renato, giornalista e scrittore, che fu, fra l'altro, il primo direttore del Giornale di Vicenza nel dopoguerra. Dopo alcuni anni trascorsi in Argentina, è tornato in Italia ed ha fondato la Lowara, industria di livello internazionale.
Dante Caneva, vicentino, è stato il vicecomandante del gruppo per le sue capacità organizzative e belliche. È uno dei primi diplomati dell'Istituto Rossi in costruzioni aeronautiche e, dopo la guerra, ha fondato l'industria di for-niture orafe che porta il suo nome.
Entrambi si sono avvicinati all'antifascismo influenzati da Giuriolo, che non conoscevano di persona ma le cui idee circolavano fra gli studenti della città . Sia Ghiotto che Caneva raggiunsero capitan Toni in Altipiano con l'aiuto di Maria Setti, che organizzò il loro viaggio verso la clandestinità in montagna.
Dopo i rastrellamenti del 5 e del 10 giugno 1944, che decimarono e dispersero il gruppo, le loro strade si divisero: Ghiotto rimase in Altipiano fino al termine del conflitto combattendo nella brigata garibaldina Pino, di cui fu commissario politico con il nome di battaglia "Tempesta"; Caneva tornò in pianura e prima si unì ai partigiani sulle colline di Torreselle, nell'alto vicentino, e poi concluse la attività resistenziale sui Colli Berici.
Nelle videointerviste i due "piccoli maestri" raccontano la propria storia partigiana, dall'approccio all'antifascismo nel Partito d'azione fino al termine della guerra, rievocando personaggi, episodi ed emozioni di quella esperienza. Importanti le parole che tutti e due dedicano ai valori di giustizia, libertà e civismo che hanno allora improntato le loro vite e che, dopo settant'anni, sentono ancora ben vivi dentro di sè.
La realizzazione delle videointerviste è stata possibile grazie alla collaborazione ed al contributo di Cgil Cisl e Uil. Alcuni estratti sono stati infatti presentati in anteprima in occasione della serata "Quei mesi così grandi", con cui i sindacati vicentini hanno concluso le manifestazioni unitarie dello scorso I° maggio.
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