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Lavori antialluvione a Vicenza, la denuncia del Cpv: "hanno seppellito vive le nutrie nelle loro tane"

Di Edoardo Andrein Martedi 4 Marzo 2014 alle 12:34 | 0 commenti

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“Comprendo lo stato d’animo del Sindaco Variati in quella situazione di emergenza, nella quale devo dire si è prodigato in mille modi per salvaguardare la città e fare tutto il possibile, essendo sempre presente a dare il suo contributo, ma dico allo stesso di fare anche attenzione ai consigli che gli vengono rivolti in questo settore” con queste parole Renzo Rizzi, portavoce del Coordinamento Protezionista Veneto interviene sulla questione della "guerra alle nutrie", animali rei di aver causato a detta di alcune persone, tra le quali il sindaco della città berica, i problemi idrici dei fiumi cittadini.

I tecnici del Coordinamento Protezionista Vicentino, coordinati dalle guardie Zoofile dell’E.N.P.A., hanno effettuato nei giorni scorsi due distinti sopralluoghi nell’area del parco del quartiere Ferrovieri, nei pressi della confluenza del fiume Retrone con il Bacchiglione.

Le verifiche si sono concentrate sulle tre tane che si trovano a poche decine di metri dal ponte su viale Fusinato, dove durante l’ultima piena del Retrone si è dovuto intervenire per tamponare i “fontanazzi” che si erano creati nell'argine, a causa di alcuni cunicoli che lo attraversavano completamente: una tipologia di tana scavata dalle nutrie incomprensibile per la loro stessa sicurezza. Cos’è accaduto allora?

“Molto semplice” spiega Rizzi, “nei lavori di messa in sicurezza per rinforzare l’argine dopo l’alluvione del novembre 2010 è stata posata una rete detta antinutria, fissata sulla sponda dell’argine che guarda il fiume: nel fare questa attività presumibilmente il “Genio civile” non ha immaginato che stava seppellendo vivi gli animali imprigionandoli nella propria tana.”

“I castorini” prosegue il portavoce CPV “per sopravvivenza non hanno potuto fare altro che scavare e scavare fino ad uscire dalla parte opposta dell’argine, di fatto compiendo un tunnel che nel caso di piena avrebbe creato appunto il “fontanazzo”.

Ma allora le nutrie sono o no una delle cause dei recenti disastri causati dall’innalzamento dei fiumi nei giorni di pioggia? Rizzi spiega in questo modo la situazione:

“Questi animali possono vivere tranquillamente in questo ambiente ma vanno prese le opportune contromisure: mettendo in sicurezza con le reti i punti critici e verificando periodicamente gli argini da parte di personale specializzato nel settore”.

“Quello che bisogna evitare in ogni modo”, conclude “sono le fucilazioni che spingono i roditori in fuga a colonizzare altri territori, con un conseguente aumento della riproduzione. Inoltre bisogna evitare la caccia alla volpe, vero selezionatore naturale di questa specie. Il  CPV si metterà a disposizione per la cattura, la sterilizzazione e lo spostamento degli animali prima della posa delle reti”.

(nella foto una delle tane trovate al parco Retrone ostruite dalle reti)

 


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