Laura Puppato porta in parlamento la questione Spv
Giovedi 8 Maggio 2014 alle 20:47 | 0 commenti
La senatrice veneta del Partito Democratico Laura Puppato interviene sulla questione della Superstrada Pedemontana Veneta con un messaggio che spiega l'imminente presentazione di un'interrogazione parlamentare su un tema che sta sollevando molte polemiche in Veneto, oltre che in diversi comuni del vicentino, e che ora viene portata all’attenzione nazionale. Di seguito pubblichiamo il testo del suo messaggio.
“Sto depositando con un urgenza un'interrogazione perché il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e lo stesso Primo Ministro si facciano carico di controllare quello che sta succedendo in Veneto riguardo la progettazione e la realizzazione della superstrada (in realtà autostrada) Pedemontana. La strada avrebbe dovuto essere un servizio per i cittadini dei comuni delle provincie di Vicenza e Treviso, ma si sta trasformando in un mostro che prosciuga le casse regionali e ora anche statali e viene costruito in spregio ad ogni minima considerazione delle reali esigenze dei comuni toccati. Facendo mie le preoccupazioni dell’OTI - Osservatorio tecnico infrastrutture - perché concrete e reali, devo ravvisare che nel comune di Cassola in particolare, si sta assistendo ad un esito paradigmatico della logica errata e incauta che ha prodotto fin qui l'opera. Oneri che salgono a dismisura a danno di tutti e problemi sviati che oggi piombano come macigni determinando oneri non compatibili con la cittadinanza. La logica inaccettabile a monte di tutto e che si protrae da troppi anni in Italia vede la costruzione di infrastrutture trattata come fosse un’emergenza, attraverso un commissariamento che impedisce di comprendere scelte e costi. Tutto viene offuscato. Dal 2001 la legge obiettivo ha espropriato i cittadini e i comuni della possibilità di partecipare alla progettazione di un’opera così impattante sulle loro vite. Le risposte pervenute finora sono incomprensibili tecnicamente, pare vi sia solo fastidio verso chi chiede ragioni delle scelte che cambiano in corso d'opera e prevedono maggiori costi per decine e decine di milioni. In dieci anni il percorso ha già subito cinque varianti e per quattro anni è stato tenuto fermo pur avendo scelto di passare sopra una discarica attiva profonda oltre 40 metri, mentre oggi, improvvisamente, si vorrebbe farla passare attraverso un territorio edificato ed ampliato, guarda caso, nelle strutture proprio in questi 4 anni. Nessuno spiega perché non si scelga la variante a nord proposta da tempo che permetterebbe il transito  in una zona abbandonata e relativamente lontana dal centro di Cassola. Se tutto è stato svolto secondo criteri di trasparenza e fattibilità tecnica, non vedo perché non si possa rispondere ai legittimi dubbi di tecnici esperti in infrastrutture e cittadini, senza tirare in ballo questioni che nulla hanno a che vedere con il tema sollevato, visto che Villa Roberti, citata dal commissario Vernizzi come impedimento, in realtà dista almeno 1 500 metri dal sito della discarica, mentre la variante a nord proposta e meno onerosa per almeno 15milioni di euro, ne lambirebbe appena il confine. In ogni caso dubbi sempre più massicci sorgono sulla qualità di un progetto che da oltre vent’anni giace e viene modificato e stravolto subendo decine di variazioni e che, nonostante ciò, presenta ancora lacune enormi. Una polveriera fonte di sprechi del denaro dei contribuenti e di speculazioni ai danni di enti pubblici,  spero che almeno il Governo senta la necessità di chiedere conto e intervenga presto per rispondere alle preoccupazioni di amministratori pubblici e cittadini venetiâ€.
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