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Lasagne al ragù di cavallo, per l'Europa non serve etichettatura, Bizzotto: assurdo

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 5 Aprile 2013 alle 12:24 | 0 commenti

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Mara Bizzotto, europarlamentare - "Nemmeno il clamoroso scandalo delle lasagne alla bolognese fatte in realtà con carne di cavallo macellata in Romania, ha fatto rinsavire la Commissione Europea. Per Bruxelles infatti, l'etichettatura d'origine obbligatoria non serve a nulla: alla faccia della salute dei cittadini!"

Con queste parole l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, responsabile federale del dipartimento Europa della Lega Nord, annuncia la risposta della Commissione UE alla sua interrogazione sul caso delle lasagne surgelate al ragù di cavallo.
"Cosa fa la UE per scongiurare il ripetersi di questi scandali alimentari che negli ultimi mesi hanno portato al ritiro dagli scaffali di migliaia di prodotti tra lasagne, cannelloni, hamburger, ravioli e tortellini anche di marche famose? - continua l'eurodeputata Bizzotto - Praticamente niente, anzi: l'Europa si ostina a proteggere le grandi lobby dell'anonimato e a ritenere addirittura inutile per la tutela dei consumatori quel sistema di etichettatura obbligatoria che, in realtà, sarebbe l'unico modo per avere informazioni precise su qualità ed origine dei prodotti".
All'interrogazione dell'On. Bizzotto ha risposto il Commissario Europeo alla Salute Tonio Borg: "Il ricorso a un'etichettatura d'origine obbligatoria non è uno strumento atto a prevenire l'etichettatura fraudolenta - ha dichiarato Borg - La frode in oggetto avrebbe potuto verificarsi, anche se fosse stato in atto un sistema obbligatorio di etichettatura di origine".
"Siamo al paradosso: è come dire, non faccio una legge sul porto d'armi perché tanto chi vuole comprarle illegalmente lo può fare comunque - chiosa la Bizzotto - Oltretutto la Commissione Europea non fornisce nessuna alternativa all'etichettatura d'origine, né tantomeno una soluzione valida e praticabile per contrastare scandali e sofisticazioni alimentari".
Il caso della carne di cavallo, spacciata per carne di manzo, è esploso lo scorso febbraio in Gran Bretagna con l'ammissione da parte del colosso Findus che le lasagne congelate al "ragù di manzo" contenevano in realtà tra il 60% e il 100% di carne equina. Da lì sono scattate indagini e controlli a tappeto che hanno coinvolto 16 Paesi e altre multinazionali del calibro della Nestlè e della Star.
"I cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere cosa finisce sulle loro tavole, di sapere se stanno mangiando ragù fatto con carne di manzo di qualità o con carne di cavallo proveniente dalla Romania e magari contenente estrogeni e sostanze dopanti - continua l'eurodeputata leghista - Oppure se il wurstel che diamo ai bambini è fatto con carne italiana o con carne prodotta in qualche Paese dell'Est dove i controlli sanitari sono un optional".
"Queste carni di dubbia provenienza, oltre ad ingannare il consumatore, possono infatti costituire anche una pericolosa minaccia per la salute nel caso in cui provengano da animali non controllati, magari vecchi cavalli da corsa imbottiti di steroidi, ormoni e farmaci di vario genere - spiega l'on. Bizzotto - Per questo motivo la Commissione UE ha fatto partire una serie di controlli su tutto il territorio europeo volti non solo a individuare le etichettature fraudolente, ma anche l'eventuale presenza del fenilbutazone, un medicinale veterinario il cui uso è consentito esclusivamente negli animali non destinati alla produzione alimentare".
Secondo quanto riferito dallo stesso Commissario Borg nella risposta alla Bizzotto, "una sintesi di tutte le risultanze sarà disponibile entro il mese di Aprile".
"Questi controlli sono doverosi, ma pur sempre tardivi: invece di intervenire a posteriori con controlli straordinari, bisognerebbe affrontare il problema alla radice una volta per tutte - conclude Mara Bizzotto - Serve una legislazione capace di creare una tracciabilità completa della filiera, in modo da dare al consumatore la certezza, al momento dell'acquisto, della qualità e della provenienza dei prodotti. Ma su questo la UE si dimostra colpevolmente latitante".


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