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Roberto Ciambetti, assessore Regione Veneto - “Mentre il Ministero degli Interni smista nel Veneto quote di immigrati sbarcati in Sicilia senza avvisare né sindaci, né autorità socio-sanitarie, la malavita extracomunitaria segna nuove vette: i ciclisti, anche lungo strade abbastanza trafficate, vengono assaltati da malviventi con chiari accenti e fisionomie dell’est Europa che li derubano delle loro biciclette.

A cosa servono i Prefetti? A smistare extracomunitari o ad assicurare l’ordine pubblico”?. La domanda polemica arriva dall’assessore regionale agli enti locali Roberto Ciambetti che ha preso spunto dall’ultima notizia di cronaca secondo la quale ciclisti amatoriali “anche lungo la strada Cadorna, una classica per i cicloamatori – ha detto Ciambetti – sono stati bloccati da malviventi che, armati di bastoni e coltelli, li hanno derubati delle loro biciclette da corsa, subito caricate su furgoni. Rapine odiose. Siamo alla follia: i cicloamatori spesso frequentano strade secondarie proprio per evitare il traffico ed ora non si è più neppure sicuri a fare un giro in bici? E il ministero degli Interni, anziché pattugliare le strade, aumentare i controlli che fa? Organizza pullman di migranti che vengono scaricati nel territorio e che magari, come è accaduto, se ne vanno via alla chetichella. E cosa facevano i cinque banditi che a Costabissara hanno sequestrato  un orafo per ore? E che dire di quanto accaduto a Zanè l’altra notte? Certo, le notizie delle rapine di biciclette è veramente brutta e fa sommarsi alle razzie di bici nei negozi specializzati: la bici, per tanti, è l’unica passione rimasta da poter praticare per tenersi in forma, svagarsi, divertirsi e ora ci vengono rubati oltre alla bici anche questi momenti e lo svago? Io credo – ha concluso Ciambetti – che stiamo arrivando a limiti di altissima tensione, difficilmente controllabili.  Credo che i preposti all’Ordine  pubblico debbano invertire la rotta e attivare un serio controllo del territorio. A pochi giorni dall’arresto  dei 23 indipendentisti veneti, dei quali simbolo credo sia Franco Rocchetta, uomo mite e di nessuna indole violenta, mentre i prefetti smistano qua e là immigrati dei quali non sappiamo nulla, bande di stranieri fermano i ciclisti e li derubano lungo le strade alla luce del sole.  Questa è la cronaca che non merita altre aggiunte, perché quando i delinquenti la fanno franca e i franchi finiscono in galera, con i poveri cristi derubati anche della bici, allora vuol dire che le cose non  funzionano più. L’allarme sociale sta raggiungendo livelli incredibili”