La telefonata di Vendola, segno del degrado politico che vive il nostro Paese
Lunedi 18 Novembre 2013 alle 10:04 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - Voglio essere sincero, quando ho ascoltato la telefonata tra Vendola e Archinà sull'ILVA mi è venuto un sussulto di disgusto misto a vergogna. Vergogna per i protagonisti della telefonata che se la ridono di un fatto inquietante come quello di togliere il microfono a un giornalista colpevole di aver fatto una domanda “provocatoria†a Emilio Riva. E la “provocazione†era quella di voler chiedere qualcosa sui morti dell'ILVA.
Il disgusto nasce dal fatto di ascoltare il comportamento di un politico, Vendola, che credevo differente da quella maggioranza di politicanti che, oggi, occupa le poltrone che contano. Lo ritenevo più coerente con le proprie idee, anche se non ne condividevo le scelte, pensavo non fosse legato a chi ha soldi e potere, e invece … dalla telefonata non si percepisce alcuna differenza con un Berlusconi o una Cancellieri qualsiasi. Anzi, si nota una qualche abitudinaria deferenza verso l'interlocutore e la necessità di tranquillizzare “padron Rivaâ€.
È qualcosa di molto grave. Vendola dovrebbe rendersene conto. Non bastano scuse tardive o alzate di scudi contro chi ha diffuso la notizia. Perché, com'è tradizione, nella vera sinistra il comportamento di un compagno deve essere trasparente e non può dare adito a dubbi di qualsiasi natura.
In questa vicenda ci sono due alternative: o Vendola ha sbagliato (ma questo è un “errore†così enorme da far emergere un pressapochismo che confina con una grave negligenza), o l'ha fatto a ragion veduta, perché riteneva giusto comportarsi così (e questo evidenzia l'esistenza di ragioni nascoste e inconfessabili).
Ritengo, inoltre, che non si possano assumere atteggiamenti diversi a seconda dell'appartenenza politica del protagonista di fatti come quelli che coinvolgono Vendola.
Se da sempre si chiedono le dimissioni (che vengono raramente date) di chi si comporta in maniera analoga a quella del presidente della regione Puglia, adesso è giusto e coerente chiedere anche le sue. Senza accettare alcuna giustificazione.
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