Quotidiano | Categorie: Sanità

La tavola rotonda sulla sanità: Vicenza sta invecchiando

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 20 Aprile 2013 alle 20:42 | 0 commenti

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Cgil Vicenza - Investire nel territorio. Chiedersi che cos'è, dialogare con i cittadini, aggregarsi. Così, in sostanza, risponde la Cgil alla domanda "Quali risposte ai bisogni di servizi socio-sanitari nel territorio?", al centro della tavola rotonda tenutasi stamani a Villa Lattes (circoscrizione 6), a Vicenza, alla quale hanno partecipato Andrea Cestonaro, segretario generale del Sindacato Pensionati Lega di Vicenza, Stefano Cecconi, responsabile delle politiche della salute della Cgil nazionale, Achille Variati, sindaco di Vicenza, Giuseppe Danieli, sindaco di Monteviale e presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 6, Giuseppe Iannacci, direttore del distretto socio sanitario di Vicenza, e Silvio Roberto Regis, segretario regionale della Federazione italiana medici di medici generale.

Moderatore dell'incontro è stato Gino Ferraresso, responsabile del Dipartimento Stato sociale della Cgil provinciale. "Vicenza è una città che sta invecchiando. I dati del Comune capoluogo parlano chiaro (vedere più sotto ndr). Serve dunque conoscere le reali esigenze degli anziani per adottare le strategie più adeguate e arrivare a rovesciare la logica che stabilisce il servizio a prescindere dal bisogno vero - ha affermato Cestonaro dello Spi -. In questo senso, il ruolo della conferenza dei sindaci deve essere rilanciato. Quest'ultima deve lavorare a fianco delle Ulss. Insieme, infatti, possono trovare le giuste soluzioni”.

Questo aspetto ha trovato d'accordo Giuseppe Danieli, presidente della Conferenza dei sindaci dell'Ulss 6, che ha fatto sapere di aver proposto al nuovo direttore sanitario, Ermanno Angonese, “un protocollo d'intesa per la ridefinizione dei rapporti tra la Conferenza e l'Ulss per giungere a fare politica sanitaria insieme”. Danieli ha poi speso qualche parola sul ruolo degli amministratori locali che “si sporcano le mani per fare il bene della comunità, anche se – ha aggiunto – occorre avere il coraggio di distinguere ciò che serve ai cittadini, e deve essere fatto subito, e ciò che può attendere o è inutile”.

Netto, invece, il giudizio di Stefano Cecconi, della Cgil nazionale, che ha invocato “il cambiamento del sistema socio sanitario e la costituzione di 'Centri h24', in cui i medici cioè siano sempre presenti a turno, per assicurare continuità assistenziale e terapeutica”. Quindi ha ribadito “la necessità di investire nel welfare che, se viene maltrattato e tagliato, produce solo danni e non ci permette di uscire dall'impasse in cui ci troviamo”.

Nel corso della mattinata si è parlato anche dei servizi offerti dal distretto di Vicenza, di tagli e della situazione di stallo politico, anche a livello regionale, sul tema sanità. A tal proposito il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha richiamato l'attenzione dei presenti sulla questione dell'IPAB, esprimendo la propria preoccupazione circa l'eventuale commissariamento del Consiglio di amministrazione avanzato dall'assessore regionale al sociale, Remo Sernagiotto, per poter avanzare con l'Accordo di Programma per la riqualificazione delle strutture per non autosufficienti. Di fronte a questa possibilità, il primo cittadino ha voluto leggere la lettera inviata al presidente della Regione, Luca Zaia, in cui chiede urgenti chiarimenti.

 

L'andamento demografico a Vicenza: alcuni dati

Stando ai dati forniti dal Comune di Vicenza, presentati oggi da Andrea Cestonaro, la popolazione residente in città negli anni è aumentata. Nel 2012 si contavano 115.675 abitanti. Di questi, 26.195 hanno più di 65 anni e 33 sono ultracentenari. L'indice di vecchiaia è pari a 166,4, mentre quello di dipendenza è di 56,9.

Le famiglie sono in totale 52.873, delle quali 21.359 unicomponenti. Un dato, quest'ultimo, in continua crescita, anche tra gli ultrasessantacinquenni. Quelli che vivono soli sono 8.047 (37,6 per cento).

Dei 90.700 pensionati INPS, 23.566 vivono con una pensione che non supera i 499,99 euro (circa 20mila sono donne). 10.783 percepiscono una pensione tra i 500 e i 749,99 euro, mentre 7.941 anziani ne hanno una che va dai 750 ai 999,99 euro.

Le famiglie con anziani in casa sono 52.873. Quelle che ne hanno solo uno con sé sono 12.265, mentre i nuclei familiari che accolgono due anziani sono 6.257.

Tra le principali cause di decesso, nel 2011 ai primi tre posti c'erano le malattie del sistema circolatorio, i tumori e le malattie dell'apparato respiratorio. L'età media di morte per i maschi era di 75,9 anni, per le donne di 80,9.

Nel 2012, infine, gli accessi al pronto soccorso da parte degli over 65 sono stati 32.904. 7.837 di questi (24 per cento) si sono trasformati in ricoveri. Per quanto riguarda la destinazione delle dismissioni, il 9 per cento degli anziani è deceduto, il 60 per cento ha fatto ritorno a casa. Un'alta percentuale di ultraottantenni, invece, è stata accolta in strutture extraospedaliere o di riabilitazione. 

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