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La Regione erogherà il contributo per i fondi utilizzati per la caccia

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 28 Febbraio 2013 alle 18:54 | non commentabile

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Coordinamento Protezionista Vicentino  -  Importante presa di posizione della Regione Veneto, che con una nota a firma del dirigente Dr. Mario Richieri, emanata il 28 di dicembre 2012, risponde positivamente alle richieste di rimborso di alcuni agricoltori Vicentini. In sintesi, il dirigente Richieri scrive che verranno istruite le pratiche di richiesta, che riguarderanno il periodo utile del piano faunistico venatorio attuale ( approvato a gennaio 2007 ora prorogato a settembre 2013 ) che verranno riconosciuti i contributi secondo le determinazioni che verranno assunte dalla giunta, ai sensi dell’articolo 15 comma 2 della legge 157/92.

In pratica, la regione Veneto, sentito l’ufficio legale, ha preso atto che non può fare altro che rispettare la legge, conseguentemente, pagare quanto dovuto per la servitù a cui sono stati obbligati i proprietari dei fondi. Il coordinamento Protezionista Vicentino, su iniziativa della L.A.C. ha lanciato questa importantissima campagna di rispetto della legalità, nella quale si tutelano tutti gli agricoltori.

Ma non solo, anche qualsiasi proprietario di fondi che in qualche modo vengono utilizzati per la caccia, potrà rivendicare il diritto al rimborso, in quanto la legge stabilisce che:

Lo stesso è dovuto grazie a quanto stabilito dall’art. 15 della legge nazionale n.157 del 1992 sulla disciplina della caccia che cita: è “dovuto ai proprietari o conduttori un contributo da determinarsi a cura dell’amministrazione regionale in relazione all’estensione, alle condizioni agronomiche, alle misure dirette alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente”; una spesa a cui si deve far fronte con la tassa di concessione venatoria regionale.

Nella missiva regionale, si dichiara inoltre che ai proprietari verrà rimborsato quanto dovuto per l’utilizzo del fondo rientrante nell’ultimo piano faunistico venatorio. Il piano è stato istituito nel 2007, per cui la regione intende pagare solo gli ultimi sei anni di servitù, cosa che sarà impugnata dai nostri legali, con il sistema della “class-action” in quanto ritenuta illegittima dai richiedenti,
ovvero, ai conduttori o proprietari dei fondi vanno riconosciuti tutti i contributi compresi gli arretrati e gli interessi legali, in quanto la legge è stata emanata nel 1992.
Ora, assodato che l'ultima proroga al piano faunistico scade a settembre 2013, per non dare un primo alibi alla regione, per non pagare quanto dovuto, diventa indispensabile che tutte le persone che ne hanno titolo, inviino alla regione Veneto o ad altra regione di appartenenza, la richiesta di rimborso.

Armando Giorio, referente di questa campagna per il CPV ha dichiarato: “Ora ci aspettiamo che tutte le categorie interessate al contributo, dalla Coldiretti in poi, informino tutti gli iscritti di questa nuova opportunità, in modo tale che possano effettuare la richiesta in tempo utile”.

“Come tempo utile, si può ipotizzare entro il 15 luglio 2013, in quanto successivamente le attività in regione rallentano fino a fermarsi per agosto”.

Renzo Rizzi portavoce ha aggiunto: "i proprietari dei fondi, la fauna selvatica e i cittadini sono stati escluse dolosamente dai benefici legislativi, per tutti questi anni, non hanno mai ricevuto quanto previsto per legge. Viceversa, la potente lobby venatoria è riuscita a fare destinare tutti i fondi alla caccia, al suo entourage e a tutti i servizi a disposizione della stessa, agli ambiti territoriali di caccia ad esempio vengono sversati annualmente centinaia di migliaia di euro che vengono utilizzati quasi completamente per inondare l’ambiente di animali pronta caccia”.

Per fare richiesta di Rimborso, il Coordinamento Protezionista Veneto, ha messo a disposizione un indirizzo, mailto: [email protected] Info 328 5823930.




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