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La preoccupante situazione dell'Ipab di Vicenza

Di Citizen Writers Lunedi 30 Giugno 2014 alle 20:40 | 0 commenti

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Riceviamo da Germano Raniero, coordinatore lavoro privato Usb, e pubblichiamo - L'IPAB Vicenza puntualmente e giustamente fa parlare di sè. L'occasione stavolta è una conferenza stampa del Commissario accompagnato da Sernagiotto ora deputato europeo ma ex assessore regionale al sociale. Tra le altre cose emerse  nella conferenza stampa, alienazione di edifici e proprietà varie, accordo di programma, è emerso con forza la questione degli appalti, (che per inciso abbiamo sempre contrastato), e specificatamente l'appalto dei tre reparti del San Camillo appartenenti all'ex Salvi ma appaltati da anni a privati.

A questo proposito sono da stigmatizzare e da smentire con chiarezza le frasi riportate pronunciate da Zantedeschi circa il fatto che gli ospiti avrebbero con l'attuale appalto un bagno ogni due settimane: la realtà dei fatti è che i bagni agli ospiti vengono fatti come da capitolato uno ogni sette giorni. E per dirla tutta  a molti ospiti  i bagni vengono fatti anche ogni 3 o 5 giorni.

Questo non per polemica ma per amore della verità e della serietà professionale delle operatrici. 

L' appalto dei tre reparti del San camillo per 114 posti letto  è stato assegnato nelle settimane scorse con criteri che vedevano il 60% del punteggio per la qualità e il 40% del punteggio per l'offerta economica, avrà una durate di tre anni  e la vincitrice è risultata la coop.Bramasole di Padova che ha vinto con un ribasso molto forte rispetto alla seconda classificata la Codess; questa insieme ad altre gestisce attualmente  i reparti del San Camillo.

Questo "ribasso" sta provocando  numerose preoccupazione tra i lavoratori e tra i famigliari; il nuovo appalto prevede l'allineamento degli standard di assistenza da quelli attualmente applicati nei reparti a quelli regionali, standard; questi ultimi  vecchi e insufficienti. Tanto da non essere di fatto applicati alla lettera in nessuna IPAB  e anche la Bramasole in realtà offre qualcosa di meglio degli standard regionali.

E' giusto che si sappia che ormai le IPAB non sono più "case di riposo" ma veri e propri reparti di lungodegenza  per non autosufficienti, con tutto quello che questo comporta come impegno degli operatori per mantenere una giusta qualità, per la tutela della dignità dell'ospite e delle famiglie costrette a esborsi pesanti.

A questo proposito vale la pena di ricordare che da anni la Regione Veneto non aggiorna  il contributo alle rette per le IPAB. Questo significa minor entrate per le Ipab e maggiori costi per i famigliari.

Come sindacato maggiormente rappresentativo all'interno del San Camillo  vogliamo dire subito la nostra preoccupazione per la situazione, concordiamo con le preoccupazioni dei famigliari e siamo disposti a fare fronte comune per difendere la qualità del servizio agli ospiti.

Lo diciamo subito con chiarezza: al San Camillo non esistono esuberi e pertanto  non siamo  disposti a trattare su licenziamenti, riduzioni di orario o altro; le risorse umane presenti devono essere tutte utilizzate per migliorare il servizio.

I famigliari pagano sempre la stessa retta pertanto non è giusto che la qualità del servizio diminuisca.

E per sapere cosa pensano i lavoratori basta vedere quanto successo il 19 scorso con l'adesione totale alle iniziative di sciopero promosse da USB.

La Bramasole che leggittimamente ha vinto  la gara di appalto comincerà  l'1 di settembre.

Stiamo aspettando la convocazione per definire da subito il nuovo progetto organizzativo, con le premesse sopra esposte; non ci sono esuberi di personale.  

E' chiaro che la situazione dell'IPAB Vicenza, la più grande del Veneto, è preoccupante, è un ente che subisce per la seconda volta il commissariamento.

Non abbiamo mai tollerato che  questa struttura sia usata per scambi, trattative, affari  o carriere politiche:  gli ultimi presidenti, Meridio, Rolando e i commissari sanno e hanno sempre saputo che siamo  attenti e mobilitati per questo bene comune che deve rimanere pubblico e controllato da chi ci lavora e dai famigliari.

Leggi tutti gli articoli su: Ipab, Germano Raniero, San Camillo, Bramasole

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