La Polizia scientifica alla caccia del vero volto di Andrea Palladio
Sabato 3 Dicembre 2016 alle 16:32 | 0 commenti
Quali erano le vere sembianze del volto di Andrea Palladio? Aveva barba, baffi e pochi capelli, come è immortalato dalla statua a lui dedicata affianco alla Basilica di Vicenza? Oppure era sbarbato, con una folta chioma che spuntava anche da un copricapo, come lo ritrae l'incisione che compare nella prima traduzione inglese della sua opera Quattro Libri dell'Architettura? O potrebbero essere vere entrambe queste rappresentazioni, relative all'identico uomo ritratto in momenti diversi della vita? Un mistero lungo 500 anni potrebbe chiarirsi grazie alle tecniche utilizzate dagli agenti della Polizia scientifica, le cui ricerche saranno osservabili nel percorso della mostra intitolata "Palladio. Il mistero del volto", aperta dal 3 dicembre 2016 al 4 giugno 2017 nel Palladio Museum di Vicenza.
Una mostra incentrata sull'assenza di ritratti coevi del grande architetto, che non volle tramandare la sua immagine neppure in occasione della pubblicazione della sua opera, ma che potrebbe presto arricchirsi di un ritratto proveniente da una collezione russa, dipinto niente meno che da Tintoretto prima del 1599. Altro pezzo raro che si aggiunge alle collezioni del CISA, il Centro Internazionale di studi di architettura di Vicenza, diretto dal professor Guido Beltramini, riguarda un busto marmoreo realizzato nel 1813 dall'atelier di Antonio Canova, anch'esso in mostra. Due postazioni multimediali permetteranno ai visitatori di osservare i confronti che i tecnici della Polizia di Stato stanno svolgendo sui particolari del volto estrapolati dai vari ritratti del Palladio, insieme alle elaborazioni del probabile invecchiamento del volto del grande architetto.
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