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"La politica torna Regina, la Fiera ne è l'esempio": se n'è accorto anche Zoso sul GdV

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 29 Settembre 2013 alle 12:16 | 0 commenti

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A volte tornano, si dice, ed è, infatti, tornato sul Giornale di Vicenza sotto la testatina "L'intervento" un vecchio e navigato senatore nonché fine scrittore che abbiamo ospitato anche sui nostri media finchè non ci venne il dubbio che volesse abusarne insieme a qualche confindustriale, del cui ... intervento conserviamo gelosamente la documentazione.

Se Giuliano Zoso, è di lui che parliamo, sa capire e ancora meglio sa scrivere,  e se ancora di più è maestro nei messaggi, un pizzico criptati, da lanciare, oggi il suo "intervento merita di essere ripreso e pubblicato da VicenzaPiu.com, anche se non possiamo non premettere una nota per la foto di Helena Bonham Carter (nel film Alice in Wonderland la Regina Rossa, il nome della società di Bulgarini, è una brutta e cattiva donna macrocefala con il vizio di tagliare la testa a chiunque non le vada a genio o provi a contraddirla...), una ricostruzione di alcuni fatti e una domanda. 

«Senatore Zoso, lei oggi denuncia, e fa bene, anche il caso Fiera - Regina Rossa di Jacopo Bulgarini d'Elci, vicesindaco di «strettissima e intima fiducia» del sindaco Achille Variati (Zoso, in questo caso "intimo", lei è molto criptico o troppo ... cattivo nell'uso degli aggettivi riferiti a Jacopo e agli altri personaggi a cui allude,?). Ma dov'era lei quando il 29 marzo lanciavamo il primo "alert" col titolo «Il fiero», Equizi chiede lumi mentre emergono liason con Bulgarini»? O  quando il giorno dopo registravamo e commentavamo la risposta stizzita alle nostre osservazioni col titolo parlante «Jacopo Rodeghiero "precisa" su Bulgarini d'Elci. VicenzaPiù: vediamoci più chiaro» e quando approfondivamo l'argomento il giorno stesso («Il silenzio dei non dicenti») e lo "arricchivamo" l''8 aprile con la rivelazione dei "cont(r)atti", r più r meno, tra Regina Rossa e Fondazione del teatro («Regina di cuori, re di danari») prima e in contemporanea allo spazio dato a interrogazioni comunali leghiste e risposte stizzite dell'infastidito Variati».

Dove era? Non sarebbe stato opportuno per darne informazione pronta e accorta ai lettori che lei intervenisse già allora, magari per prevenire le altre scelte nepotiste di Achille Variati, già (ri)fatte con Matteo Quero e in arrivo per altri "creditori" di accordi elettorali? Lo sa bene, lei, che l'informazione dovrebbe comandare su tutto, altrimenti avrebbe ragione Jacopo Bulgarini d'Elci, stavolta sì, a chiedersi perché il caso Fiera - Regina Rossa sia scoppiato proprio ora in concomitanza con la ... fiera delle lotte di potere cittadine.

Ops, sbagliavamo, lei lo sa che l'informazione sarebbe regina, e ci scusi il gioco di parole in cui cadiamo imitandola, ma anche lei, come e, se non altro per l'età, più di Variati, «la politica l´ha fatta fin da quando aveva i calzoni corti» e, mentre il sindaco si riscopre «"civico" e addirittura "rottamatore" (di chi, poi, dei suoi coetanei?)», lei si riscopre «"giornalista" e addirittura "fustigatore" (di chi, poi, dei suoi discepoli, sicuramente meno bravi di lei?)» solo quando certi orologi dei suoi orologiai prediletti suonano la sveglia.

Detto questo, e sperando in un cenno del "maestro di tutti e tutto", dal backstage naturalmente,  ecco l'interessante "intervento" di Giuliano Zoso su Il Giornale di Vicenza di oggi, che condivideremo anche di più quando vorrà rispondere ai dubbi, non quelli nostri per carità, siamo indegni di lui, ma di chi ha richiamato al rispetto delle regole lui, che come chi scrive e magari per simili fini "nobili!", le ha infrante in altri casi.


È tornata la politica. Viva la politica!
C´è stata una stagione, in questa città, or non è ieri, in cui pareva che la politica facesse schifo persino ai politici. Gente in età da pensione, che la politica l´ha fatta fin da quando aveva i calzoni corti, si riscopriva "civico" e addirittura "rottamatore" (di chi, poi, dei suoi coetanei?).
Era tutto un ciarlare di società civile, della mitica inafferrabile società civile.
C´era un posto: si chiamava un tecnico da fuori e ci si metteva proni ad ascoltarne il vangelo. Un altro posto? L´immancabile imprenditore. Purché non avesse mai fatto politica. E soprattutto non capisse niente di politica.
Persino i posti della politica dovevano essere sottratti alla politica.
Essere andati in lista per farsi eleggere pareva un´insopportabile contaminazione. Meglio gente che non si fosse sporcata con la politica.
Tutto finito, adesso. Evviva! Abbasso l´ipocrisia. Io non la disprezzo, l´ipocrisia: è pur sempre l´omaggio che il vizio rende alla virtù. Ma la verità, la sincerità, sono tutt´altra cosa!
Siamo tornati a prima della sbornia "civica". Con un indubbio miglioramento, questo lo riconosco. Nell´era Hüllweck il sindaco doveva mediare nella sua composita e rissosa maggioranza.
Un posto a me, uno a te e l´altro, che vale mezzo, salta un turno.
No, adesso, forte della sua investitura al primo turno, il sindaco nomina persone di sua strettissima e intima fiducia. Li sceglie lui e ne risponde lui. E così ha da essere. Scavalcando i partiti, che, poi, ben visti non sono e quindi è meglio lasciarli a bagnomaria.
Questo processo ha trovato il suo magnifico esito nel caso Fiera, in questi giorni agli onori della cronaca. Comune e Provincia, liberandosi infastidite di Camera di Commercio e di categorie economiche, hanno deciso di gestire in proprio la Fiera di Vicenza. Si glorieranno dei successi, risponderanno degli insuccessi. E fanno bene. Anche se la Provincia è rappresentata poco più che da un commissario con doppia dipendenza, sono loro i rappresentanti della volontà popolare. La Fiera è loro al 64%, fanno bene ad appropriarsene.
Sappiamo, ora, a chi rivolgerci.
Qualche anima bella è afflitta. Ritiene che tutto ciò non sia degno di una giunta di sinistra.
Mi rivolgo alle anime meno belle, ma con i piedi ben piantati per terra.
Non temete, non angustiatevi. Di Rossa, lì dentro, è rimasta solo una Regina.
È tornata la politica. Viva la politica!
Giuliano Zoso


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