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La Nazionale di calcio si confronta con gli studenti su maschilismo, vita e sport

Di Edoardo Andrein Giovedi 3 Aprile 2014 alle 19:00 | 0 commenti

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Sabato 5 aprile la Nazionale femminile italiana di calcio giocherà allo stadio Menti di Vicenza una partita fondamentale per le qualificazioni mondiali contro un avversario ostico come la selezione spagnola. Le giocatrici e lo staff della Nazionale in questi giorni sono già a Vicenza e hanno deciso di incontrare gli studenti vicentini all’IIS Da Schio di Vicenza, in collaborazione con la Figc e l’Assessorato alla Formazione del Comune di Vicenza. All’incontro erano presenti il Commissario Tecnico della nazionale Antonio Cabrini e alcune delle giocatrici azzurre convocate.

Un incontro che è stato un confronto sui temi dello sport, dello studio e del rapporto tra i generi, con Cabrini che ha puntato il dito contro il maschilismo imperante in Italia, il quale oltre a  condizionare il movimento calcistico femminile italiano e interessa più in generale la società italiana:

“Per me è una scommessa quest’avventura- spiega Cabrini - ma le donne hanno una grande passione rispetto al maschile, dovuta alla voglia di emergere perchè il maschilismo che regna sovrano nel calcio ha condizionato il movimento femminile; c'è bisogno di aumentare l'interesse dei media e gli introiti che ora sono bassi”.

Un Cabrini che poi si addentra nelle differenze tra i due mondi calcistici che ha vissuto:

“Le calciatrici sono diverse per l’aspetto psicologico: l’uomo è più tonto, mentre la donna apprende prima, ma c’è ancora diffidenza a far praticare sport alle ragazzine, soprattutto al sud per esempio, dove a una bambina viene difficilmente concesso di giocare a calcio”.

Le giocatrici dell’Italcalcio donne hanno quindi raccontato le loro esperienze di vita, tra sport, scuola, lavoro e futuro, con il difensore Roberta D'Adda che ha preso per prima la parola:

“I miei genitori mi hanno aiutata molto, mi hanno lasciato fare ciò che desideravo e io ho tenuto sempre in considerazione anche lo studio, tanto che mi sono anche laureata dopo tanti sacrifici, perché alle donne non viene regalato niente, ci vuole tanta voglia di arrivare e anche tanta fortuna”.

Poi è il turno della ventiseienne Ilaria Mauro, scoperta recentemente proprio da mister Cabrini e ora attaccante capocannoniere in una squadra in Germania, una ragazza “strappata” ad una scrivania di impiegata e che ora sta vivendo “un’esperienza che di crescita personale anche per imparare le lingue, visto che abito in un appartamento con cinque ragazze di nazionalità diversa!”.

Infine è la torinese Marta Carissimi centrocampista dell'Inter a spiegare la realtà nella quale vive il calcio femminile:

“Noi siamo fortunate, perché già da giovanissime potevamo contare su un gruzzolo di soldi a differenza dei nostri coetanei, ma ancora oggi non siamo professioniste, non abbiamo un contratto attraverso il quale riceviamo abbiamo i contributi, il nostro è considerato ancora un mondo dilettantistico”.

Si tratta di lavoro in nero quindi?

“No, non è così - si appresta a puntualizzare Carissimi – i nostri sono rimborsi spese in regola, ma sono guadagni minimi, proprio per questo abbiamo perso delle giocatrici valide perché hanno preferito continuare a studiare o lavorare”.

“Una nazione quella italiana – ha ricordato in chiusura il Dirigente Scolastico Giuseppe Sozzo - che, oltre al problema delle poche figure femminili in ruoli importanti nonostante le donne siano nel totale della popolazione in numero maggiore rispetto agli uomini, ha solo negli ultimi anni lanciato i Licei sportivi a livello scolastico, per cercare di colmare il gap con le altre Nazioni più avanzate dal punto di vista sportivo”.

All’incontro intitolato “Una vita per lo sport, lo sport per la Vita” doveva intervenire anche l’Assessore alla Formazione Umberto Nicolai, ma era impegnato in Fiera di Vicenza per la rassegna “Gitando.All” e non ha fatto in tempo a venire. Presenti invece il delegato regionale del calcio femminile Paolo Tosetto e il moderatore dell’incontro il prof. Valter Bedin, che al termine ha lasciato spazio alle tante curiosità arrivate dagli studenti.

 

(Più tardi il video integrale dell’incontro. Nella foto dell’articolo alcuni studenti del "Da Schio" con lo staff Azzurro)


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