"La linea d'ombra", mostra dedicata a Rampinelli, in esposizione a Vicenza fino al 22 maggio
Lunedi 2 Maggio 2016 alle 10:34 | 0 commenti
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Continua il successo di pubblico per la mostra “La Linea d’ombra†(aperta al pubblico sino al 22 maggio) curata dallo stesso Marco Fazzini e dedicata all’artista Roberto Rampinelli e inserita all’interno della rassegna internazionale di poesia e musica “Poetry Vicenza†(20 marzo – 1 giugno), realizzata con il supporto del Comune di Vicenza e delle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari. In esposizione 30 opere di piccole e medie dimensioni (nature morte o paesaggi, tutte realizzate con colori ad acqua su tavola) alcune delle quali dialogano con gli scritti di otto poeti nazionali e internazionali, ospiti di “Poetry Vicenzaâ€: Ryszard Krynicki (Polonia), Ana Luisa Amaral (Portogallo), Douglas Reid Skinner (Sud Africa), Douglas Dunn (Scozia), Julio Llamazares e David Jou (Spagna), Marco Fazzini e Valerio Magrelli (Italia).
Per Rampinelli, esteticamente ispirato da Piero Della Francesca e dalla pittura quattrocentesca italiana, ma anche dalla lirica di De Chirico, Carrà , Morandi,  la poesia è una delle matrici che ha sempre accompagnato la sua ricerca artistica, giocata su senso del rigore, simmetrie, solitudini e trasparenze.
E’ stato lo stesso artista ad aver scelto di mettere a confronto i versi dei poeti sopra citati con alcuni dei suoi dipinti, perché capaci della stessa sensibilità e atmosfera.
Due i soggetti dei quadri di Rampinelli, entrambi intensi e ricchi in minuziosità e particolari: da una parte conchiglie, tulipani, garofani, foglie di ginkgo, brocche, scodelle, scatole, pani, frutta, mestoli;  dall’altra  paesaggi brulli e senza piante, dove anche la presenza dell’uomo è quasi del tutto scomparsa.
Ma sia nelle nature morte sia nei paesaggi di Roberto Rampinelli ci si ritrova davanti a una intensa pittura d’emozione, non di soggetto, dove il metodo di realizzazione è – contrariamente alla fase di costruzione del dipinto - assolutamente libero, dove avviene la narrazione di una pittura e non il suo contrario, adeguando una riflessione di Jean Ricardoual al lavoro di Rampinelli.
E tutto questo accade grazie a quella dimensione straniante di solitudine nella quale l’artista si ritrova a meraviglia e si muove liberamente, unico spazio di ricerca non nostalgico della “memoria delle cose, memoria di una bellezza irrimediabilmente persa, che non c’è più, ma che credo possa rinascere nel filtro vitale del ricordoâ€.
La “linea d’ombra†è dunque l’esile “spaccatura†che permette la leggibilità dell’opera di Rampinelli da parte dell’osservatore nel momento in cui decide di cogliere la consistenza linguistica degli oggetti rappresentati, fondamentale per chiarire la dimensione poetica della sua pittura: “Tutto è reale nella sua pittura, ma nulla rimanda al realismo, alla concretezza di elementi rinvenibili nella fisicità del quotidiano†scrive Giuseppe Ardrizzo nel testo in catalogo.
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