La lettera fuori dal coro di un cittadino sul caso Kyenge
Martedi 16 Luglio 2013 alle 16:13 | 1 commenti
Gentile Redazione, io non sono leghista, e non sono particolarmente d’accordo col modo di esprimersi di Calderoli. Però ho osservato alcune cose: ho visto altri politici, comici, etc., offendere Brunetta
dandogli del nano per la sua bassezza, ho visto dare del malato mentale a Calderoli per la sua
non propriamente bella faccia, e così via tante altre offese pubbliche, ricordo Rossi che di fronte al collasso di Berlusconi in TV andò su Rai3 a recitare Silvio che moriva.
Ho visto donne in politica offendere più pesantemente di Calderoli. Ho visto il peggiore repertorio che un essere umano in preda a invidia, odio, paura, malevolenza, possa dire ed augurare al suo prossimo, amico o collega.
Non vedo tanta differenza tra Brunetta definito Nano, Calderoli definito Malato Mentale, Berlusconi deriso Morto, Keige definita Orango. Sono tutte offese allo stesso pari. Vedo invece differenza di trattamento: si possono offendere gli uomini, non le donne; si possono offendere gli italiani, non gli immigrati. C’è una sorta di velo di protezione verso alcune categorie, non certo minoranze (30 milioni le donne, 5 gli immigrati), sembra piuttosto un fenomeno ideologico, sessismo, nuova discriminazione, nuove caste, nuovi privilegi ed intoccabilità . E’ molto chiaro. Chi sa andare oltre l’ipocrisia, l’idea dominante, oltre una politica fatta di marionette e non persone rette, saprà vedere questo semplice disegno e trarne le proprie conclusioni.
La politica deve occuparsi dei problemi veri, di disoccupazione, droga, famiglia, equità , speranza, non sprecare settimane e mesi a parlare di come abolire Miss Italia, o l’IMU, e trascinarci in guerre infantili per una banale offesa da comizio.
Francesco Giuseli
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