Quotidiano | Categorie: Politica

La grazia a Berlusconi per "meriti speciali": le ragioni del no

Di Giorgio Langella Venerdi 2 Agosto 2013 alle 22:28 | 1 commenti

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Ma in che paese viviamo? Il nostro è veramente uno strano paese nel quale succedono cose che in altre nazioni civili sarebbero considerate perlomeno stravaganti. Ieri Berlusconi è stato condannato dopo tre gradi di giudizio per frode fiscale. A sentire le dichiarazioni di esponenti politici e di giornalisti vicini al pregiudicato padrone del PDL, che si susseguono a ritmo incalzante nei mezzi di informazione,  appare chiaro come si tenti di stravolgere la verità.

Questi signori, infatti, più che contestare nel merito la condanna del loro capo, sostengono che il processo è stato troppo veloce (sic), che non si può condannare un personaggio che ha preso milioni di voti, che i giudici non  sono legittimati a farlo perché non sono “eletti dal popolo”, che questa condanna è un attacco alla democrazia … e via delirando.

 

La questione, invece, è semplice: un personaggio che è entrato in politica circa vent'anni fa, che è stato primo ministro, che è un imprenditore ricchissimo, che è padrone (direttamente o indirettamente) di televisioni, giornali e giornalisti, è stato giudicato colpevole in maniera definitiva di frode fiscale, un reato gravissimo, ed è stato condannato a 4 ani di reclusione.

 

Berlusconi è stato giudicato colpevole di tale reato dopo innumerevoli tentativi, da parte sua e degli “eccellenti” avvocati che lo hanno difeso, di rinviare il processo per arrivare alla prescrizione. Oggi i parlamentari del partito del quale Berlusconi è padrone assoluto hanno consegnato in massa le dimissioni ai capigruppo di camera e senato. Questi, dalle notizie che vengono diffuse, porteranno queste dimissioni a Napolitano chiedendogli "che venga ripristinato lo stato di democrazia". Una cosa grave che sfiora il ricatto vero e proprio. Ma cosa vogliono ripristinare Brunetta e Schifani?

 

La nostra democrazia è regolata dalla Costituzione che prevede che la legge sia uguale per tutti i cittadini; che all'imputato sia garantito un processo equo e che gli sia garantito il diritto alla migliore difesa possibile; che prima del terzo grado di giudizio l'imputato debba essere considerato innocente; che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere dello Stato. Diritti che sono stati garantiti all'imputato Berlusconi in tutti i tre gradi di giudizio che lo hanno condannato. Dov'è, quindi, l'anomalia? Nella magistratura che ha fatto il suo dovere o nella pretesa impunità del pregiudicato Berlusconi? E perché Napolitano dovrebbe concedere la grazia al condannato Berlusconi? A meno che non si pretenda che il padrone del PDL (e ieri e domani di Forza Italia) sia considerato, per qualche innominabile ragione, intoccabile e “superiore” agli altri cittadini.

 

Si dovrebbe tornare alla normalità di quanto avvenuto. Berlusconi ha avuto un regolare processo. Berlusconi non è riuscito a fuggire dal processo nonostante la “bravura” dei costosissimi avvocati “eccellenti” che lo hanno difeso. Berlusconi ha usufruito di tutte le garanzie previste dalla legge. Berlusconi è stato giudicato senza privilegi così come stabilito dall'articolo terzo della Costituzione “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Berlusconi è stato condannato in maniera definitiva.

 

In un paese normale e civile la richiesta di grazia non avrebbe alcun senso e sarebbe da rigettare in maniera decisa. Ma siamo in Italia, un paese che in questi ultimi decenni è in costante declino economico, politico e culturale, e tutto può diventare possibile. Anche stravolgere la verità e concedere l'impunità per meriti come quelli di essere ricchi e potenti. “Meriti” certamente non previsti dalla Costituzione.

Leggi tutti gli articoli su: Silvio Berlusconi, grazia

Commenti

Inviato Sabato 3 Agosto 2013 alle 07:37

E' stata concessa anche ai terroristi, come fece Pertini, Ma come sempre quando la sinistra parla per se stessa e i suoi, allora tutto va bene, altrimenti no. Uomini dalla doppia, forse anche tripla o meglio solo morale strumentale.
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