La Gallina dalle Uova d'Oro, Ciambetti: solo di Irpef il Veneto versa 13 miliardi all'erario
Domenica 29 Settembre 2013 alle 10:19 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore regionale al bilancio, e pubblichiamo.
Stanno emergendo una serie di dati di estremo interesse dallo studio, ormai in dirittura d'arrivo, che gli Ufficio del Bilancio della Regione vanno portando a compimento relativamente all'Irpef nel Veneto per l'anno 2010, cioè un periodo di imposta caratterizzato dalla crisi economica e dunque di particolare rilevanza. Dati certi, numeri reali, non stime.
Su 4 milioni 885 mila abitanti ci sono 3.571.622 cittadini che hanno presentato nel 2011 la dichiarazione dei redditi per l'anno 2010, il che vuol dire che circa il 73 per cento della popolazione residente ha fatto il compito richiesto dal Fisco. Il dato colpisce innanzitutto per la sua consistenza e per lo scarto rispetto alla media italiana, dove il rapporto tra dichiarazioni presentate dalle persone fisiche e numero dei residenti scende al 68 per cento.
La maggioranza delle persone fisiche, 1.670.853 cittadini pari al 46.8 per cento del totale, utilizza il modello 730, mentre l'Unico è preferito dal 25.8 per cento e il 770 dal 27.4 per cento. Interessante sapere che poco meno di un milione di residenti in Veneto, 980 mila contribuenti, dichiarano il loro reddito attraverso i Cud: si tratta di cittadini che non possiedono altri redditi se non quelli da lavoro dipendente o assimilati. Parliamo di un quarto della popolazione residente e anche questo dato deve far riflettere: lavoro e casa sono la ricchezza dei veneti.
Sulla massa di oltre tre milioni e mezzo di dichiarazioni Irpef solo 67 mila sono i contribuenti che presentano un reddito pari a zero o negativo: è l'1,9 per cento dell'intera massa e ciò significa che 3.504.343 contribuenti pagano l'imposta sul reddito delle Persone fisiche, un reddito che ammonta a circa 70,6 miliardi , più o meno il 49 per cento del Pil regionale, dei quali quasi 67.6 miliardi rappresentano l'ammontare dell'effettivo imponibile.
Questo reddito genera un introito per l'Erario di circa 13 miliardi di €. Parliamo di sola Irpef, ovviamente. La Regione vede passare di questo flusso 574 milioni di €, vista all'addizionale, cosidetta "regionale", applicata da noi con l'aliquota di base, lo 0,9 per cento, la minima prevista dalla legge nazionale che viene trattenuta a circa 2.792.996 contribuenti effettivi. Nel resto d'Italia l'addizionale regionale è ben più pesante e va a coprire il deficit della sanità , innanzitutto: da noi, non solo siamo riusciti a tenere l'aliquota minima, ma abbiamo una sanità con i conti in ordine e prestazioni decisamente sopra la media italiana.
Il Comune con l'imponibile più basso è Laghi, nel Vicentino, che con 123 abitanti per altro vanta 102 dichiarazioni Irpef per un imponibile di circa 350.422 €: per quanto riguarda il maggior gettito, complessivamente, la provincia di Padova segna la migliore performance.
Davanti a questi dati, relativi alla sola Irpef, fa specie sapere che i nostri Comuni hanno dovuto gestire quest'anno i loro bilanci in una situazione di straordinaria precarietà non sapendo esattamente per l'anno in corso su quali fondi contare effettivamente: si è navigato a vista.
I Comuni forniscono servizi reali alla cittadinanza e in questi anni, assieme a Regioni e Province, hanno sostenuto l'impatto maggiore delle politiche di revisione della spesa e l'austerità imposta dal governo. Fino a pochi giorni fa, le amministrazioni comunali non sapevano se avrebbero avuto soldi in cassa sufficienti per pagare gli stipendi ai propri dipendenti: in una Regione dove l'Erario incassa circa 13 miliardi di Irpef, dove il 73 per cento dei residenti presenta la Dichiarazione dei redditi lo scenario di Amministrazioni locali con il conto al lumicino è una testimonianza di un male profondo che non nasce né si sviluppa nella nostra terra, nelle nostre famiglie, imprese ed enti locali, ma che sta stritolandoci.
Vilfredo Pareto diceva che spesso le spoliazioni non incontrano una efficace resistenza da parte degli spogliati: "La storia ci insegna - scrisse Pareto - che più di una volta la spoliazione ha finito con l'uccidere la gallina dalle uova d'oro".
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