La cupola, i servizi, il caso Mantovani e le grandi opere venete
Venerdi 15 Novembre 2013 alle 16:22 | 0 commenti
Il mondo delle grandi commesse venete è tornato oggi in fibrillazione proprio mentre a Santorso si inaugura il grande ospedale unico dell'Ovest Vicentino realizzato con la finanza di progetto nota anche come project financing, un partenariato tra pubblico e privato che secondo i detrattori avvantaggerebbe di fatto solo il secondo.
In questa cornice infatti va letto il sì all'ospedale unico più e più volte professato (oggi ne parla anche NV) dal sindaco di Santorso Pietro Menegozzo, neosegretario provinciale del Pd. Un appoggio che in passato aveva scatenato le ire dei comitati, dei sindacati e dei gruppi politici (FdS e M5S) che da anni si battono contro un'opera considerata una sorta di cadeau per i privati.
Ma le nuove non sono finite. Il GdV di oggi a pagina 9 parla di due questioni che da anni scatenano polemiche a non finire. La prima riguarda un non bene identificato emendamento alla legge finanziaria (o di stabilità che si voglia) in forza del quale lo Stato potrebbe bypassare il no di Trento alla prosecuzione della Valdastico Nord da Vicenza alla provincia confinante. Lo stesso quotidiano parla poi della Regione Veneto che con una delibera di giunta si appresta ad anticipare cinque milioni di euro su un totale di 11 che lo Stato dovrebbe garantire per saldare le fatture relative ai lavori sulla Pedemontana Veneta compiuti sino ad oggi dal committente privato, la Sis, che ha in carico la realizzazione della superstrada da Spresiano nella Marca a Montecchio Maggiore nel Vicentino. L'intervento della mano pubblica era già stato aspramente contestato da Sel, M5S e comitati che si oppongono all'opera e le polemiche dalle reazioni che si percepiscono sulle prime potrebbero rinfocolarsi ad horas.
Ad ogni modo c'è un'altra novità che ha fatto il botto sulla politica regionale. Si tratta dell'ampio servizio oggi in edicola che l'Espresso ha dedicato ai casi Mose e Mantovani. Nell'approfondimento curato Paolo Biondani (cronista di punta di Report) si parla di una cupola dotata di vaste ramificazioni, la quale anche grazie al supporto di uomini dello Stato avrebbe protetto negli anni il malaffare veneziano dalle indagini. Di più, questa struttura parallela sarebbe stata coordinata da un generale della guardia di finanza. In realtà la questione nello specifico, anche se da una prospettiva diversa, era già stata trattata nel marzo 2013 da LaSberla.net.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.