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La crisi fa aumentare l'usura, la GdF di Vicenza sequestra beni per 1,2 milioni di euro

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 7 Giugno 2013 alle 15:05 | 0 commenti

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Comando Provinciale Guardia di Finanza Vicenza - La Guardia di Finanza di Arzignano ha eseguito nei giorni scorsi un provvedimento di sequestro di beni immobili - case di civile abitazione, corti, pertinenze, esercizi commerciali, vigneti e aree rurali - per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, disposto dal Tribunale di Vicenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, in applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali di cui al Codice delle Leggi Antimafia (D.Lgs. n. 159/2011).

L’attività delle Fiamme Gialle, operata nelle province di Vicenza e Verona, rientra nell’ambito di un’ampia operazione (denominata “STOP LOAN SHARK”) condotta lo scorso anno dalla Tenenza di Arzignano nei confronti di cittadini indiani, operanti nell’Ovest Vicentino, dediti ad attività usuraia, estorsiva e al trasferimento abusivo di denaro all’estero.

Le risultanze investigative - che avevano consentito di accertare un rilevante giro di usura nei confronti di oltre 181 vittime nonché una costante attività abusiva di money transfer a favore di migliaia di immigrati residenti in diverse regioni d’Italia per oltre 3,5 milioni di euro - nei mesi di aprile ed agosto 2012 avevano portato all’arresto dei due principali responsabili di nazionalità indiana nonché alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 12 persone.

Gli ulteriori approfondimenti investigativi condotti dai finanzieri di Arzignano, finalizzati all’individuazione del patrimonio mobiliare ed immobiliare riconducibile agli indagati, hanno consentito di proporre alla Procura della Repubblica di Vicenza l’applicazione del suddetto “Codice antimafia”. Tale normativa consente, a seguito di indagini svolte sul tenore di vita nonché sulle disponibilità finanziarie e patrimoniali, l’adozione di misure di prevenzione patrimoniali nei confronti di soggetti dediti abitualmente a traffici delittuosi o che, sulla base di elementi di fatto (riferiti alla sproporzione tra redditi leciti prodotti e patrimonio posseduto), vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose.

Il sequestro dei beni è stato operato anche nei confronti di quei soggetti che si sono prestati, in cambio di denaro, ad intestarsi beni riconducibili direttamente o indirettamente agli indagati.

La suddetta misura di prevenzione patrimoniale è finalizzata alla confisca dei beni sequestrati. Da tale misura, quindi, potrà derivare l’acquisizione definitiva degli stessi al patrimonio dello Stato.


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