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Categorie: Informazione
La bufala dei college americani e una festa di serie B a pagamento: stasera a Vicenza
Giovedi 8 Agosto 2013 alle 18:32 | 7 commenti
Questa sera per Vicenza sarà un evento particolare. Dopo lunghi anni lo storico Palazzetto dello Sport di via Goldoni riapre le porte per ospitare un evento sportivo di basket: una squadra universitaria americana sfiderà una selezione formata da cestisti veneti. Vista anche l’annunciata presenza del sindaco Achille Variati poteva essere una grande festa per tutti i vicentini in uno dei luoghi di aggregazione sportiva più importanti della città . Ma non sarà così.
Non sarà così perché quello che da giorni viene esaltato dai media cittadini come grande evento sportivo “con le migliori squadre delle università americane†tramite comunicati stampa del Comune di Vicenza, servizi televisivi, web e articoli di giornale, fa sorridere tutti gli appassionati ed esperti del mondo cestistico dei college universitari che dopo aver letto le informazioni di cui sopra, sapientemente veicolate dagli organizzatori agli ignari giornalisti, si aspettavano di veder scendere sul parquet vicentino squadre leggendarie come Michigan, Indiana, North Carolina, Kentucky, Ucla, oppure Louisville allenata dal mitico coach Rick Pitino e detentrice dell’ultimo titolo Ncaa dopo il tradizionale “marzo pazzo†delle finali nazionali, o magari quell’Ohio State in cui gioca l’italiano Amedeo Della Valle, da poco premiato come miglior giocatore agli Europei Under 20 vinti dalla Nazionale italiana.
Invece niente di tutto questo. Nonostante il gran numero di sponsor che sorreggono la manifestazione e il patrocinio del Comune che addirittura ha messo a disposizione il palasport, "le migliori squadre del college americano in visita in Italia" sono tutte realtà semi sconosciute. E ciliegina sulla torta c’è anche il biglietto ingresso di 5 euro per uno sport considerato minore in Italia e per delle partite amichevoli estive con giocatori sconosciuti che difficilmente diventeranno professionisti.Poteva essere una grande festa di sport per tutti i vicentini stasera, una sorta di riappacificazione anche con la comunità americana, vista la presenza uno a fianco dell’altro del sindaco Variati e del console americano che tra l'altro insieme ai cestisti statunitensi oggi ha visitato dalle 17 alle 18 la nuova base militare Usa, distante pochi passi dal palasport.
Poteva essere, comunque, una grande festa per tutti gli appassionati, tanti in città , di basket, uno sport che si è visto espellere dall'insensibilità generale locale quando era ai massimi livelli, così come è successo e (col calcio) succederà con altri sport di massa quando qualcuno non ci guadagna: sponsor poco mecenati e politici da parata.
Bastava non ammantare la serata delle solite, false promesse. Di una eccellenza che non c'è. Se non a parole e a uso e consumo di chi se ne approfitta per la sua autopromozione.
Cinque euro a parte da pagare ...
Commenti
petrus49
Inviato Giovedi 8 Agosto 2013 alle 21:15
La denuncia del livello delle squadre è sintomo della mancanza di quel salto di qualità che il basket vicentino deve fare.
Inviato Venerdi 9 Agosto 2013 alle 19:29
Buonasera. Mi limito ad inserire un articolo scritto da Claudio Pavesi, del blog My-Basket.it, che non solo è una persona competente che conosce a fondo l'Ncaa seguendola durante tutto l'anno, ma che è addirittura venuto a seguire l'evento e non ha sminuito un'iniziativa prima che iniziasse come il Sig Andrein.
Fonte: http://www.my-basket.it/ncaa-italy-tour-rhde-island-ram/
NCAA Italy Tour: Rhode Island Rams
E? l?8 agosto e finalmente comincia la seconda edizione del NCAA Italy Tour. Cos?è? E? un bellissimo evento organizzato da un team di gente appassionata di basket insieme all?Assessorato alla Formazione del Comune di Vicenza con il patrocinio del Consolato Americano il cui scopo è quello di promuovere questo meraviglioso sport con le esibizioni di alcuni importanti college americani contro selezioni locali. Quest?anno scenderanno in campo Rhode Island, Saint Joseph?s e Clemson per quanto riguarda le squadre maschili mentre Kansas State, Stanford, Arkansas, Loyola e Dayton saranno le squadre collegiali femminili. In questa giornata di apertura potrò osservare in azione i Rhode Island Rams, college militante nella Atlantic 10 Conference con molta storia cestistica alle spalle e che recentemente sta provando a ritornare ai fasti del passato, quando poteva contare su giocatori di grandissimo talento come Lamar Odom.
Non nascondo che Rhode Island è proprio la squadra che più mi incuriosisce. L?anno scorso chiuse la stagione con solo 8 vittorie e 21 sconfitte ma quest?anno dovrebbe riuscire ad invertire la rotta grazie alla maturazione di Xavier Munford, miglior realizzatore della squadra con 17.4 punti a gara, e all?arrivo del freshman E.C. Matthews, tra i migliori 100 prospetti liceali d?America, a cui vanno aggiunti alcuni transfrer molto interessanti quali Gilvydas Biruta (ex Rutgers), Jarelle Reischel (ex Rice) e Deshon ?Biggie? Minnis (ex Texas Tech). Molto interessante anche il lungo nigeriano Ifeanyi Onyekaba, un?ala sophomore che a Virginia Episcopal School, il suo liceo, viaggiava a 17 punti e 13 rimbalzi di media.
La chiave per l?evoluzione dei Rams però non si trova in campo ma in panchina, la prossima infatti sarà la seconda stagione di Dan Hurley sulla panchina dei Rams. Hurley è figlio di Bob Hurley, leggendario coach liceale capace di vincere 27 titoli in 41 anni con la sua St. Anthony High School, non per niente infatti è nella Hall of Fame. Il fratello di Dan invece è Bobby Hurley, ex stella di Duke e settima scelta assoluta nel Draft del 1993. Inutile dire che il basket è da sempre nel DNA di coach Dan Hurley il quale ha dimostrato di poter fare la differenza nella sua breve carriera a Wagner, college di New York con poca storia alle spalle ma che il figlio del grande Bob ha trasformato in una piccola potenza portandolo a un passo dal Torneo NCAA. Ho potuto sperimentare in prima persona l?atmosfera di Wagner dato che ho avuto l?opportunità di soggiornarci e studiarci per parte dell?estate 2010 e posso garantirvi che coach Hurley non ha solo invertito la rotta per quanto riguarda l?andamento della squadra ma è riuscito a cambiare la mentalità degli studenti facendoli appassionare a un programma fino ad allora non molto famoso, grazie a lui infatti era possibile vedere gente spostarsi da Manhattan a Long Island solo per vedere i giocare i Seahawks. Fidatevi che un newyorkese non lascia il centro per spostarsi a Long Island a cuor leggere, specie se c?è di mezzo il basket.
Arrivato finalmente a Vicenza inizio a seguire il riscaldamento e da subito si nota la mano di Dan Hurley, i giocatori seguono una routine precisa che alterna lavoro muscolare e tattica. Dan non ha bisogno di dire nulla, i suoi assistenti dicono al massimo una o due parole, i giocatori hanno già tutta la routine stampata nel cervello.
Il momento della palla a due arriva in fretta e l?ambiente è quello di una grande festa, come è giusto che sia in un evento come questo, ma ciò non preclude una partita intensa e al tempo stesso divertente, lo stesso coach Hurley infatti prende il match molto sul serio e regala anche qualche show con gli arbitri. Rhode Island vince di 12, per 91-79, ma solo negli ultimi secondi è riuscita a mettere la gara in ghiaccio grazie alle giocate del solito Xavier Munford, ragazzo in grado di raggiungere la massima velocità già dopo il primo passo e offensivamente davvero completo, sa segnare in ogni modo possibile, dall?entrata al fade away. Ovviamente non è tutto rose e fiori per i Rams, il playmaker Mike Powell è riuscito a combinare ben poco e ha dimostrato enormi limiti sia nella costruzione dell?azione sia in fase di realizzazione, stessa cosa vale per Jordan Hare, ala di 2.08, troppo leggero per giocare di potenza e tecnicamente troppo grezzo per superare gli avversari in post. Le note più liete sono arrivate da Gilvydas Biruta e dal freshman E.C. Matthews. L?ala junior ex Rutgers ha dimostrato di poter fare la differenza con tante piccole cose, in post infatti ha una tecnica ineccepibile inoltre sa sempre come posizionarsi per favorire i compagni e catturare un rimbalzo. E.C. Matthews invece è la vera perla della squadra: è un true freshman ma è già un leader, i compagni lo cercano sempre e lui sa fare tutto, è il primo a partire in contropiede e il primo a tornare in difesa, ha un gran tiro da fuori e quando si butta in area sa concludere al ferro, in acrobazia o trovare uno scarico per un compagno. Anche in difesa sa fare la differenza infatti, nonostante sia una guardia di 1.96 m, si è reso protagonista di un paio di grandi stoppate. Non per niente infatti il premio di MVP della gara è andato a lui (foto sotto).
Ifeanyi Onyekaba merita una menzione d?onore. Salta tantissimo e con grande tempismo, è uno stoppatore incredibile e a rimbalzo non lo tiene nessuno anche perché possiede un fisico stratosferico. Avete presente un Bronzo di Riace? Ecco, sommate due o tre di quelle statue, aggiungete altri muscoli e avrete il corpo di questo ragazzo. Se nei prossimi anni a Rhode Island dovesse acquisire più convinzione e rabbia in attacco oltre a qualche altro movimento in difesa potemmo trovarci davanti un giocatore pazzesco, dominante quanto lo sono stati Dunston e Lawal rispettivamente a Varese e Roma.
E.C. Matthews MVP
Finalmente riesco a scambiare due parole con i giocatori di Rhode Island e con coach Dan Hurley.
Il primo con cui ho parlato è stato Onyekaba il quale mi ha detto: ?Sono molto contento per questa esperienza, è un bell?evento che avvicina squadre che normalmente non avrebbero occasione di incontrarsi, permette di conoscere un basket diverso e posti nuovi?. Poi prosegue ?E? la mia prima volta in Italia e mi sta piacendo molto soprattutto per la gente che ho incontrato, sempre molto gentile e disponibile?. Per quanto riguardo l?anno prossimo invece ha detto così: ?Questa esperienza sarà fondamentale per la squadra, è infatti un?ottima occasione per legare con i freshman, il coaching staff e i tanti transfer. Sono sicuro che nella prossima stagione faremo molto bene?.
Poi ho scambiato due parole con E.C. Matthews. Ho voluto chiedergli perché un talento come lui, tra i primi 100 giocatori liceali d?America, avesse scelto proprio Rhode Island pur avendo tante proposte da molti college più prestigiosi e lui mi ha risposto dicendomi ?Ho scelto i Rams principalmente per coach Dan Hurley, è un grande allenatore, uno dei migliori della nazione, e sono certo che mi aiuterà a crescere sia come giocatore che come persona. Allenarsi con lui è molto faticoso, lui è come un generale dell?esercito, ma è così che riesce ad avere il massimo da noi giocatori e a guadagnarsi il rispetto di tutti. Al liceo giocavo guardia ma ora vorrei diventare principalmente un playmaker e con coach Hurley so di poter diventare un ottimo point man?.
Per chiudere mi sono concesso due parole proprio con coach Dan Hurley (premiato nella foto sotto) che mi ha detto ?Sono contento di ciò che ha detto E.C. e sono sicuro che potrà fare la differenza fin da subito per noi. Siamo pur sempre una squadra molto atletica e giovane, abbiamo solo un senior e il prossimo sarà il mio secondo anno con i Rams, ora molti giocatori conoscono meglio il mio sistema e i meccanismi di gioco. Possiamo fare bene, molto bene anche grazie a questa esperienza in cui possiamo confrontarci con giocatori più grandi e maturi dei nostri oltre che sperimentare un basket diverso dal nostro anche per quello che concerne il regolamento?. Poi gli ho domandato se ha trovato l?ambiente di Rhode Island molto differente rispetto a quello di Wagner. La risposta è stata la seguente: ?Onestamente trovo le situazioni molto simili. A Wagner ho trovato una squadra giovane che veniva da due pessime stagioni con al massimo 7 vittorie, non molto diverso da quello che ho trovato a Rhode Island. L?importante è che i ragazzi siano motivati e convinti a migliorarsi, se c?è questa condizione la strada sarà in discesa. Grazie anche al mio staff abbiamo fatto grandi cose a Wagner e qui non sarà diverso?. Non potevo non chiudere con una domanda sul fratello Bobby, quest?anno impegnato nella prima esperienza da head coach a Buffalo dopo anni come assistente di Dan. ?Sono certo che Bobby farà ottime cose fin da subito a Buffalo così come ha fatto sempre ottime cose al mio fianco come assistente. Allenare è nel nostro DNA, ce lo ha trasmesso nostro padre. E? un affare di famiglia, un po? come gestire un ristorante in Italia, è questione di tradizione famigliare?.
Dan Hurley
Con quest?ultima battuta del coach si chiude la prima data del NCAA Italy Tour, a breve però tornerò a seguire anche Clemson e Saint Joseph?s quindi non perdetevi le prossime puntate di questa sorta di diario.
Chiudo annunciando i miei personali MVP della serata, il premio infatti va ai ragazzi che stanno curando questo bell?evento, da Marco Fabbian ad Ales Masetto passando per tutti i volontari anche se i mattatori della serata sono stati indubbiamente i ragazzi americani tra il pubblico provenienti dalla vicina base militare, sono stati loro infatti ad animare la serata con fantastici cori in duplice lingua (molti dei quali ispirati da tante, tantissime birre), davvero al livello di qualsiasi collettivo tifoso organizzato.
Fonte: http://www.my-basket.it/ncaa-italy-tour-rhde-island-ram/
NCAA Italy Tour: Rhode Island Rams
E? l?8 agosto e finalmente comincia la seconda edizione del NCAA Italy Tour. Cos?è? E? un bellissimo evento organizzato da un team di gente appassionata di basket insieme all?Assessorato alla Formazione del Comune di Vicenza con il patrocinio del Consolato Americano il cui scopo è quello di promuovere questo meraviglioso sport con le esibizioni di alcuni importanti college americani contro selezioni locali. Quest?anno scenderanno in campo Rhode Island, Saint Joseph?s e Clemson per quanto riguarda le squadre maschili mentre Kansas State, Stanford, Arkansas, Loyola e Dayton saranno le squadre collegiali femminili. In questa giornata di apertura potrò osservare in azione i Rhode Island Rams, college militante nella Atlantic 10 Conference con molta storia cestistica alle spalle e che recentemente sta provando a ritornare ai fasti del passato, quando poteva contare su giocatori di grandissimo talento come Lamar Odom.
Non nascondo che Rhode Island è proprio la squadra che più mi incuriosisce. L?anno scorso chiuse la stagione con solo 8 vittorie e 21 sconfitte ma quest?anno dovrebbe riuscire ad invertire la rotta grazie alla maturazione di Xavier Munford, miglior realizzatore della squadra con 17.4 punti a gara, e all?arrivo del freshman E.C. Matthews, tra i migliori 100 prospetti liceali d?America, a cui vanno aggiunti alcuni transfrer molto interessanti quali Gilvydas Biruta (ex Rutgers), Jarelle Reischel (ex Rice) e Deshon ?Biggie? Minnis (ex Texas Tech). Molto interessante anche il lungo nigeriano Ifeanyi Onyekaba, un?ala sophomore che a Virginia Episcopal School, il suo liceo, viaggiava a 17 punti e 13 rimbalzi di media.
La chiave per l?evoluzione dei Rams però non si trova in campo ma in panchina, la prossima infatti sarà la seconda stagione di Dan Hurley sulla panchina dei Rams. Hurley è figlio di Bob Hurley, leggendario coach liceale capace di vincere 27 titoli in 41 anni con la sua St. Anthony High School, non per niente infatti è nella Hall of Fame. Il fratello di Dan invece è Bobby Hurley, ex stella di Duke e settima scelta assoluta nel Draft del 1993. Inutile dire che il basket è da sempre nel DNA di coach Dan Hurley il quale ha dimostrato di poter fare la differenza nella sua breve carriera a Wagner, college di New York con poca storia alle spalle ma che il figlio del grande Bob ha trasformato in una piccola potenza portandolo a un passo dal Torneo NCAA. Ho potuto sperimentare in prima persona l?atmosfera di Wagner dato che ho avuto l?opportunità di soggiornarci e studiarci per parte dell?estate 2010 e posso garantirvi che coach Hurley non ha solo invertito la rotta per quanto riguarda l?andamento della squadra ma è riuscito a cambiare la mentalità degli studenti facendoli appassionare a un programma fino ad allora non molto famoso, grazie a lui infatti era possibile vedere gente spostarsi da Manhattan a Long Island solo per vedere i giocare i Seahawks. Fidatevi che un newyorkese non lascia il centro per spostarsi a Long Island a cuor leggere, specie se c?è di mezzo il basket.
Arrivato finalmente a Vicenza inizio a seguire il riscaldamento e da subito si nota la mano di Dan Hurley, i giocatori seguono una routine precisa che alterna lavoro muscolare e tattica. Dan non ha bisogno di dire nulla, i suoi assistenti dicono al massimo una o due parole, i giocatori hanno già tutta la routine stampata nel cervello.
Il momento della palla a due arriva in fretta e l?ambiente è quello di una grande festa, come è giusto che sia in un evento come questo, ma ciò non preclude una partita intensa e al tempo stesso divertente, lo stesso coach Hurley infatti prende il match molto sul serio e regala anche qualche show con gli arbitri. Rhode Island vince di 12, per 91-79, ma solo negli ultimi secondi è riuscita a mettere la gara in ghiaccio grazie alle giocate del solito Xavier Munford, ragazzo in grado di raggiungere la massima velocità già dopo il primo passo e offensivamente davvero completo, sa segnare in ogni modo possibile, dall?entrata al fade away. Ovviamente non è tutto rose e fiori per i Rams, il playmaker Mike Powell è riuscito a combinare ben poco e ha dimostrato enormi limiti sia nella costruzione dell?azione sia in fase di realizzazione, stessa cosa vale per Jordan Hare, ala di 2.08, troppo leggero per giocare di potenza e tecnicamente troppo grezzo per superare gli avversari in post. Le note più liete sono arrivate da Gilvydas Biruta e dal freshman E.C. Matthews. L?ala junior ex Rutgers ha dimostrato di poter fare la differenza con tante piccole cose, in post infatti ha una tecnica ineccepibile inoltre sa sempre come posizionarsi per favorire i compagni e catturare un rimbalzo. E.C. Matthews invece è la vera perla della squadra: è un true freshman ma è già un leader, i compagni lo cercano sempre e lui sa fare tutto, è il primo a partire in contropiede e il primo a tornare in difesa, ha un gran tiro da fuori e quando si butta in area sa concludere al ferro, in acrobazia o trovare uno scarico per un compagno. Anche in difesa sa fare la differenza infatti, nonostante sia una guardia di 1.96 m, si è reso protagonista di un paio di grandi stoppate. Non per niente infatti il premio di MVP della gara è andato a lui (foto sotto).
Ifeanyi Onyekaba merita una menzione d?onore. Salta tantissimo e con grande tempismo, è uno stoppatore incredibile e a rimbalzo non lo tiene nessuno anche perché possiede un fisico stratosferico. Avete presente un Bronzo di Riace? Ecco, sommate due o tre di quelle statue, aggiungete altri muscoli e avrete il corpo di questo ragazzo. Se nei prossimi anni a Rhode Island dovesse acquisire più convinzione e rabbia in attacco oltre a qualche altro movimento in difesa potemmo trovarci davanti un giocatore pazzesco, dominante quanto lo sono stati Dunston e Lawal rispettivamente a Varese e Roma.
E.C. Matthews MVP
Finalmente riesco a scambiare due parole con i giocatori di Rhode Island e con coach Dan Hurley.
Il primo con cui ho parlato è stato Onyekaba il quale mi ha detto: ?Sono molto contento per questa esperienza, è un bell?evento che avvicina squadre che normalmente non avrebbero occasione di incontrarsi, permette di conoscere un basket diverso e posti nuovi?. Poi prosegue ?E? la mia prima volta in Italia e mi sta piacendo molto soprattutto per la gente che ho incontrato, sempre molto gentile e disponibile?. Per quanto riguardo l?anno prossimo invece ha detto così: ?Questa esperienza sarà fondamentale per la squadra, è infatti un?ottima occasione per legare con i freshman, il coaching staff e i tanti transfer. Sono sicuro che nella prossima stagione faremo molto bene?.
Poi ho scambiato due parole con E.C. Matthews. Ho voluto chiedergli perché un talento come lui, tra i primi 100 giocatori liceali d?America, avesse scelto proprio Rhode Island pur avendo tante proposte da molti college più prestigiosi e lui mi ha risposto dicendomi ?Ho scelto i Rams principalmente per coach Dan Hurley, è un grande allenatore, uno dei migliori della nazione, e sono certo che mi aiuterà a crescere sia come giocatore che come persona. Allenarsi con lui è molto faticoso, lui è come un generale dell?esercito, ma è così che riesce ad avere il massimo da noi giocatori e a guadagnarsi il rispetto di tutti. Al liceo giocavo guardia ma ora vorrei diventare principalmente un playmaker e con coach Hurley so di poter diventare un ottimo point man?.
Per chiudere mi sono concesso due parole proprio con coach Dan Hurley (premiato nella foto sotto) che mi ha detto ?Sono contento di ciò che ha detto E.C. e sono sicuro che potrà fare la differenza fin da subito per noi. Siamo pur sempre una squadra molto atletica e giovane, abbiamo solo un senior e il prossimo sarà il mio secondo anno con i Rams, ora molti giocatori conoscono meglio il mio sistema e i meccanismi di gioco. Possiamo fare bene, molto bene anche grazie a questa esperienza in cui possiamo confrontarci con giocatori più grandi e maturi dei nostri oltre che sperimentare un basket diverso dal nostro anche per quello che concerne il regolamento?. Poi gli ho domandato se ha trovato l?ambiente di Rhode Island molto differente rispetto a quello di Wagner. La risposta è stata la seguente: ?Onestamente trovo le situazioni molto simili. A Wagner ho trovato una squadra giovane che veniva da due pessime stagioni con al massimo 7 vittorie, non molto diverso da quello che ho trovato a Rhode Island. L?importante è che i ragazzi siano motivati e convinti a migliorarsi, se c?è questa condizione la strada sarà in discesa. Grazie anche al mio staff abbiamo fatto grandi cose a Wagner e qui non sarà diverso?. Non potevo non chiudere con una domanda sul fratello Bobby, quest?anno impegnato nella prima esperienza da head coach a Buffalo dopo anni come assistente di Dan. ?Sono certo che Bobby farà ottime cose fin da subito a Buffalo così come ha fatto sempre ottime cose al mio fianco come assistente. Allenare è nel nostro DNA, ce lo ha trasmesso nostro padre. E? un affare di famiglia, un po? come gestire un ristorante in Italia, è questione di tradizione famigliare?.
Dan Hurley
Con quest?ultima battuta del coach si chiude la prima data del NCAA Italy Tour, a breve però tornerò a seguire anche Clemson e Saint Joseph?s quindi non perdetevi le prossime puntate di questa sorta di diario.
Chiudo annunciando i miei personali MVP della serata, il premio infatti va ai ragazzi che stanno curando questo bell?evento, da Marco Fabbian ad Ales Masetto passando per tutti i volontari anche se i mattatori della serata sono stati indubbiamente i ragazzi americani tra il pubblico provenienti dalla vicina base militare, sono stati loro infatti ad animare la serata con fantastici cori in duplice lingua (molti dei quali ispirati da tante, tantissime birre), davvero al livello di qualsiasi collettivo tifoso organizzato.
Inviato Sabato 10 Agosto 2013 alle 01:44
Premesso che il mio articolo voleva mettere in risalto soprattutto il tema dell'informazione e dei media e non la parte sportiva, il signor Fabbian ha inserito un piacevole intervento cestistico da leggere, fino a che...
"Chiudo annunciando i miei personali MVP della serata, il premio infatti va ai ragazzi che stanno curando questo bell'evento, da Marco Fabbian ad Ales Masetto"
E abbiamo capito tutto...
Poi si ascoltano le parole rilasciate a Tva dall'assessore allo sport Umberto Nicolai:
"Non ho mai visto un basket di più alto livello a Vicenza"
E abbiamo capito tutto ancora meglio...
O forse no.
Ps: per la cronaca io c'ero e non ho pagato nulla... la partita d'altronde non meritava di essere vista dall'inizio ;-)
EA
"Chiudo annunciando i miei personali MVP della serata, il premio infatti va ai ragazzi che stanno curando questo bell'evento, da Marco Fabbian ad Ales Masetto"
E abbiamo capito tutto...
Poi si ascoltano le parole rilasciate a Tva dall'assessore allo sport Umberto Nicolai:
"Non ho mai visto un basket di più alto livello a Vicenza"
E abbiamo capito tutto ancora meglio...
O forse no.
Ps: per la cronaca io c'ero e non ho pagato nulla... la partita d'altronde non meritava di essere vista dall'inizio ;-)
EA
Inviato Sabato 10 Agosto 2013 alle 08:09
Ma si possono servire birre in un impianto sportivo?
Inviato Domenica 11 Agosto 2013 alle 23:19
Buona sera
Non so quale sia la sua conoscenza della pallacanestro ,e in particolare della pallacanestro universitaria americana,ma leggendo il suo articolo deduco che sia alquanto lacunosa per usare un eufemismo.
Ogni ateneo americano può recarsi in Europa per un tour una volta ogni quattro anni; Michigan , da lei citata, e' stata nel vecchio continente nel 2010 e ovviamente non vi potrà tornare se non nel 2014, e questo vale anche per tutte le altre università da lei citate. Questo fa si che ogni anno le università in tour in Europa siano diverse. È facile riempirsi la bocca con nomi altisonanti ma lo è meno dare le corrette informazioni.
Per quanto riguarda la presunta bassa qualità delle università presenti a Vicenza e a Padova nel 2013 vorrei fare alcune precisazioni:
Rhode Island ha prodotto nel recente passato Lamar Odom, non certo un pallettaro qualsiasi , e oggi , oltre a partecipare in maniera abbastanza regolare al torneo Ncaa, è allenata da uno dei più interessanti coach degli Stati Uniti.
St. Joseph di Philadelphia , anch'essa in division I come i Rams, partecipa in maniera regolare al torneo Ncaa, nel 2004 ha concluso la stagione regolare con un record di 27-0 diventando la numero uno del ranking. Ha prodotto negli ultimi anni due più che discreti giocatori come Jameere Nelson , Orlando Magic, e Delonte West veterano che ha giocato anche con Celtics e Cavs.
Clemson e' la più interessante : ha un programma cestistico di rilievo e oltre ad essere quasi sempre presente al torneo Ncaa ha prodotto fior di giocatori fra i quali ricordo:
Horace Grant All star e 4 volte campione NBA con i Chicago Bulls di Jordan
Dale Davis All star pure lui
Elden Campbell
Greg Buckner
Wayne " Tree" Rollins
Larry Nance vincitore della gara delle schiacciate.
Direi che definire queste tre università di serie B mi sembra francamente ridicolo.
Solo il tempo potrà dire se fra i giocatori che calcheranno i parquet vicentini e patavini in questa estate ci sarà qualcuno che passerà , come si dice in gergo, al piano di sopra; vorrei però ricordare che l'anno scorso a Dueville ha giocato, con i suoi Georgia Bulldogs, Kentavious Caldwell Pope che è stato scelto con il numero 8 assoluto nel draft 2013 dai Detroit Pistons e che a Creazzo, sempre nel 2012 abbiamo potuto ammirare Harvard che è arrivata al secondo turno del torneo Ncaa eliminando una delle squadre favorite e non dimenticherei nemmeno Purdue.....
La copertura mediatica ,che non le e' andata a genio, per un evento di questo tipo mi sembra assolutamente normale.
Chiudo dicendo che i ringraziamenti alle persone che hanno reso possibile questo Tour 2013 sono sicuramente meritati, se non a loro a chi altri avrebbero dovuto andare?
Un ultima cosa : dice di avere assistito all'incontro Dell' altra sera, ma il suo articolo e' stato pubblicato alle 18:32, un po' prima dell'inizio della stessa.
Cordiali saluti
Marco Balasso
Direttore Sportivo Bears basket Isola
Non so quale sia la sua conoscenza della pallacanestro ,e in particolare della pallacanestro universitaria americana,ma leggendo il suo articolo deduco che sia alquanto lacunosa per usare un eufemismo.
Ogni ateneo americano può recarsi in Europa per un tour una volta ogni quattro anni; Michigan , da lei citata, e' stata nel vecchio continente nel 2010 e ovviamente non vi potrà tornare se non nel 2014, e questo vale anche per tutte le altre università da lei citate. Questo fa si che ogni anno le università in tour in Europa siano diverse. È facile riempirsi la bocca con nomi altisonanti ma lo è meno dare le corrette informazioni.
Per quanto riguarda la presunta bassa qualità delle università presenti a Vicenza e a Padova nel 2013 vorrei fare alcune precisazioni:
Rhode Island ha prodotto nel recente passato Lamar Odom, non certo un pallettaro qualsiasi , e oggi , oltre a partecipare in maniera abbastanza regolare al torneo Ncaa, è allenata da uno dei più interessanti coach degli Stati Uniti.
St. Joseph di Philadelphia , anch'essa in division I come i Rams, partecipa in maniera regolare al torneo Ncaa, nel 2004 ha concluso la stagione regolare con un record di 27-0 diventando la numero uno del ranking. Ha prodotto negli ultimi anni due più che discreti giocatori come Jameere Nelson , Orlando Magic, e Delonte West veterano che ha giocato anche con Celtics e Cavs.
Clemson e' la più interessante : ha un programma cestistico di rilievo e oltre ad essere quasi sempre presente al torneo Ncaa ha prodotto fior di giocatori fra i quali ricordo:
Horace Grant All star e 4 volte campione NBA con i Chicago Bulls di Jordan
Dale Davis All star pure lui
Elden Campbell
Greg Buckner
Wayne " Tree" Rollins
Larry Nance vincitore della gara delle schiacciate.
Direi che definire queste tre università di serie B mi sembra francamente ridicolo.
Solo il tempo potrà dire se fra i giocatori che calcheranno i parquet vicentini e patavini in questa estate ci sarà qualcuno che passerà , come si dice in gergo, al piano di sopra; vorrei però ricordare che l'anno scorso a Dueville ha giocato, con i suoi Georgia Bulldogs, Kentavious Caldwell Pope che è stato scelto con il numero 8 assoluto nel draft 2013 dai Detroit Pistons e che a Creazzo, sempre nel 2012 abbiamo potuto ammirare Harvard che è arrivata al secondo turno del torneo Ncaa eliminando una delle squadre favorite e non dimenticherei nemmeno Purdue.....
La copertura mediatica ,che non le e' andata a genio, per un evento di questo tipo mi sembra assolutamente normale.
Chiudo dicendo che i ringraziamenti alle persone che hanno reso possibile questo Tour 2013 sono sicuramente meritati, se non a loro a chi altri avrebbero dovuto andare?
Un ultima cosa : dice di avere assistito all'incontro Dell' altra sera, ma il suo articolo e' stato pubblicato alle 18:32, un po' prima dell'inizio della stessa.
Cordiali saluti
Marco Balasso
Direttore Sportivo Bears basket Isola
Inviato Lunedi 12 Agosto 2013 alle 14:32
Rimane il fatto che annunciare "con le migliori squadre delle università americane" è informazione ingannevole; e rimango convinto che almeno per la festa della prima sera potevate mettere l'ingresso gratuito per stimolare l'affluenza, invece come prevedevo ho visto spalti desolatamente deserti.
EA
EA
Inviato Lunedi 12 Agosto 2013 alle 16:24
Resto convinto del contrario. Sono fra le migliori università disponibili. Quelle da lei citate sono l'eccellenza assoluta...se le avessimo avute a Vicenza certamente non avremmo parlato di" migliori" , ma , appunto, di eccellenza. .....Ingannevole sarebbe stato parlare di "migliori" con università di division III,e ovviamente questo non è il caso.
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