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La Bertoliana si vende i libri

Di Italo Francesco Baldo Lunedi 2 Maggio 2016 alle 14:53 | 0 commenti

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La Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza intende vendere pubblicazioni della casa editrice La Locusta, di cui risulta legittima proprietaria in seguito all'esecuzione del testamento del titolare della casa editrice già indicata, Rienzo Colla. I pregevoli volumi, 2650, saranno posti all’asta al miglior offerente con una basa d’asta di euro 1.325, quindi a 0.50 al volume, quasi una vendita a peso, sperando di trovare un acquirente. Deve essere una grande pensata del Consiglio di Amministrazione che fu voluto dal Vicesindaco composto anche di imprenditori, capaci di risollevare  le ormai magre finanze di cui la Giunta Comunale e la Provincia, entrambe presiedute da Achille Variati, sono responsabili.

Ma si sa che a Vicenza meglio investire in  sperimentazioni blasfeme e sacrileghe, che il Sindaco dice interessanti e da approfondire, in Olimpico che potenziare una delle più importanti Biblioteche del Veneto e ben conosciuta all’estero, quella clinica dell’anima, come recita il suo primigenio motto in lettere greche, scomparso perfino dal sito.

Il bando d’asta nelle consuete modalità, riserva però un’unica sorpresa. “La Biblioteca civica Bertoliana si riserva in ogni caso il diritto di non procedere all’aggiudicazione qualora sopravvenute esigenze facciano venire meno l’interesse all’alienazione del materiale messo in vendita”. Magari  il Sindaco si ravvede e considera che  forse è meglio valorizzare il lascito  anche con la donazione dei volumi agli illustri ospiti della città di Vicenza, anziché cercare di ricavare qualche euro. Sarà interessante verificare quale alla fine sarà il bilancio dell’operazione in termine di costi/ricavi.

Forse sarebbe stato meglio un banchetto alla seconda domenica di ogni mese e vendere i libri ai cittadini e agli ospiti, turisti, di Vicenza, ma, invece, meglio liberarsi in blocco, i libri pesano, i libri occupano spazio ed è quindi meglio alienarli. Ci viene in mente che nel 642 d.C il califfo Omar intenzionalmente bruciò la Biblioteca di Alessandria, che, guarda caso, aveva lo stesso motto greco  della Bertoliana, liberandosi così di una istituzione che non gli interessava. A dire il vero e osservando lo stato della  Bertoliana da anni è ben chiaro che all’Amministrazione Variati non interessa né  potenziare, ne valorizzare  e nemmeno tener puliti certi luoghi di decenza della benamata libreria,  nella quale  studiosi di fama internazionale e locale, nonché generazioni di studenti  hanno studiato e talora, gli studenti, amoreggiato.

Ma far cassa è più forte di ogni altra considerazione, quindi buon pro facciano questi  “euri”  all’ amministrazione  della Biblioteca, chissà quali importanti novità nei servizi o almeno nell’acquisto libri avremo!


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