La base Usa ha danneggiato la rete idrica
Lunedi 8 Aprile 2013 alle 18:59 | 2 commenti
Comune di Vicenza - Nell'area dell'ex aeroporto Dal Molin esisteva un'importante rete di drenaggio delle acque meteoriche lunga 7 chilometri, che risulta però essere stata interrotta in diversi punti dalla costruzione della base militare Usa, tant'è che l'area presenta da tempo, anche in periodi di siccità , importanti ristagni d'acqua riscontrati sia sul prato sia all'interno delle condotte dei drenaggi (qui il nostro servizio).Â
Sono, in sintesi, i primi risultati che emergono dalle indagini commissionate dal Comune al Centro idrico di Novoledo diretto da Lorenzo Altissimo. I dati, comunicati oggi pomeriggio dal sindaco Achille Variati e dall'assessore all'ambiente Antonio Dalla Pozza durante un sopralluogo ai locali dell'aerostazione dell'ex aeroporto, dove entro poche settimane si insedierà l'ufficio comunale di progettazione del parco della Pace.“In attesa di proseguire con più dettagliate indagini geognostiche, idrogeologiche e idrauliche, e senza alcun intento polemico – ha spiegato Variati precisando di aver già inviato la relazione al prefetto Melchiorre Fallica perchè venga informata la Presidenza del consiglio dei ministri, nonché al Console generale degli Stati Uniti a Milano, Kyle Scott -, ho chiesto in particolare l'istituzione di un tavolo tecnico congiunto con esperti indicati dal Ministero e dalle autorità americane, affinchè vengano adottate tutte le misure necessarie a non far diventare questo parco una zona umida, ma un'area verde in cui si possa camminare, giocare e correre, come ci è stato promesso. Sono sicuro che troveremo una soluzione per intercettare l'acqua e convogliarla altrove, dato che le autorità americane hanno sempre dichiarato la massima collaborazione in caso di danni. Del resto vale il detto 'chi sbaglia paga'â€.
Trovandosi l'area dell'ex aeroporto sopra ad una delle falde più importanti del Nordest, l'amministrazione comunale si era impegnata da subito a vigilare e a render conto delle questioni legate agli aspetti idraulici e idrogeologici dell'area. Di qui la costituzione nel 2012 di un gruppo tecnico composto da Comune, Provincia, Arpav e Centro idrico di Novoledo per verificare gli aspetti idraulici e dei drenaggi, e per l'analisi e la verifica della qualità della falda falda sia superficiale sia profonda.
Su invito del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà , le analisi sono continuate anche dopo che era venuto a mancare il punto di riferimento governativo nelle figure del commissario Paolo Costa e dell'ingegnere Patrizio Cuccioletta, ai quali il gruppo tecnico locale aveva già palesato alcune perplessità in merito alle falde. E la prima relazione consegnata al Comune nei giorni scorsi dal Centro idrico di Novoledo dimostra - con interpretazioni di foto aeree, indagini satellitari, testimonianze dirette di quanti frequentavano e frequentano l'area, documenti e verifiche sul campo (anche con tecnologie avanzate ed utilizzate in via sperimentale come il georadar multicanale) - due cose: che esisteva, appunto, una rete di drenaggio in direzione Nord-Est verso Sud-Ovest con recapito finale il Bacchiglione (commissionata fin dal 1929 e realizzata negli anni Trenta) e che tale rete risulta essere stata danneggiata senza ombra di dubbio dalla costruzione della nuova base americana.
“Le videoispezioni e il georadar – ha spiegato Dalla Pozza - dimostrano che il principale canale della lunghezza di 900 metri risulta interrotto al confine con la recinzione della nuova base. Le indagini hanno inoltre rilevato acqua meteorica stagnante con profondità pari a 1,65 metri con chiusure in cemento in almeno due punti. I canali quindi non scolano più e l'acqua torna indietro dando origine probabilmente anche agli allagamenti riscontrati a Cresolella e ai ristagni qui nel parco, perchè non può più essere drenataâ€.
Altre analisi più approfondite verranno condotte durante la bonifica bellica dell'area dell'ex aeroporto, in quanto richiedono indagini invasive, con piezometri e ulteriori videoispezioni. “L'area di cantiere è già stata assegnata il 28 marzo alla ditta vincitrice della gara – spiega l'assessore -, ma stiamo aspettando il nulla osta al piano operativo da parte del 5° Reparto Infrastrutture del Genio militare di Padova. La bonifica riguarderà prima la parte sud, poi la parte centrale e infine la parte nord; e non escludiamo che già quest'estate una parte del parco possa essere accessibile alla cittadinanza, qualora non vi siano interferenze con la prosecuzione della bonifica negli altri compartiâ€.
La progettazione del parco infatti nel frattempo andrà avanti. Tant'è che si stanno già definendo modalità e tempistiche per il trasferimento dell'ufficio tecnico comunale per la progettazione del parco della Pace nei circa 200 metri quadrati dei locali dell'ex aerostazione, dove sono già stati completati gli impianti elettrico, idraulico e termico.
Nel frattempo si è conclusa la prima fase del percorso partecipativo affidato dall’amministrazione comunale alla cooperativa Caire-Urbanistica, insieme alla società Avventura Urbana di Torino, per la progettazione partecipata del parco. Il percorso ha visto il coinvolgimento di gruppi, associazioni, esperti e altri portatori d’interessi del mondo associativo, politico, economico e sociale della città , i quali - dopo la prima indagine preliminare svolta tra novembre e febbraio finalizzata a ricostruire le posizioni e le percezioni prevalenti degli attori locali relative alla storia e al futuro dell’area – hanno presentato a sindaco e assessore il frutto del proprio lavoro.
“Mercoledì in giunta – ha annunciato infine il sindaco – formalizzeremo la costituzione di questo gruppo di lavoro indicando i principi guida per la prosecuzione del percorso di progettazione. In questo modo quindi il tavolo della partecipazione avrà funzione consultiva per ogni decisione che riguarderà il parcoâ€.
Tra alcuni giorni, inoltre, sarà possibile per tutti i cittadini visionare atti e relazioni, e partecipare attivamente al processo di progettazione del Parco della Pace, grazie ad un sito internet che l'amministrazione comunale sta mettendo a punto (www.parcodellapace.org).
Se il rabdomante invece che tavoli inutili per progetti ancora più inutili facesse pulire i fiumi e lavare le strade avremmo risolto il problema delle alluvioni e dell'inquinamento.
Giometto
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