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Iraq, Variati: "una polveriera pericolosissima. Si contenga la produzione di armi"

Di Martina Lucchin Mercoledi 13 Agosto 2014 alle 14:45 | 0 commenti

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Mentre continua ad aggravarsi la situazione in Iraq, il sindaco Achille Variati lascia una dichiarazione a nome dell’amministrazione cittadina: “Vicenza non è indifferente all’immane tragedia che sta avvenendo nel nord dell’Iraq a causa del fondamentalismo religioso che sta facendo precipitare quel territorio ai tempi del Medioevo e delle guerre sante”.

Variati bolla come “incivili”i miliziani dell’Is e ricorda inoltre come le vittime delle violenze siano soprattutto anziani e bambini. Il professore Frigiola, di “Bambini cardiopatici nel mondo”, ha infatti comunicato al sindaco che tra i trenta e i quaranta bambini non potranno essere operati grazia alla sua associazione perché perché l'ospedale deve accogliere i profughi in fuga. “Alcuni di questi bambini sicuramente moriranno”, afferma il sindaco.

Un “segnale importante”, afferma Variati, arriva dal presidente del Centro Culturale Islamico di Vicenza, Riyad Krika, che ha condannato “quanto sta avvenendo a causa del fondamentalismo islamico”.

Il primo cittadino berico rivolge quindi un appello alla comunità nazionale ed internazionale: “bisogna contenere la produzione di armi nel mondo: le armi circolano e vanno sempre a finire nelle mani sbagliate. E paradossalmente, in questo caso, le armi irachene provengono dagli americani”.  

"Spero che la comunità internazionale intervenga, la situazione in Iraq potrebbe essere una polveriera pericolosissima", conclude il sindaco.

 

Di seguito la nota ufficiale del Comune di Vicenza

Nord dell'Iraq, Variati: "Vicenza condanna gli eccidi del Califfato". E annuncia il sostegno del Centro culturale islamico

"A nome dell'amministrazione dichiaro che la città di Vicenza non è indifferente all'immane tragedia che sta travolgendo le popolazioni del nord dell'Iraq, dove il fondamentalismo religioso sta facendo precipitare interi territori nel Medioevo più buio delle guerre sante e della caccia agli infedeli. Una tragedia in cui le vittime non sono soli i cristiani e gli yazidi, ma anche i musulmani moderati. E gli aguzzini non sono tanto integralisti religiosi, ma delinquenti incivili che sostengono di agire nel nome di un Dio che mai tollererebbe un tale scempio".
Il sindaco Achille Variati usa parole durissime, a nome della città, per definire la catastrofe immane che ha colpito l'Iraq e annuncia: "Interpellato da me, anche il presidente del Centro culturale islamico di via Vecchia Ferriera, Riyad Krika, condanna quanto sta avvenendo. Considero un fatto importante che anche questa voce si sia levata insieme a tante altre contro quegli orrori. La nostra è una realtà multiculturale dove tutti riconoscono il diritto di aderire alle diverse religioni, nel rispetto delle regole comuni. Senza aver paura di "un'invasione musulmana dell'Europa", perché sarebbe un grave errore rispondere all'altrui intolleranza con l'intolleranza".
"Ieri - ha aggiunto il sindaco - ho contattato il professor Alessandro Frigiola che a Duhok, nel Kurdistan, avrebbe dovuto operare al cuore una cinquantina di bimbi cardiopatici. Mi ha detto che quelle operazioni sono sospese perché l'ospedale deve accogliere i profughi in fuga. E alcuni di quei bambini malati rischiano di morire, come moriranno moltissimi vecchi e bambini, vittime innocenti di un territorio in cui le armi, troppe armi, stanno dettando legge".
"La comunità cittadina - è la conclusione del sindaco - si appella al Governo perché si impegni nel contenimento della produzione di armi che, una volta costruite, per loro natura passano da una mano all'altra, fino a quelle peggiori. Crisi come questa sono conseguenze di anni di politiche internazionali sbagliate. Solo un' ONU più forte avrebbe forse potuto intervenire a nome dell'umanità per depotenziare una polveriera pericolosissima, generata da un Califfato religioso fondato sul terrore".

 


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