Ipab, regione chiede documenti su Villa Rota Barbieri. Accordo di programma fermo da un anno
Venerdi 12 Aprile 2013 alle 22:00 | 0 commenti
Rolando: "Siamo rammaricati, situazione che va avanti da tempo. Noi già pronti per la struttura in località Laghetto"
Ancora una richiesta aggiuntiva di documentazione. La direzione attività ispettiva della Regione Veneto continua nel lavoro d'indagine sull'Ipab di Vicenza. Prima via mail, poi attraverso telefonata sono state chieste delucidazioni sul centro diurno Villa Rota Barbieri, di proprietà del Comune e con gestione delegata ad Ipark spa, società partecipata dell'Ipab.
La richiesta è stata formulata subito dopo l'incontro in Regione tra i vertici della direzione ispettiva ed uno dei dirigenti della struttura vicentina, il dottor Rossi, che aveva consegnato altri faldoni proprio qualche giorno fa. "La situazione ormai va avanti dal luglio del 2012", il commento seccato di Giovanni Rolando, presidente dell'Ipab, che non rinuncia ad una stoccata tra il sarcastico ed il rammaricato: "In tutto questo tempo ci sarebbe stata la possibilità di mettere al mondo un bambino ed invece siamo ancora in una situazione di stallo. Noi continueremo a fare il nostro dovere: la direzione ispettiva scandaglia tutto nei minimi particolari, noi non abbiamo nulla da nascondere, ma l'intera comunità Ipab è profondamente rammaricata di questa condizione paralizzante. Speriamo davvero sia stata l'ultima richiesta, ci sono cose più importanti a cui pensare". Basti pensare che tra appena sette giorni scatterà il primo anniversario dell'accordo di programma. Fu firmato in Regione il 19 aprile del 2012 e senza i tanti ostacoli, riconducibili secondo Rolando "a responsabilità di qualche politicante di turno", l'intera macchina sociale del vicentino avrebbe avuto agevolazioni enormi con ripercussioni positive pure sull'apparato economico e lavorativo: "Se la situazione non si sblocca a breve - avverte il presidente - indiremo una conferenza stampa e spiegheremo tutto il nostro malcontento. L'accordo di programma, sottoscritto e firmato, prevedeva tante buone cose, tra le quali la costruzione di tre nuovi centri. Noi siamo in grado già da tempo di partire con la costruzione della struttura in località Laghetto, avremmo oltre 5 milioni dei fondi regionali, ma tutto quanto è fermo. Oltre a migliorare i servizi assistenziali, l'accordo di programma, se rispettato, porterebbe anche tanto buon lavoro alle aziende e a tante persone che probabilmente faticano a sbarcare il lunario". Ed invece tutto è in stand-by. Carte, carte, soltanto carte in attesa che la direzione ispettiva si decida a mettere un punto e che l'assessore regionale al sociale Remo Sernagiotto decida di chiudere la partita, riconoscendo il lavoro impeccabile dell'Ipab di Vicenza oppure trovando il cavillo tra l'immensa documentazione in suo possesso per procedere al commissariamento.
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