"Invasione al Menti", Pertegato e Celebron: Variati non si è mai visto alle partite del Lane
Lunedi 6 Maggio 2013 alle 00:04 | 12 commenti
Anna Pertegato, candidata Consigliere Comunale Lista civica Cicero Impegno a 360° - Si sono solo sentiti discorsi di chi, finora, non si è mai visto alle partite del Lane (come Variati) quindi riporto la voce di alcuni tifosi del Vicenza che ieri, in prima linea erano presenti allo stadio: 1. Il cancello non è stato sfondato, una piccola astuzia dei tifosi ha fatto sì che il cancello venisse aperto...
2. I tifosi si sono fermati dietro ai cartelloni pubblicitari perché volevano far sospendere la partita (foto Corrieredellasera.it), chi non onora la maglia deve levarsela e abbassare la testa, hanno deluso tutti e questo è quello che hanno ripetuto per mezz'ora i nostri della Curva Sud, non c'è stata invasione di campo né tafferugli, solo un dialogo "colorito e focoso" con chi dovrebbe fare bene il proprio lavoro...
Basta finti buonismi, i tifosi si sono rotti il cavolo (...) e chi li condanna non capisce cosa vuol dire amare il Lane... Â
Matteo Celebron, Candidato Lega Nord - L'unico che in questo caso si occupa di calcio a scopi di consensi è proprio il sindaco uscente Achille Variati. Meglio se stava zitto! Non mi risulta che lo scorso anno nella stessa situazione abbia mai convocato un confronto tra tifoseria e società . Vergogna!
Se non altro, serve a capire come interpretano le cose i candidati che si sono espressi!
Se non altro, serve a capire come interpretano le cose i candidati che si sono espressi!
Ma si è riletto?
Stiamo parlando di una partita di pallone...
Non ho bisogno di pubblicità chi mi conosce sa come la penso e per questo mi vogliono bene e nel momento in cui tutti raccontavano fantasie su com'era andata mi sembrava giusto e corretto invece raccontare la verità...
-----Ho trovato questo articolo di Osvaldo Casanova molto interessante...:
L?invasione di campo durante Vicenza-Empoli di sabato scorso ? anche se bisognerebbe parlare di invasione di bordo campo dato che in campo non è entrato nessuno ? è stata un gesto d?amore.
Un gesto esasperato forse, ma sempre d?amore, come può esserlo un marito di fronte all?ennesimo tradimento (davanti a tutti e in diretta su Sky, peraltro) della donna che comunque ama e continua ad amare follemente. Un gesto d?amore ma anche di pietà: hanno voluto, quei tifosi, interrompere un?agonia e risparmiare al Vicenza e a Vicenza l?ennesima umiliazione. Maramaldo, non uccidere un uomo morto, te lo chiediamo per favore.
Perché si badi bene: la vera ferita per la Vicenza sportiva è stata in campo, non a bordo campo. In dodici minuti (do-di-ci) il Vicenza ha incassato cinque (cin-que) gol. Se facessimo l?esercizio di trasportare in qualsiasi altro ambiente di lavoro quello che abbiamo visto fare (o non fare, forse) in campo ai nostri eroi, otterremmo situazioni da licenziamento immediato. Un esempio? Immaginiamo un piastrellista che riceve un ordine e deve svolgere un lavoro fondamentale per le sorti della sua azienda: o il lavoro è fatto bene e allora il cliente paga oppure il cliente non sarà soddisfatto, non pagherà e l?azienda fallirà. Cosa fa quel piastrellista? In mezz?ora rompe tutte le piastrelle a disposizione, rovina i mobili della casa con la colla e dato che c?è fa un incidente col furgone aziendale. Paragone esagerato? No, perché ciò che fa in campo un calciatore è proprio questo: sta lavorando. Bisogna cambiare il coro ?andata a lavorare!?, è concettualmente sbagliato. Dovrebbe diventare ?lavorate!?.
Quindi, sono quantomai fuori luogo le reazioni stereotipate fatte di frasi come ?rabbia ultras?, ?soliti imbecilli? o ?sparuto gruppo di pseudotifosi?, in questo caso. Si tratta infatti di avanguardia, di persone che hanno interpretato con maggiore foga un sentimento che pervade ormai quasi tutta la tifoseria: quello di non poterne più. Anni di gestione improvvisata, arrogante e caotica hanno portato all?esasperazione una tifoseria con la pazienza di Giobbe ma stanca di vedere il terreno del Menti violentato da chiunque abbia un minimo di sapienza calcistica, offesa dagli scherni di tifoserie dal blasone inesistente e ormai spaventata anche da giocatori sconosciuti ai più. Solo chi ha visto imperversare sulla fascia Baldanzeddu come fosse Roberto Carlos, può capire. Poi la troppa foga porta a conseguenze ma loro lo sanno e le pagheranno.
Non si venga poi a parlare di quanto un?azione violenta come quella di sabato possa essere diseducativa per i bambini presenti allo stadio. Intanto perché violenza non c?è stata, poi perché il vero cattivo esempio per bimbi tifosi, sportivi, magari aspiranti calciatori, è quello di vedere dei professionisti affrontare con tanta mollezza una partita decisiva, senza sudore e senza rabbia.
Non è mancata infine la reazione evergreen: il Menti non è sicuro, bisogna abbandonarlo. Va sempre bene, è la versione locale di ?governo ladro?: piove, stadio fatiscente. Ogni occasione è buona per rilanciare il progetto del nuovo stadio: un?idea ormai ridicola per come stride con la situazione della squadra, dannosa perché demolirebbe il legame con i fasti della nostra storia (e adesso è tutto ciò che ci è rimasto) e scriteriato perché servirebbe solo a cementificare ulteriormente la nostra città, come se il Dal Molin o l?orrore di Borgo Berga non bastassero. Lasciate perdere per favore: se dobbiamo vedere spettacoli tristi, fateceli vedere almeno a casa nostra e non dentro una cattedrale nel deserto, quella la lasciamo volentieri ai padovani.
Il questore Sanna ha detto che adesso scatteranno i provvedimenti severi: Daspo, denunce e forse arresti, e che la polizia sta già controllando tutte le immagini delle telecamere. Bene, si prenda un po? più di tempo e si riguardi le partite degli ultimi nove anni con annesse interviste e dichiarazioni degli innumerevoli presidenti, forse troverà i veri responsabili di questa situazione.
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Comprendo i tifosi che fischiano, abbandonano lo stadio, stracciano l'abbonamento, persino quelli che lanciano cori contro la proprietà, non quelli che invadono il campo. E considero irrilevante il fatto che abbiano sfondato o siano passati da una porta aperta o si siano fermati ai cartelloni. Io allo Stadio c'ero e la stragrande maggioranza dei tifosi hanno criticato fortemente il comportamento di quei tifosi.
Se Pertegato e Celebron pensano di farsi pubblicità in questo modo hanno sbagliato tutto.