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Intervista a Rantier: 'Bello il mio Alessandria dei palleggiatori. Il Real? Conosco Alessandro'

Di Enrico Soli (caporedattore) Giovedi 26 Settembre 2013 alle 18:36 | 0 commenti

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In agosto ha compiuto trent’anni: non è più il ragazzino che nel 2003 arrivò dall’Atalanta al Vicenza Calcio assieme a Simone Padoin per entrare nella giovane banda allenata da Beppe Iachini, ma il suo tiro mancino è sempre caldo e l’ha dimostrato anche domenica scorsa, su punizione, contro il Castiglione. Esterno sinistro o seconda punta di nazionalità francese, Julien Rantier rimase a Vicenza una stagione e mezza: buona la prima, mentre con Viscidi non trovò spazio e nel gennaio del 2005 fu girato in prestito all’AlbinoLeffe.

Rientrato a Vicenza, in estate venne ceduto in comproprietà all’Hellas Verona e nel 2006, una volta riscattato dai biancorossi, venduto a titolo definitivo al Piacenza allenato – guarda un po’ – dal “maestro” Iachini. All’Alessandria è approdato nel corso dell’ultimo calciomercato dopo aver vestito la maglia del Perugia, in Prima Divisione, nella stagione 2012-13. La nostra intervista parte da qui:

Rantier, come mai sei sceso di categoria? "In quattro anni in Prima divisione sono arrivato sempre secondo. Quattro anni di sconfitte sempre ai playoff. L'anno scorso contro il Pisa ho segnato all’87° e un minuto dopo hanno replicato. Ma Alessandria è progetto importante e poi io ho casa a Piacenza e quindi mi sono avvicinato alla famiglia (ha due bimbi, di due e tre anni). Abbiamo una bella squadra, un bel palleggio. Siamo partiti con il freno a meno, ma domenica abbiamo cambiato modulo e ora con questo 3-4-3 dovremmo andare bene".

Ricordi di Vicenza ne hai ancora, o è passato ormai troppo tempo?

"Mi ricordo eccome, ricordi bellissimi, sono stato proprio bene lì, specie il primo anno. Con Viscidi poi non ci siamo tanto capiti: mi diceva che per lui ero l'arma letale da utilizzare nell’ultima mezzora".

 Tra l’altro hai vissuto anche il passaggio di proprietà dagli inglesi a Cassingena: che aria si respirava nello spogliatoio in quei giorni? "Ricordo che c’era entusiasmo ma due mesi dopo sono andato via quindi altro non so. Con Iachini ho sempre un ottimo rapporto, mi ha lanciato lui a Vicenza e poi con lui a Piacenza ho fatto forse il mio miglior anno in serie B".

Jeda, tuo ex compagno di squadra in biancorosso, pensava che il Real Vicenza fosse il Vicenza in cui avevate giocato voi: sei caduto anche tu nello stesso errore? "No, ero aggiornato perché seguo tuttora il Vicenza. Il Real prima di quest’anno non lo conoscevo.  

Bella realtà questo Real: che idea vi siete fatti della squadra vicentina? "Conosco Alessandro per averci giocato a Taranto. In generale è una Seconda Divisione difficile, tutti giocano fino alla fine, alcuni si chiudono tutti dietro e diventa difficile. Ma noi abbiamo le qualità tecniche per emergere in questo campionato".  

 

 

 

 

 

 

 

 


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