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Primo Congresso Usb aziendale privato, l'intervento di Luc Thibault

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 16 Marzo 2013 alle 22:44 | 0 commenti

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Luc Thibault Delegato R.S.U/USB della Greta Alto Vicentino - Primo Congresso aziendale privato - Usb, venerdì 15 marzo
Disoccupazione, precarietà, povertà, mancanza di prospettive; la condizione sociale del "paese", è quella di un paese sofferente, pesantemente attaccato e lacerato, con una crisi economica e politica profonda. Le elezioni certificano che nonostante la folta offerta, l'astensionismo è ulteriormente aumentato; il blocco di Monti è stato spazzato via e il berlusconismo e la Lega sono stati ridimensionati. Nemmeno il PD ha convinto e paga il suo paraculismo con il "massacratore" Monti.

Le elezioni sono state anche una manifestazione di indignazione capitalizzata nel movimento 5 stelle.
Da questo quadro emerge anche un dato sindacale; CISL-CGIL-UIL schierati coerentemente con il polo "responsabile", subiscono l'ennesima delegittimazione "politica"; anche se continueranno ad avere milioni di iscritti, ma sappiamo della loro trasformazione in puntelli dei governi e il loro essere sempre più agenzie di servizi.
Qui ci interessa poco lo scenario della governabilità, perché la governabilità serva dei poteri economici e finanziari, ci ha portato alla catastrofe sociale che stiamo vivendo: fabbriche che chiudono, dipendenti pubblici con contratti bloccati da 5 anni, pensioni da fame, disoccupazione alle stelle.
Per noi oggi va messa al centro la contraddizione sociale!
Per il momento il disagio sociale ha riempito le schede e poco le piazze; ovvero ha manifestato "opinione" ma non una mobilitazione reale.
È questo il punto debole della situazione: se l'opinione non diventa azione sindacale, sociale, politica, tutto tornerà nelle mani delle oligarchie vecchie e nuove.

COSA FARE? Da un punto di vista sindacale diciamo questo: Bisognerebbe forse rivolgersi a "Chi l'ha visto?" per avere notizie dei gruppi dirigenti di CGIL CISL UIL. Sono scomparsi anche dallo spettacolo mediatico e se qualche presenza c'è stata, non se ne è accorto nessuno.
E' difficile dimenticare il loro impegno pre elettorale. La CISL è stata promotrice della lista Monti, mentre la CGIL ha investito tutto sulla vittoria di Bersani. Entrambi i gruppi dirigenti di queste confederazioni sono dunque usciti sonoramente sconfitti dal voto, a maggior ragione perché un gran numero degli iscritti alle loro organizzazioni non li ha seguiti e ha votato 5 stelle.
 Oggi milioni di lavoratori si chiedono a che serva il sindacato. Non perché abbiano sposato le teorie neoliberiste, ma al contrario perché sentono il sindacato assente o lontano dal disastro della loro condizione sociale.
Gli accordi che si firmano sono solo peggiorativi, ovunque i lavoratori sindacalizzati ricevono piu danni che benefici dagli accordi sindacali. Chimici, metalmeccanici, igiene-ambientale. Si può obiettare che nei momenti di crisi e disoccupazione i sindacati hanno fatto fatica a reggere. Però bisogna anche provarci a resistere!

Il governo Monti ha realizzato le sue peggiori controriforme, dalle pensioni all'articolo 18, e la sua disastrosa politica di austerità con il consenso della Cisl e con le brontolate senza mobilitazione della CGIL. La UIL non è pervenuta.
Questo ultimo anno catastrofico per le condizioni complessive del mondo del lavoro ha visto una complicità e una passività sindacale uniche in Europa, o in ogni caso in contrasto clamoroso con quello che era considerato uno dei movimenti più forti del continente. Le resistenze sono venute dalle Rete 28 Aprile e dei sindacati di base.
Si capisce allora meglio perché i gruppi dirigenti di CGIL e CISL si sono così platealmente spesi nella campagna elettorale. Dalla vittoria dello schieramento amico speravano di riottenere quel ruolo istituzionale che avevano perso senza lottare.
La burocrazia sindacale sente arrivare la crisi, ma spesso reagisce ad essa con la chiusura al dissenso e l'obbligo alla fedeltà. Due operai, militanti sindacali esemplari generosi e onesti, sono stati espulsi dalla CGIL a Padova perché su internet contestavano i dirigenti. Eppure oggi come non mai le lavoratrici ed i lavoratori, i precari e i disoccupati, quel 65 % della popolazione il cui reddito non basta più per vivere, avrebbero bisogno di un sindacato che lotti e combatte assieme a loro.
Serve oggi un sindacato di lotta e cambiamento sociale, totalmente indipendente dagli schieramenti politici. E se per ottenerlo occorre che anche le grandi confederazioni siano colpite dallo tsunami che ha sconvolto il quadro politico, bene che accada.
Compito nostro non è solo ragionare emotivamente, essere euforici o depressi a seconda di chi si è votato. Allora bisogna fare un passo avanti, bisogna entrare nelle contraddizioni sociali, confrontarsi tra lavoratori, tra lavoratori e gli altri che subiscono la crisi, sconfiggere l'idea del si salvi chi può, e ricomporre le condizioni sociali disgregate in un movimento di massa stabile, capace di un rapporto con il quadro politico e capace di produrre scontro anche sul terreno politico. Parecchie delle nostre parole d'ordine sono entrate nel sentire sociale di molti, ma sono per il momento dei slogan.
Devono diventare obiettivi credibili. La crisi economica non è superata, ci siamo dentro drammaticamente e continuerà a produrre macerie.
O c'è una svolta o c'è il baratro della Grecia.
Insieme, rovesciamo il tavolo dei poteri che vorrebbero impedire il cambiamento!

Luc Thibault Delegato R.S.U/USB della Greta Alto Vicentino

E' stato deciso di ritrovarci dopo il Congresso, il 15 aprile al Ok Bar, via Timonchio a Thiene, per ridare vita a quello che una volta si faceva regolarmente: la riunione INTERGATEGORIALE che sarà aperta a TUTTI al di là della sigla sindacale, ad ogni categorie, pubblico o privato, ai precari, disoccupati, immigrati. I sindacati confederali hanno perso credibilità, riprendiamo in mano il nostro destino!

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