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Insieme per il Mali, domani a Vicenza evento per i profughi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 15 Novembre 2013 alle 20:57 | 0 commenti

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Associazioni AMV (Associazione Maliani Vicenza), MAVE (Associazione Maliani del Veneto) - Insieme agli amici vicentini, organizzano per sabato 16 novembre, c/o il Teatro S. Giuseppe in Via del Mercato Nuovo a Vicenza, un evento per sostenere i maliani che vivono nel Campo Profughi di M’berra in Mauritania.

Sabato 16 novembre alle 16.30 ci sarà una conferenza sulla condizione di vita dei profughi e avremo le testimonianze di

Ø      Haby Dembelè, operatrice sanitaria che ha operato in un campo profughi in Burkina Faso,

Ø      e della Dr. Alessandra Giuffrida, ricercatrice associata al Centre of African Studies dell'Universita' di Londra e consulente per programmi di assistenza e reinserimento di profughi e sfollati del nord del Mali per varie organizzazioni internazionali.

L’incontro si svolgerà presso il Teatro S. Giuseppe alla presenza delle autorità cittadine, dell’Alto Rappresentante delle Comunità Maliane in Italia e del Console Onorario del Mali in Italia.

Seguirà una cena e uno spettacolo con musica. I fondi raccolti saranno devoluti all’associazione SOS Dèsert, Ong Mauritana che opera nel campo profughi di M’berra.

Tutti sono invitati ad intervenire. 

In Mali dal 2012 la situazione politica si è deteriorata, e molti maliani hanno dovuto lasciare le proprie case, le proprie terre, per sfuggire a bande di terroristi e ribelli che hanno invaso un terzo del territorio del Paese. Territorio ritornato sotto il controllo dell’autorità Maliana solo all’inizio di questo anno, in seguito anche all’intervento militare SERVAL francese e all’intervento dell’ONU.

I Maliani fuggiti, circa 350.000, si sono rifugiati in altre regioni del Paese, ma la maggior parte di loro ne ha varcato i confini e attualmente risiede in campi profughi in Mauritania, Burkina Faso e Niger.

Ora il Mali sta rientrando in una situazione politica di normalità, ma le zone liberate non sono ancora sufficientemente sicure per il rientro di tutti i profughi, buona parte dei quali continuano a vivere in condizioni molto precaria nei campi .


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