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Inquinamento, Arpav presenta i dati: aumentano gli "inquinanti della crisi"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 30 Ottobre 2013 alle 11:33 | 0 commenti

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Regione Veneto - La primavera piovosa ha inciso sull’andamento delle polveri sottili, le cosiddette PM 10, da gennaio a metà ottobre dell’anno corrente, si attestano al di sotto del valore limite annuale pari a 40 microgrammi per metro cubo con medie annuali inferiori allo stesso periodo del 2012. Purtroppo la situazione resta comunque negativa e lo certifica il numero di superamenti giornalieri del valore limite consentito dalla legge, equivalente a 35 giorni all’anno oltre i 50 microgrammi di PM 10 per metro cubo d’aria.

Limite già raggiunto da molte stazioni della rete di monitoraggio ARPAV ad eccezione di alcune aree montane. Anche per l’ozono, tipico inquinante estivo, permangono come nel 2012 superamenti su tutto il territorio regionale del valore obiettivo di 120 microgrammi al metro cubo

Sono alcuni dei dati presentati dall’Osservatorio aria dell’ARPAV in occasione del periodico incontro a Venezia del Comitato di indirizzo e sorveglianza composto dalle Province, Comuni capoluogo, Direzioni Ambiente e Prevenzione della Regione.

“Nonostante gli sforamenti dei limiti di legge, per il PM 10 negli ultimi dieci anni si è osservato un trend in diminuzione, segno che le azioni intraprese hanno avuto effetto”, ha sottolineato Maurizio Conte, assessore regionale all’ambiente presente all’incontro, che aggiunge: “non possiamo abbassare la guardia sulle polveri sottili PM 10, sulle polveri fini PM 2,5 e sull’ozono, ai quali purtroppo da qualche anno si sono aggiunti altri “osservati speciali” come il benzo(a)pirene generato dalla combustione di biomasse, vale a dire legna e pellet”.

Preoccupazione per le nuove forme di inquinamento sono state espresse anche da Carlo Emanuele Pepe, direttore generale ARPAV:

“L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha da pochi giorni riconosciuto l’inquinamento dell’aria come fattore cancerogeno quindi è chiaro che dobbiamo avere maggiore attenzione al controllo e alla qualità di ciò che respiriamo”.

Dai dati ARPAV emerge che le medie di benzo(a)pirene calcolate al 30 settembre 2013 superano già il valore obiettivo annuale di 1 nanogrammo al metro cubo nelle stazioni di rilevamento del comune di Belluno, Feltre, Santa Giustina in Colle (PD), Treviso (via Lancieri), Venezia (Parco Bissuola).

“E’ l’inquinante della crisi – ha fatto rilevare Conte – lo stiamo osservando in tutte le regioni della pianura padana, il pellet e la legna costano ai cittadini meno del metano e quindi ne aumenta l’utilizzo a scapito della qualità dell’aria che respiriamo. Anche per questo sarà fondamentale l’accordo intergovernativo che sarà firmato tra quindici giorni e che finalmente coinvolgerà non solo le Regioni ma anche i Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, dei Trasporti”.

Le Regioni del Bacino Padano (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna; Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento) infatti hanno chiesto al Governo l’approvazione di un pacchetto di Misure Nazionali per la Qualità dell’Aria, che contenga misure specifiche per il bacino padano, alcune delle quali prioritarie e di breve termine, l’assegnazione di risorse specifiche per la qualità dell’aria nel bacino padano e il riconoscimento della specificità del bacino padano al fine di una sua corretta e matura rappresentazione in sede europea allo scopo di ottenere un contributo straordinario in termini di risorse per interventi infrastrutturali nei diversi settori emissivi che vanno dal riscaldamento, ai trasporti, al settore energetico e all’agricoltura.

Leggi tutti gli articoli su: inquinamento, Pm10, Arpav, Maurizio Conte, Carlo Emanuele Pepe

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