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Inquinamento acqua, Colombara: riattivare Arpav con le risorse stanziate dalla Regione

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Maggio 2014 alle 18:12 | 0 commenti

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Raffaele Colombara, Lista Variati Sindaco - «Inquinamento delle acque dei fiumi da Pfoa», «Acque inquinate nel Vicentino, medici all’attacco», «Un “sarcofago” per intrappolare il cromo killer». Gli episodi di inquinamento che con ormai sempre più frequente cadenza occupano le cronache locali, pongono all’attenzione la questione della prevenzione degli inquinanti nelle acque.

E mettono in evidenza che non ci si può limitare ad un semplice controllo, magari demandato al privato, ma è necessario per la nostra sicurezza un ente terzo che sviluppi, accanto al controllo, un’azione di ricerca e di prevenzione, tanto più necessaria considerando come gli inquinamenti possano avvenire in maniera subdola e manifestarsi solo a distanza di anni a nostra insaputa. 

Un ruolo centrale dovrebbe essere svolto istituzionalmente da ARPAV, ma come è noto abbiamo assistito negli ultimi anni al progressivo smantellamento di questa Agenzia, da ultimo con la chiusura del laboratorio di analisi di Vicenza, che pur in vari modi si è cercato di far rimanere sul nostro territorio.

Che la questione abbia tuttavia  assunto una notevole gravità è testimoniato dal fatto che la stessa Regione Veneto, con Delibera di Giunta, ha recentemente stanziato per ARPAV complessivi € 181.000,00 da utilizzare come risorsa per i monitoraggi sulle acque superficiali e sotterranee relativamente alle sostanze fluorurate.

Si parla di acquisto di strumentazione per il monitoraggio delle sostanze organiche fluorurate (120.000 euro), ricerca e monitoraggio degli inquinanti (61.000 euro)

Ciò premesso, visto che sono state stanziate risorse dalla Regione per compiere monitoraggi sugli inquinanti che in questi mesi sono stati individuati nella rete idrica del nostro territorio; visto che nella stessa delibera non è previsto chi dovrà svolgere le analisi; visto che la nuova sede ARPAV di Vicenza è dotata di locali attualmente inutilizzati o destinati a magazzino, proprio dove doveva sorgere il laboratorio di analisi previsto, ma mai avviato; visto che l’acqua che serviamo rifornisce acquedotti che interessano una zona ampia di Comuni del Veneto; visto che si devono evitare nuovi tragici casi di inquinamento delle acque come quello da cromo esavalente avvenuto all’ex TRICOM di  Tezze sul Brenta; visto che recentemente, proprio per queste motivazioni di criticità del territorio, la VII Commissione Ambiente della Regione ha deciso di tenere  aperte le sedi ARPAV di Bassano e Arzignano; considerato, inoltre, che nonostante le rassicurazioni sul livello dei servizi che da più di un anno e mezzo vengono dai vertici di ARPAV, dopo la chiusura del laboratorio di Vicenza siamo di fronte al crollo dei controlli fatti sul territorio con evidente abbassamento del livello di sicurezza; tenuto conto di quanto più volte ribadito anche dal Consiglio Comunale di Vicenza (odg 17 dicembre 2013) e cioè la centralità di Vicenza nel sistema idrico regionale; la specificità del territorio e degli insediamenti industriali; soprattutto, l’unicità di esperienze e metodiche di osservazione ed analisi legate alle professionalità sviluppate da ARPAV Vicenza nel tempo ed ancora in parte disponibili; si chiede che l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco si attivino affinché siano assegnati ad ARPAV di Vicenza NON SOLO le risorse stanziate dalla Regione per compiere i probabili monitoraggi sulle acque, ma anche la strumentazione e il personale previsti, riattivando il laboratorio di analisi che servirà a effettuare questa campagna di monitoraggio utilizzando così la struttura in loco già esistente, vicina quindi ai luoghi interessati dagli inquinamenti, sfruttando professionalità già esistenti.

La struttura specialistica integrata che verrebbe così costituita non sarebbe un semplice ufficio, ma un laboratorio dedicato che potrebbe avere anche funzione di ricerca e sviluppo (riprendere quindi il vecchio progetto già promesso), misurandosi con l’analisi degli inquinanti emergenti ed eventualmente sperimentando e proponendo metodologie innovative.

Tale Unità potrebbe, con le sue indagini, eseguire le analisi sui nuovi inquinanti su problematiche riscontrabili anche a livello regionale.

Quest’ultima era e sarebbe la vera struttura insostituibile di eccellenza, di importanza strategica per tutta la regione,  in particolare del territorio vicentino, soprattutto alla luce delle sempre crescenti emergenze ambientali, anche recenti.

Si chiede inoltre all’Amministrazione Comunale ed al Sindaco, che già si sono  fatti parte attiva presso ARPAV e Giunta Regionale del Veneto rispetto al futuro di ARPAV Vicenza, se siano intervenuti altri incontri o comunicazioni da parte di ARPAV e Regione Veneto in riferimento all’odg votato in Consiglio Comunale lo scorso 13 dicembre 2013, che chiedeva l’attivazione di un Osservatorio delle Acque a Vicenza;

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