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Inquilini Ater con reddito sopra la soglia ed edilizia residenziale pubblica

Di Citizen Writers Martedi 27 Maggio 2014 alle 18:23 | 0 commenti

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Riceviamo da Fulvio Rebesani della segreteria del SUNIA di Vicenza e pubblichiamo - Si sta diffondendo in modo sottile una mentalità per cui le provvidenze (spesso tagliate) a favore delle vittime del mercato (poveri, impoveriti) sono una sorta di privilegio perché nella cultura corrente si tende a sostituire allo stato sociale il mercato  visto come un Minosse inappellabile.

Lo stato sociale fu ideato per riparare i guasti del mercato a danno delle famiglie povere e impoverite e successivamente, con l'affermarsi del movimento operaio, venne arrichito dall'obbiettivo di rendere meno impari le condizioni di partenza (in genere famigliari) degli strati poveri od impoveriti: leggasi “Lettera ad una professoressa” di don Milani.

In italiano privilegio significa “trattamento particolare in virtù di diritti di nascita”. Nella vulgata comune  significa avere di più della media non per merito proprio ma per altre cause (nascita, conoscenze, ecc.). Chi ha una casa pubblica non è certo privilegiato perchè quella assegnazione certifica il suo stato di indigenza e difficoltà abitativa famigliare. Solo a questi vien dato un alloggio ERP.

Però quel modo di ragionare (mercato invece di giustizia sociale) sta incidendo in una delle conquiste costituzionali primarie: il diritto alla casa.

Alle volte non lo si dice apertamente ma si sbandierano con clamore certe storture -vere o presunte- inducendo, anche involontariamente, l'idea che gli assegnatari ERP siano dei privilegiati.

E' il caso del clamore dato a “500 ABUSIVI NELLE CASE ATER”, quasi a far credere che con la scusa del sociale si costituiscono dei privilegi per i “soliti noti”.

Anzitutto il numero è sbagliato. Le famiglie che hanno un reddito tale da essere considerate in decadenza sono 351 (bilancio consuntivo ATER 2012, tab. 2). Non sono dunque 500! Solo questi possono essere allontanati per eccesso di reddito!

La decadenza è pronunciata dal Comune nel cui territorio si trova l'abitazione pubblica ed eseguita dall'ATER. La collocazione nell'area di decadenza comporta la risoluzione del contratto per cui l'assegnatario  non ha più titolo per abitare in quell'alloggio (L.R. Veneto 10/96 art. 27, co.3). Ma... questi inquilini (Ater o Comune di Vicenza -Amcps) possono stipulare un nuovo contratto di locazione (L.R.. Veneto 10/96 art. 28, co. 4).

Ma chi stipula questo contratto? L'Ater o la Amcps che potrebbero non farlo invitando la famiglia decaduta a trovarsi un nuovo alloggio: si tratta di nuclei con reddito da 32,000 € in su.

Fra l'altro sarebbe per essi conveniente perché il nuovo contratto, che Ater e Amcps potrebbero non stipulare, comporta canoni più elevati di quelli di mercato.

Attualmente nel Comune di Vicenza, a fronte di 950 domande accolte di una casa pubblica ci sono 50-71 assegnazioni.

Allora, meno chiacchiere e più soldi per fare alloggi pubblici.

Leggi tutti gli articoli su: sunia, Fulvio Rebesani, Ater, Erp, Casa

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