Indipendenza Veneta contro il Consiglio Regionale del Veneto
Lunedi 11 Marzo 2013 alle 16:26 | 0 commenti
Indipendenza Veneta - Il quadro politico che esce dalle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 ha profondamente cambiato lo scenario del Veneto. La trasformazione è di tipo plastico, ovvero non si tornerà più alla situazione precedente.
I partiti italiani hanno perso il loro élain vital e ora cercano di sopravvivere artificialmente allo tsunami politico che li ha investititi.
Nel frattempo la situazione socio-economica del nostro territorio si è non solo aggravata, ma ha intrapreso una curva e un'accelerazione che preoccupano anche le associazioni imprenditoriali, tradizionalmente soggetti conservatori che difendevano lo status quo. Lo scenario che si intravvede, d'altro canto, è quello della miseria e di una nuova ondata migratoria. I cittadini veneti hanno dimostrato con il loro voto che hanno voglia di cambiamento. Nel contempo Indipendenza Veneta ha saputo porsi come nuovo soggetto politico che al proprio esordio elettorale ha retto la prova: ora d'altro canto dobbiamo fare un deciso salto di qualità ed evolvere.
Il periodo che stiamo vivendo è del tutto straordinario e richiede un approccio rivoluzionario.
Poniamo fine alla fase di fiducia che abbiamo dato al Consiglio regionale del Veneto che ha avuto la possibilità di accogliere le proposte di legge di iniziativa popolare, diamo loro un tempo massimo entro il quale siamo disposti ad accettare le loro riflessioni e i loro ripensamenti, dopodiché passiamo a una nuova fase, un'azione di stampo islandese che per poter essere portata avanti richiede anche una rimodulazione del nostro registro di comunicazione. Il nostro interlocutore è il Popolo Veneto, non i politici veneti allevati nel malvezzo italiano di voltare le spalle ai propri concittadini per la salvaguardia di interessi personali. La maggior parte di costoro in un paese civile sarebbero processati in un Tribunale penale internazionale per crimini contro l'umanità per ciò che hanno contribuito a fare opprimendo i cittadini veneti e inducendoli al suicidio. E con l'ottenimento della nostra indipendenza faremo esattamente questo: li faremo processare affinché siano chiamati a rispondere delle loro irresponsabilità e dei loro crimini!
Non basta più un atteggiamento morbido contro costoro, ora Indipendenza Veneta deve trasformarsi in un comitato rivoluzionario permanente, se non vogliamo che la miseria e la fame restino le nostre uniche compagne di vita.
Dobbiamo agire ora e dobbiamo agire organizzati!
La situazione ci impone di evolvere il nostro movimento in una sorta di partito liquido basato su un'organizzazione reticolare digitale e orizzontale. Non possiamo permetterci di sbagliare un colpo, con l'obbligo di accelerare la nostra azione: lo richiede il momento di straordinaria emergenza nazionale.
Dobbiamo favorire i criteri di meritocrazia, capacità , competenza e responsabilità . Un movimento politico che voglia ottenere i propri obiettivi deve riuscire a coniugare queste esigenze, con il rispetto della pratica democratica, che non deve mai diventare però burocrazia fine a sé stessa e una scusa per fallire l'obiettivo di una corretta gestione di compiti e attività .
Scendiamo in piazza, nelle piazze delle nostre città : facciamo capire ai nostri concittadini che non assistiamo silenti e passivi all'eccidio compiuto da un'Italia dove sta morendo anche la parvenza di uno stato di diritto, stiamo entrando in una zona oscura, dove il buio della disperazione spegne la luce della ragione e della speranza. Indipendenza Veneta deve accendere ora la speranza per tutti noi, agendo subito per il bene dei nostri concittadini. Non ha senso aspettare i comodi di strapagati consiglieri regionali e dei loro capipartito senza arte né parte. Diamo loro un ultimatum dopodiché sarà l'ora di Indipendenza Veneta.
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