Quotidiano | Categorie: Politica

Imputato per evasione ma per Bulgarini Matteo Marzotto è "un galantuomo", Turetta e Cub: siamo amareggiati

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 17 Gennaio 2014 alle 23:12 | 0 commenti

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Maria Teresa Turetta, CUB Vicenza - Le recenti dichiarazioni rese alla stampa (La Nuova Vicenza, ndr) sul caso fiera dal vicesindaco Jacopo Bulgarini ci lasciano l'amaro in bocca. Il numero due della giunta nel commentare il rinvio a giudizio di Matteo Marzotto per una grave accusa di evasione fiscale spiega: «Avendo avuto modo di conoscerlo mi sono convinto che sia un galantuomo. Prima della nomina ci ha parlato della sua situazione, e abbiamo ritenuto che su di essa facciano aggio la sua storia e la sua riconoscibilità. Poi bisognerà vedere anche come finirà il processo...».

Tanto per inciso Matteo Marzotto è il nuovo presidente della fiera di Vicenza, un ente controllato al 30% dal comune. Non si può non rimarcare il tono prudente, quasi deferente, di Bulgarini nei confronti del vip della moda italiana. Per il quale un carico penale pendente così gravoso avrebbe dovuto indurre il comune e gli altri soci, tutti pubblici, a ricercare una persona non oberata da quel peso eticamente insostenibile.
Affrontare la questione fiera da questo punto di vista ha una sua valenza anche sindacale per un motivo semplice semplice. Quando alcuni mesi fa sui dipendenti del comune cadde la tegola dei presunti accessi indebiti al data base delle valutazioni di merito, la giunta e gli uffici si scagliarono contro gli stessi dipendenti a suon di denunce in Procura e azioni disciplinari. In quell'occasione la verità fu ristabilita grazie alla mobilitazione messa in atto dalla nostra Organizzazione Sindacale e dalla RSU del Comune di Vicenza, ma anche grazie all'affidamento della difesa dei lavoratori ad un pool legale che spezzò la schiena alle accuse mosse dai vertici dell'amministrazione che evidenziò il flop della ditta e delle procedure adottate in comune.
Pur in presenza di una situazione diversa, la giunta, a fronte di un imputato di reati gravissimi, adotta invece la politica del guanto di velluto, non riuscendo a mascherare di fatto il classismo più becero che ha animato prima la scelta e poi la difesa di un personaggio indiscutibilmente chiacchierato. Al netto di queste considerazioni, che potranno apparire vecchie nel mondo efebicamente luccicante dell'esecutivo berico, rimane un altro fatto. Matteo Marzotto è un personaggio di fama mondiale, l'indagine a suo carico ha fatto il giro del globo. I clienti internazionali della fiera, che domani apre i battenti, sanno delle sue vicende giudiziarie: che bel biglietto da visita ci siamo scelti. I vicentini saranno sbertucciati nel mondo. Ben ci sta.


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