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Immigrati, Ciambetti contro il ministro Kyenge: pensiamo ai veri problemi

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 5 Maggio 2013 alle 20:29 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Assessore regionale al bilancio e agli enti locali - Credo che le emergenze del  governo  come del parlamento siano come recuperare 6 miliardi, come non mettere in ginocchio i Comuni, che senza la prima rata dell’Imu  rischiano il fallimento, come finanziare per almeno 1,5 miliardi la cassa integrazione in deroga, con 700 mila lavoratori a rischio di disoccupazione, come evitare l’aumento dell’Iva, che potenzialmente è fattore di ulteriore calo dei consumi: una agenda densa, difficile, che richiede un confronto serrato.

"Aggiungere in questo quadro altri temi dirompenti, che potenzialmente possono dividere  le forze politiche anche al loro interno, significa  creare pesanti ostacoli e porre le basi per impedire la soluzione dei problemi”. Non ha dubbi l’assessore regionale Roberto Ciambetti, che domenica  ha incontrato una delegazione  di amministratori locali vicentini, nel commentare le dichiarazioni del ministro Kyenge sullo ius soli. “Introdurre nel dibattito politico temi oltremodo delicati – ha spiegato Ciambetti – in questa fase può essere pericoloso, proprio perché si rischia di acuire le tensioni e le divisioni, si avvelena il clima quando dovremmo essere tutti concentrati  nell’affrontare le emergenze. Toccare certi temi significa seminare dei detonatori  in una polveriera e del resto oggi, con una crisi devastante, anche agli immigrati credo interessi molto di più un posto di lavoro e la tranquillità che nasce da uno stipendio, più che lo ius soli”. Dopo aver ribadito che proprio nel Veneto si registra il più alto tasso di integrazione degli stranieri  l’assessore Ciambetti ha concluso dicendo che: “Certo, per i radical chic, i rivoluzionari da salotto che non hanno problemi ad arrivare alla fine del mese,  discutere dello ius soli significa affrontare una nuova ed esaltante pagina e immagino già anche Consigli comunali approvare  ordini del giorno di sostegno alla proposta del ministro Kyenge o candidati sindaci agitarsi per garantire il voto ai figli di immigrati: sarebbe meglio – ha concluso Ciambetti – discutere nei Comuni della situazione di degrado di alcuni quartieri delle nostre città,  dei bisogni e dei problemi dei cittadini, senza sviare l’attenzione dell’opinione pubblica da quelle che sono le drammatiche emergenze ereditate dal governo Monti e figlie di una crisi economica  drammatica”


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