Opinioni | Quotidiano |

Luci d'immenso

Di Edoardo Andrein Mercoledi 4 Dicembre 2013 alle 08:00 | 1 commenti

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Ci sono luci che fanno scatenare l’opposizione in consiglio comunale a Vicenza, tra interrogazioni comunali e stroncature dal “cimitero” all’“obbrobrio” fino a “Chinatown”. Una battaglia decisa contro un problema fondamentale che affligge la città in questi giorni, la novità delle luci rosse natalizie: un vero peccato per il centrodestra che il caso non sia esploso durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni comunali vicentine.

Ci sono luci che vengono spente nella giornata di “M'illumino di meno”, un'iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione del risparmio energetico per ricordare quanto previsto dal protocollo di Kyoto.

Ci sono le luci dei centri commerciali e dei negozi che fanno a gara per attirare più clienti possibili nel periodo dell’esaltazione consumistica natalizia.

Ci sono luci che avvolgono l’enorme abete in piazza dei Signori, accese come da tradizione davanti a una folla di spettatori della domenica e con l’augurio del sindaco Achille Variati che “richiami il tempo della festa per guardare con fiducia e serenità al futuro”.

Ci sono luci che fanno uscire ogni anno dalle casse pubbliche ottantatre mila euro per illuminare di gioia natalizia le vie e i luoghi più suggestivi della città di Vicenza che guarda con fiducia e serenità al futuro.

Ottantatre mila euro ogni anno che farebbero comodo nelle periferie della città dove le luci non ci sono.

Come in diverse piste ciclopedonali utilizzate di sera da tanti lavoratori, studenti, persone a passeggio con i loro cani, sportivi in bicicletta o impegnati nel footing quotidiano. Percorsi (come quello nella foto che collega Maddalene a Costabissara) costruiti da decenni e frequentati in tutte le stagioni, dai quali a volte spuntano temerari individui immersi nell’oscurità notturna, una luce nera come quella contrapposta alle luci rosso comunista dal vicesindaco Jacopo Bulgarini nel divertente botta e risposta di qualche giorno fa con l’assessore regionale Elena Donazzan.

Dove servirebbe si illumina di meno.

Allora non resta che seguire le luci dei centri commerciali o del centro storico e regalarsi per Natale una potente torcia.

Se non altro, come direbbe Giuseppe Ungaretti, ci si può illuminare d'immenso.

Arrangiandosi.


Commenti

Inviato Mercoledi 4 Dicembre 2013 alle 09:42

Complimenti! Le lanterne rosse che richiamano Zhang Yimou lasciano poi molti luoghi oscurati. Le periferie, le piste ciclabili, i luoghi che non sono ritenuti significativi ed esponibili. Vorrei proporre all'amministrazione di illuminare a luci rosse i due 'maggiori' manufatti degli ultimi cinque anni: la base militare e il borgoberga.
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