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Il Vicenza ora vola con le ali, Semioli come ai tempi di Delneri: questo è il mio modulo

Di Filippo Zenna Sabato 2 Marzo 2013 alle 17:50 | 0 commenti

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L'ex esterno della Samp sulla sfida col Bari di lunedì sera: è la partita dell'anno 

Per volare ci vogliono le ali. Ed il Vicenza finalmente le ha indossate. Una l'ha acquistata (Bellazzini, arrivato dal Cittadella in cambio di Minesso), l'altra (Franco Semioli) l'ha rispolverata.

Ed è così che il 4-4-2 di Dal Canto è diventato perfetto: non soltanto per la chiusura degli spazi, ma pure per la proposizione di un calcio semplice, però efficace e soprattutto veloce. L'ex sampdoriano, al di sotto del rendimento nel girone d'andata, s'è svegliato con la prodezza del Bentegodi e da allora è diventato punto inamovibile dell'undici biancorosso. A quasi trentatrè anni ha ripreso a correre con la foga dei tempi d'oro, a far quello che gli riesce meglio: scorazzare sul lungo linea, sostenere la fase di difesa, puntare e saltare l'uomo per creare superiorità numerica nella costruzione della manovra. Lui a destra, Bellazzini a sinistra. Un po' come ai tempi dell'ultimo Chievo di Delneri, il maestro goriziano che Semioli ha poi ritrovato alla Samp, arrivando ad accarezzare nel 2010 la Champions League. È quello lo spartito ideale per Semioli, è quello il vestito perfetto per il Vicenza: Dal Canto l'ha capito in un amen ed è stata subito magia. In un mese il mondo s'è capovolto e la disperazione di gennaio è diventata speranza di Primavera. "Sto bene", spiega Semioli, che alle interviste non è così avvezzo. Ma c'è un passaggio che spiega il perché della sua trasformazione: "In questo modulo riesco a dare il meglio di me stesso". Insomma, fare l'attaccante non gli riusciva benissimo, lavorare da esterno, da ala pura lo galvanizza, al punto da blindare con tenacia quanto è stato costruito: "Abbiamo finalmente trovato un assetto importante e non dobbiamo assolutamente cambiarlo. Che si giochi con la prima o contro l'ultima non importa, le nostre prerogative devono restare sempre le stesse: attenzione, cura maniacale della fase difensiva, ripartenze veloci ed incisive. Certo, contro squadre di medio-bassa classifica possiamo costruire di più, ma evitando di lanciarci all'arrembaggio". Il monito vale per la partita di lunedì sera contro il Bari, il super scontro diretto della zona calda: "È la partita dell'anno - riconosce Semioli - e la stiamo preparando al meglio". Nelle ultime quattro giornate il Vicenza ha conquistato sette punti in più dei pugliesi, arrivando al sorpasso nell'ultimo turno: "Alle statistiche - avverte però il laterale biancorosso - non dobbiamo guardarci. Se ci fossimo concentrati su quelle, a Verona e Brescia non avremmo avuto scampo. E poi lunedì sera la posta in palio è elevatissima. Il Bari arriverà qui avvelenato, noi dovremo esserlo più di loro". Senza perdere di vista le bontà della gestione Dal Canto. Gioco semplice, difesa ad oltranza e poi ricorso alle ali. Senza quelle è impossibile volare.


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