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L'annuncio dato dal presidente Tiziano Cunico che il Vicenza Calcio si iscriverà al prossimo campionato di Prima divisione (Lega Pr) di sicuro fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi, che a seconda della soluzione trovata, delle facce che la gestiranno e del programmi futuri potranno passare dal manifestare una rassegnata soddisfazione, se ruggirà l'italico Gattopardo, fino a gioire se veramente al bianco dei soliti sepolcri imbiancati si affiancherà il rosso della rinnovata passione.

Ma ad essere certamente rinfrancati, salvo altri colpi di scena, saranno i numerosi creditori, dai super protetti tesserati (calciatori e tecnici) fino alle aziende fornitrici che danno lavoro a normali lavoratori da mille euro al mese e che dalla annunciata continuità aziendale possono trarre l'auspicio di recuperare i loro soldi e di non dover trasferire i mancati incassi sulla pelle dei dipendenti, dagli autisti della Zanconato, ancora non uscita allo scoperto «in attesa di segnali dalla soicetà», fino agli operai delle pulizie della Helyos spa che dopo tanti rinvii e promesse mancate ha chiesto al tribunale di Vicenza un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo per 232.000 euro di cui attende «a giorni l'emanazione da parte del giudice».

Lo scongiurato fallimento del club costringerà, quindi, i protagonisti a sedersi almeno intorno ad un tavolo per concordare i rientri con i creditori.

Ed eviterà ai vertici societari di affrontare le grane legali legate alla chiusura, il vero problema per alcuni dei responsabili del deficit attuale. Che rimane.